Decorazioni floreali e tavole da surf alle pareti, sedute in vimini e colori freschi: così i locali hawaiani aperti di recente a Milano accolgono il cliente consentendogli di fare un tuffo nelle isole esotiche. È la moda del poke, piatto tipico, a fungere da richiamo e a farci prevedere una prossima affermazione di questa tipologia di locali. Di che si tratta? Cereali, verdura e pesce crudo a cubetti in un’unica ciotola, assemblati con l’aggiunta di diversi ‘superfood’ (dalla melagrana allo zenzero, dalle mandorle al cavolo), caratteristica che ne fa un piatto decisamente moderno. Le mitiche bowls, uno degli ultimi food trend, qui trovano la loro massima espressione consentendo di ‘costruire’ il pasto in modo altamente personalizzato. Quindi, come il piatto unico di antica memoria, il poke è estremamente pratico e veloce, rivelando, oltre tutto, una componente ludica. A queste prerogative, dobbiamo affiancare il pregio di un impatto visivo ottimale grazie in parte alla cura dell’impiattamento, ma soprattutto ai colori vivaci degli ingredienti: il giallo acceso del mango e del mais, il verde-giallo dell’avocado, il rosa aranciato del salmone, il rosso del tonno e così via.

Il bartender Arturo Casalino(specializzato in tiki cocktail).

Profumate e beverine hawaiane

Il tutto si sposa magnificamente con la birra e, in particolare, con la gamma del birrificio Kona, fondato nelle Hawaii nel 1994. Importata da Biscaldi di Genova, la gamma comprende la Big Wave (Golden Ale), la Longboard Island (Lager), la Fire Rock (Pale Ale) e la Hanalei (Island IPA). Con le loro caratteristiche di freschezza, le birre Kona si rivelano perfette per questa tipologia di locali. Ma c’è anche chi preferisce dare alla propria clientela una scelta più ampia, come fa I Love Poke, che alle Kona affianca la Monchshof Pils alla spina e la Lagunitas IPA.

POKE SALMONE cubetti di salmone marinato (in salsa di soia, zenzero, lime e olio di sesamo) con avocado, cetrioli, gomawakame, pomodoro, semi di sesamo.

 

 

 

Maui Poke

POKE TRIS MANGO SPECIAL cubetti di tonno, salmone e ombrina con ananas arrostito, avocado, e salsa al mango, leggermente piccante.

Aperto da Raffaella Segalini, da 20 anni nella ristorazione, il Maui Poke è stato inaugurato in aprile nel pieno centro di Milano, in zona di uffici, e conta quindi su una vasta clientela durante la pausa pranzo. Oltre al poke, tra cui qualche ricetta originale e qualcuna rivisitata, serve ceviche, che si differenzia da quello peruviano perché preparato con latte di cocco, fish taco con ripieno di baccalà, pomodori essiccati e avocado, avocado burger, hamburger adatto a vegetariani e vegani e anche qualche dessert, come il budino con latte di cocco.

Da bere, oltre alla birra e nel rispetto della migliore tradizione hawaiana, sei cocktail tropicali a base di rum, dolci e fruttati, serviti nelle tiki mug, e una cinquantina di cocktail internazionali, tutti preparati dal bartender Arturo Casalino.

L’atmosfera, caratterizzata da una grande luminosità e da una notevole freschezza, rimanda alle isole non solo con gli arredi in vimini e le tavole da surf, ma anche con, a tratti, i suoni tipici dell’ukulele.

Samuele Curcio è il direttore del locale I Love Poke di via Tortona.

I Love Poke

Dedicati alle Hawaii i tre locali, di cui il primo aperto nei pressi del Duomo nello scorso autunno, a insegna I Love Poke. Anche qui il poke la fa da padrone (per asporto o per consumo sul posto nel locale di Via Tortona) con una vasta scelta di ingredienti per ciotole in due diverse dimensioni: come basi, riso bianco, integrale, insalata o metà riso e metà insalata, arricchite con quattro condimenti a scelta tra cipolla, cavolo rosso ecc. e, sempre a scelta, pesce crudo (salmone, tonno o pesce bianco), pesce cotto (polpo) o, previsto proprio per soddisfare il consumatore italiano, carne (pollo o manzo).

«La componibilità e la conseguente personalizzazione del piatto sono tra i motivi del successo del poke» spiega Samuele Curcio, direttore del I Love Poke di via Tortona. L’offerta è completata da una lista di dolci (budino di cocco, cheese cake alla maracuja, soufflé al mango e macedonia con frutta esotica). Il tutto accompagnato dalle immancabili birre Kona.

Questi locali scaturiscono dall’intuizione di una coppia in viaggio di nozze, la newyorchese Rana Edwards e l’italiano di origini egiziane Michael Nazir, che scoprono il poke in California, dove ha già trovato una certa affermazione.