Situata a oltre 700 metri di altezza, Campobasso è formata da una parte antica di origine medioevale, che si sviluppa sul pendio di un colle dominato dal quattrocentesco Castello Monforte, e da una parte più moderna di origine ottocentesca, che si estende ai piedi del centro antico. Nel centro storico della città, in una delle poche strade pedonali, trova posto il risto-pub Sei Torri, rinomato per le sue golose proposte e per le sue specialità birrarie.
Le origini
Originariamente il locale era una sorta di bar-pizzeria che fungeva da ritrovo per giovani e calciofili che vi si riunivano per assistere alle partite di calcio e bersi una birra in compagnia. Qui l’attuale titolare Gianni Palladino ha iniziato a lavorare come dipendente nel 2009 – dopo anni di esperienza nel comparto della ristorazione e somministrazione – e quando, nel 2016, il vecchio proprietario ha deciso di vendere, il locale è stato rilevato da Gianni e dal suo socio Giammaria Volpe. A seguito di un importante intervento di ristrutturazione, il bar è stato trasformato in un pub con cucina, dove poter gustare appetitosi panini e hamburger, in abbinamento a spumeggianti boccali di birra, assistendo alle partite della squadra del cuore, grazie alla presenza di un mega-proiettore in super HD e due schermi. La scelta di trasformare il pub è stata dettata dalla volontà di avvicinare il locale alle famiglie, oltre che ai giovani. «Ora – ci spiega Gianni – lo abbiamo reso un po’ più idoneo a una fascia d’età che va dai 16 ai 60 anni». Il locale oggi si sviluppa su due livelli, con un ampia sala a pian terreno e un’altra al piano inferiore, utilizzata soprattutto per partite, concerti e feste private. La maggior parte degli eventi però si sviluppa al piano superiore, dove si trova l’ampio bancone, la cucina, e l’accesso al cortile privato, dove – soprattutto nel periodo estivo – ci si può intrattenere e ascoltare musica dal vivo sotto le stelle.
Qualità e brand
Il cambiamento ha interessato anche la cucina, che ha visto l’inserimento di hamburger realizzati utilizzando materie prime a km 0: la carne viene fornita da una macelleria locale e Gianni stesso provvede a selezionare i tagli di carne più congeniali. Anche il pane è prodotto da un forno della zona. «Noi facciamo una cucina attenta, basata su prodotti stagionali. Non abbiamo il classico menu da pub, abbiamo 6 o 7 proposte, per carnivori e vegetariani, e tutto viene preparato e cucinato al momento». La proposta gastronomica è per l’80% incentrata sui panini, a cui si affiancano insalate, carni al piatto e fuori menu. «Ogni panino – ci dice Gianni – può contenere una verdura stagionale cotta al momento, un hamburger che facciamo noi e un salume locale; in aggiunta proponiamo un latticino che ci arriva da un caseificio locale. A seconda di ciò che sceglie il cliente, noi suggeriamo l’abbinamento birrario migliore». E le birre qui hanno una notevole importanza, rappresentando l’elemento chiave della metamorfosi del locale. Il pub dispone attualmente di 8 spine – Konig Ludwig Weissbier Hell, Pater Linus Blond, Kaltenberg Keller, Warsteiner Herb, Warsteiner Pils, Leffe Royale, Goose Island, Guinness – mentre non ci sono birre in bottiglia. Gianni è responsabile della scelta delle specialità del gruppo Warsteiner: «Volevo un main brand al quale potermi affidare che potesse garantirmi un bel portafoglio di prodotti e Warsteiner garantisce sia la qualità, sia l’immagine, sia il brand». Insomma, nulla è lasciato al caso…
Squadra che vince non si cambia
Mentre Giammaria si occupa della contabilità, della parte cartacea e dell’organizzazione di serate musicali, è Gianni il factotum del pub: è lui che si occupa del prodotto, della scelta e dell’organizzazione del menu, e quindi riveste simultaneamente il ruolo di cuoco, barman e spillatore. Ad affiancarlo nella gestione del locale sono 3 dipendenti, di cui 1 in cucina e 2 al bar e in sala. Un team affiatato che, con la sua competenza e simpatia, contribuisce alla popolarità e al successo del pub.