E due. A questo punto qualsiasi dubbio è svanito. Nessuno può dire che la birra sia affare solo da uomini. Dopo il brillante risultato femminile dei Campionati Italiani dei Biersommelier, primo e secondo posto a due donne, è il podio mondiale a illuminarsi di rosa con Elisa Raus, che conquista il primo posto ‘stracciando’ 79 colleghi, di cui la netta maggioranza uomini, vere eccellenze nel campo della degustazione birraria, provenienti da 18 Paesi. Ci è riuscita guadagnando passo passo la vetta, a partire dall’ottimo piazzamento ai Campionati Tedeschi. Quindi, a Rimini ha superato tutte le selezioni, che hanno messo a dura prova i concorrenti con degustazioni alla cieca e prove di riconoscimento di gusti e odori indesiderati, fino ad arrivare alla finale, dove con una presentazione elegante e professionale, caratterizzata da una nota di grande fair play (lei, una tedesca, ha invitato a visitare il Belgio per la sua articolata produzione birraria di qualità) ha conquistato una giuria a dire il vero apprezzabilmente composta in numero equo da uomini e donne.
La squadra azzurra
La nostra squadra, composta da quindici biersommelier e capitanata da Giovanna Merloni, ha registrato buoni piazzamenti, in gran parte tra l’undicesimo e il venticinquesimo posto su ottanta sfidanti, e un concorrente italiano è arrivato in semi-finale, Tobias Tratter del birrificio Batzen di Bolzano.
In finale sono giunti sei concorrenti, quattro tedeschi, uno svizzero e un austriaco che si sono confrontati, salendo a uno a uno sul palco, sulla presentazione di una birra a sorpresa (storia, provenienza, stile produttivo e profilo organolettico, colore, profumi, sapori). Ciò che occorre in questi casi è, oltre a un’ampia conoscenza del mondo birrario, una notevole capacità di riconoscimento olfattivo e gustativo, di studiare opportuni abbinamenti gastronomici, nonché una capacità oratoria e di presenza difronte al pubblico, tutte doti che i sei finalisti hanno manifestato al meglio, ma che hanno trovato la loro espressione più elevata, e non solo secondo la giuria, nei primi tre. La 28enne, e in quanto tale la più giovane a conquistare il titolo mondiale, Elisa Raus, del birrificio Störtebeker di Stralsund, nell’estremo nord della Germania, affacciata sul Mar Baltico, ha presentato una birra trappista, La Trappe, guadagnandosi un lungo applauso. Il secondo, lo svizzero Patrick Thomi (direttore tecnico del birrificio Doppelleu Boxer a Winterthur) ha scelto la Mariage Parfait, che ha consigliato di abbinare a formaggi maturi. Il terzo arrivato, il tedesco Michael Friedrich dello Stonewood Braumanufaktur a Chemnitz, l’Aventinus della Schneider.
Al Grand Hotel di Rimini
Ma la conquista del titolo mondiale dei biersommelier Doemens da parte di una donna, e per giunta la più giovane in questo ruolo, non è l’unico primato di questo sesto Campionato. Per la prima volta è stata l’Italia a ospitare l’importante manifestazione.
Il Grand Hotel di Rimini è stato la degna cornice dell’evento, organizzato dalla Doemens Academy di Monaco di Baviera insieme al partner italiano Arte-Bier di Stefan Grauvogl, al quale hanno preso parte 80 Biersommelier provenienti da 18 nazioni (Germania, Italia, Austria, Spagna, Portorico, Portogallo, Brasile, Messico, Corea del Sud, Francia, Stati Uniti, Olanda, Giappone, Svizzera, Repubblica Ceca, Regno Unito, Giappone e Cile). Grande soddisfazione per l’organizzazione da parte dei partecipanti, che hanno dimostrato di apprezzare anche la cena finale, durante la quale la cucina dello chef Claudio Di Bernardo è stata abbinata alle diverse birre con scelte non scontate. Infine, grandi festeggiamenti con tanto di danze, canti e sbandieramenti, dandosi appuntamento fra due anni.