Troppo spesso la ristorazione viene vista come una gallina dalle uva d’oro. Spesso chi decide di aprire un locale non ci ha mai lavorato e non ha idea di quanto sia duro e difficile.
E allora capita che il papà investa per il figlio che vuole un’hamburgheria gourmet, dove il pane è il migliore del mondo e le birre che ha selezionato sono imbattibili.
Oppure c’è il dipendente della banca che viene licenziato, vuole cambiare vita e apre un ristorantino glamour pensando che sia come ospitare gli amici in casa e fare il figo.
Ma c’è anche la Vegan sfegatata: vorrebbe che tutti mangiassero come lei e allora apre un locale per salvare il mondo.
Successo o insuccesso
Il risultato è una carneficina e quasi sempre attività nate in questo modo continuano ad aprire e chiudere, aprire e chiudere… c’è addirittura chi attribuisce la colpa al posto “sfigato”. Ma sai benissimo che non è così. Sono sicuro che anche tu conosci situazioni simili a quelle che ti ho descritto e che riguardano la tua zona o la tua città. Ma sono altrettanto sicuro che conosci contesti che sono l’esatto opposto. Ristoranti con la fila fuori che, tutto sommato, non cucinano meglio e non hanno il locale più bello di altri, eppure, nonostante ciò, sono un riferimento nella tua città e una tappa obbligatoria per chiunque passi di lì. Ma allora cos’è che rende questi posti così “magici”? Saperlo renderebbe il tuo locale una macchina da guerra, pieno tutti i giorni della settimana e con la fila fuori. Esattamente come il mio locale, il Bounty di Rimini. Questo per te significherebbe:
– un incremento di fatturato, quindi una maggior serenità e stabilità economica
– la possibilità di assumere personale che libererà il tuo tempo permettendoti di stare con la tua famiglia o di seguire le tue passioni
– un’enorme soddisfazione personale che premierà tutti i tuoi sforzi e il duro lavoro speso per il tuo locale.
Il giusto equilibrio
Bello, vero? Credimi, lavorare nella ristorazione non significa per forza dover passare 20 ore nel proprio locale dovendo rinunciare a tutto. Famiglia, amici, feste, vacanze, serenità, ecc… Bisogna smetterla di pensare che il ristoratore debba rinunciare a tutto nella vita. So cosa stai pensando: “Giuliano, ma allora come se ne esce da tutto questo?” La risposta a questa domanda l’ho data durante il Food Marketing Festival lo scorso 8 ottobre a Rimini. Sono 1200 i tuoi colleghi ristoratori che hanno scoperto cos’è il “True Fan” nella ristorazione e perché rappresenta la chiave del successo per un locale. Io lo so bene che online hai visto gente che ti parla di quanto sia fondamentale un menu ingegnerizzato, di quanto sia importante il food cost o il controllo di gestione. Ma ciò su cui voglio farti riflettere è: tu accetteresti lezioni di nuoto da chi non si è mai tuffato in acqua? Davvero qualcuno che non si è mai sporcato le mani e che ha letto quattro libri di marketing in più di te è in grado di spiegarti come puoi fare il tuo lavoro? Certo, un menu ingegnerizzato può essere utile, calcolare il food cost è importante, le revenue anche. Ma cosa te ne fai di tutto questo se non sei in grado di riempire il tuo locale?
True Fans
La tua priorità è riempire quei tavoli vuoti. Ogni volta che un tuo tavolo rimane vuoto stai perdendo soldi! E allora forse dovresti concentrarti sui tuoi clienti e pensare a come potresti trasformarli in True Fans. Come puoi intuire dal nome, si tratta di qualcuno che:
• non vede l’ora di venire da te
• è disposto a fare km per raggiungerti
• promuove spontaneamente il tuo locale
• partecipa a ogni tua iniziativa.
Ti è venuto in mente qualcuno mentre leggevi questi punti? Sono sicuro di sì. Quello che non sai è:
• di quanti True Fans ha bisogno il tuo locale?
• come puoi contare i tuoi True Fans?
• come trasformare un cliente in un True Fan?
Food Marketing Festival
Se ti sei perso la soluzione a queste domande perché non eri presente al Food Marketing Festival puoi iscriverti al gruppo Facebook di Pienissimo. Se mai dovessi decidere di pubblicare le registrazioni, quello sarebbe il primo canale dove troveresti le risposte alle tue domande. Il Food Marketing Festival è stato un grande successo anche per gli altri amici e relatori che ho ospitato sul palco. Infatti insieme a me c’erano: Andrea Palma che ci ha spiegato come creare offerte accattivanti per riempire anche nei giorni di scarso lavoro e in bassa stagione; Gianluca Massini Rosati, esperto fiscalista che ci ha illuminato con le sue tecniche perfettamente legali per abbattere la pressione fiscale fino al 70%; Alfio Bardolla, che dall’alto della sua esperienza ci ha spiegato come diventare inutile per la propria impresa continuando a generare profitti.
Protagonisti della rivoluzione
è stata una grande festa e per me un’enorme soddisfazione vedere tanti, tantissimi ristoratori pronti a essere protagonisti della rivoluzione nella ristorazione.
Eh già, è in atto una rivoluzione e tu devi scegliere se subirla o esserne parte integrante. Sei circondato online e offline da novità che ammazzeranno il tuo business se non sai come difenderti.
Parlo di multinazionali che hanno budget astronomici e la forza di apparire in TV. E tu cosa stai comunicando? Ti stai limitando ad aspettare che il cliente prenda autonomamente la scelta di venire a consumare da te? Fossi in te non mi perderei la prossima edizione, ti conviene avvantaggiarti e assicurarti di poter essere informato per primo sulla data del 2020 andando al sito dedicato: