Nel 2018, secondo gli ultimi dati del Barth Report, nel mondo sono stati prodotti 190 miliardi di litri di birra, con un calo dell’1,9% rispetto all’anno precedente. A incidere in questa direzione è stato soprattutto un rallentamento dell’economia mondiale. In ogni caso, il Vecchio Continente ha registrato un risultato positivo con una crescita del 2% e la Germania ha mantenuto il suo primato produttivo in Europa con una sostanziale stabilità.

Cresciuto invece il secondo produttore del continente europeo, la Russia, con oltre 3 milioni di ettolitri (+4,1%), così come hanno visto netti incrementi il Regno Unito (+2,6%) e soprattutto la Romania (+9,2%). Anche un altro importante produttore, la Repubblica Ceca, ha registrato un incremento (+4,6%). Altrettanto gran parte dei Paesi europei, tutti con il segno più tranne Belgio, Irlanda e Danimarca, che non hanno avuto rilevanti variazioni, mentre c’è stato un calo del 3% in Portogallo e dell’1,9% in Finlandia. Decrementi anche in Croazia, Lituania ed Estonia.

Giù del 13,4% la Cina

Mercato in leggero calo in Australia (-0,8%), decremento accentuato (-8,5%) in Asia, con la Cina che ha diminuito la propria produzione di 59 milioni di ettolitri, perdendo il 13,4% del totale, così come in Tailandia (-7,1%) e crollo in Iran, che ha visto diminuire di quasi due terzi la propria produzione, peraltro molto ridotta. Aumento produttivo invece nelle Filippine (+ 2,2 milioni di ettolitri, +11%), in India (+ 1,1 milioni di ettolitri, +4,9%) e Giappone (+ 1 milione di ettolitri, +2,2%).

Top 5 birrifici artigianali USA

+8,1% per il Messico

Registra un leggero incremento (+1%) il continente americano, dove però il maggior produttore, gli USA, hanno visto un calo dell’1,8%, mentre è cresciuta considerevolmente la produzione in Messico (+8,1%), ma anche in Brasile, seppure in modo molto più contenuto (+1%). Inoltre, l’Africa con +1,4% ha visto aumentare la realtà produttiva del settore grazie soprattutto all’ottimo andamento dell’Etiopia, che ha messo a segno una crescita di oltre il 22%. In definitiva, su 171 Paesi, 85 hanno registrato un incremento e 34 un calo. I primi 5 Paesi (Cina, USA, Brasile, Messico e Germania) coprono circa il 50% della produzione mondiale del settore.

Le 500 marche del leader

Sempre saldo in prima posizione il gruppo belga AB InBev (tab. I maggiori produttori), che detiene poco meno di un terzo del mercato birrario globale, pari a 567 milioni di ettolitri, in uscita dai birrifici del gruppo sparsi in tutto il mondo con circa 500 diverse marche, tra cui le più famose sono Corona, Stella Artois e Budweiser. Protagonista di diverse operazioni, dopo aver completato la mega acquisizione di SABMiller, il leader mondiale del settore ha ceduto la divisione australiana Carlton & United Breweries alla giapponese Asahi, alla quale aveva lasciato anche alcuni importanti birrifici (tra cui Peroni e Pilsner Urquell) in Europa nel rispetto delle norme antitrust UE.

A seguire, il gruppo olandese Heineken con il 12,3% del mercato e, in terza posizione, il gruppo cinese Snow Breweries, il più importante del Paese, da cui escono i maggiori quantitativi mondiali di birra, e il produttore della marca del settore più venduta al mondo, la Snow.