I trend di consumo, anche per effetto della pandemia, spingono in direzione di prodotti ‘speciali’ nel rispetto della salute. Il comparto birrario non è da meno.
Ed ecco le birre analcoliche e senza glutine
di Giulia Crovetto
Boom di alimenti ‘free from’. Allied Market Research ha stimato che entro il 2026 il loro mercato mondiale supererà i 161 miliardi di dollari di valore, con una crescita dell’80% rispetto al 2018. Questo aumento esponenziale si riconnette, secondo gli esperti, a un’attitudine sempre più diffusa ad acquistare alimenti che garantiscano maggiore benessere e uno stile di vita più salutare e la pandemia sembra stia imprimendo un’accelerazione al fenomeno in conseguenza di una crescente attenzione alla salute.
In Italia, il mondo ‘free from’, secondo un’analisi effettuata dall’Osservatorio Immagino in collaborazione con Nielsen, da giugno 2019 a giugno 2020 ha sviluppato un giro d’affari di 6,9 miliardi di euro in crescita del 2,2% rispetto all’anno precedente.
Zero alcol, incrementi a due cifre
In particolare, secondo Global Market Insight, la birra analcolica a livello globale arriverà dai 9,5 miliardi di dollari del 2019 ai 22 miliardi del 2026. Saranno i Paesi emergenti come Brasile, Cina e Vietnam a trainare la crescita, ma anche mercati ‘tradizionali’, come quello USA e quello tedesco, continueranno a crescere in questa direzione. Un report di Zenith Global parla di un incremento delle bevande analcoliche nei prossimi 5 anni del 10% annuo. A livello di Europa, si passerà dai 5,9 miliardi del 2018 ai 9,3 nel 2023.
Tra i fattori chiave di crescita, oltre alla sempre più diffusa e marcata attenzione dei consumatori alla salute e al benessere, i progressi tecnici nel miglioramento del gusto e operazioni di marketing che tenderanno a orientare le bevande zero alcol in diverse occasioni di consumo. Per esempio, le birre analcoliche vengono commercializzate in Germania come bevande sportive isotoniche.
Come ha dichiarato Richard Hall, presidente di Zenith Global, le bevande zero alcol sono passate da un compromesso penalizzante a un impegno positivo: «Tra i prodotti migliori, quelli che godono del sostegno di grandi marchi, che vantano un gusto equivalente al prodotto tradizionale e che hanno abbracciato sfide innovative con forti connotazioni etiche». Negli USA, dove le birre alcol free sono in costante crescita, i birrifici artigianali stanno sfoderando anche sorprendenti definizioni come ‘recovery beer’, ‘functional beer’ e addirittura ‘wellness beer’. Oltre a rispondere a una richiesta crescente dei consumatori, la produzione di birre analcoliche ha quindi anche il pregio di tutelare la reputazione di un comparto delicato, spesso sotto i riflettori per questioni di consumo responsabile.
In sostanza, il comparto delle analcoliche, prima limitato a una nicchia per pochissimi consumatori, quelli che per problemi di salute o per norme relative alla guida non potevano scegliere il prodotto tradizionale, ultimamente sta acquistando spessore e c’è proprio da pensare che le prospettive per questo mercato siano di tutto rispetto se anche una storica birra da pub come la Guinness si propone in versione senza alcol. Inoltre, la dimensione del fenomeno ci viene confermata anche dal fatto che si stanno profilando, nonostante le difficoltà tecniche produttive, i lanci delle artigianali zero alcol. Basti pensare che di recente una specialità per beer lovers come la IPA è stata lanciata dalla Brooklyn in versione analcolica. Addirittura, in Gran Bretagna è nato uno dei primi birrifici senza alcol al mondo, il Drop Bear Beer, che potremmo definire il top dei ‘senza’, in quanto la loro birra è senza alcol, senza glutine, a basso contenuto calorico e vegana, e a gennaio dello scorso anno proprio uno dei birrifici guru dell’artigianale, Bredog, ha aperto, a Londra, il primo pub completamente analcolico con ben una decina di spine.
Il piacere senza glutine
L’altro grande settore dei prodotti ‘free from’ è rappresentato dai ‘senza glutine’, che in Italia conta su oltre 200mila consumatori dichiarati celiaci, ma con un’ampia sottostima del reale problema, che dovrebbe coinvolgere circa l’1% della popolazione. Tra giugno 2019 e giugno 2020, i prodotti ‘senza glutine’ sono cresciuti del 4,1% secondo l’Osservatorio Immagino. Quindi, anche in questa categoria la crescita delle birre continua e raccoglie grandi consensi, a sua volta sia tra le industriali che nel comparto delle artigianali. Pensiamo, per esempio, alla Nazionale Gluten Free di Baladin, alla Lowrider di Antikorpo Brewing oppure a qualcosa di più estremo come la New Zealand e la New World di Crak Brewing, birrificio particolarmente amato dai ‘nerd’ del settore.
GUSTO DEL BERE RESPONSABILE
AB InBev, colosso birrario globale, si è decisamente schierato con i sostenitori del bere responsabile. Con un portfolio di oltre 80 marchi di birre analcoliche o a ridotto contenuto di alcol, AB InBev vuole essere elemento trainante nella promozione di uno stile di consumo rispettoso della salute. Concretamente, ha iniziato campagne di marketing indirizzate alla lotta contro il consumo dannoso di alcol con progetti pilota in alcune grandi città del mondo. Un’altra iniziativa è l’etichettatura volontaria, in aggiunta a quella di legge, con l’indicazione dei rischi di uno smodato consumo, per chiarire le responsabilità di chi beve. L’obiettivo da raggiungere è la diminuzione di almeno il 10% di consumo alcolico dannoso entro il 2025, mettendo nel contempo a fuoco i nuovi stili di fruizione della birra, bevanda millenaria che ha accompagnato la specie umana fin dagli albori della sua civiltà. Queste tematiche sono state affrontate in un interessante e incisivo webinar, che ha coinvolto come relatori Serena Pasquetto, senior legal & corporate affairs manager AB InBev, Eleonora Cozzella, giornalista de “La Repubblica”, e Marino Niola, professore di antropologia della contemporaneità. Un segnale che sottolinea la volontà di essere protagonista anche in Italia di AB InBev, che ha recentemente inaugurato la nuova sede a Milano centro, dove opera uno staff di giovani dinamici, competenti e orientati al futuro.
SENZA ALCOL
Nel presentare una rassegna di birre analcoliche sul nostro mercato, ricordiamo che secondo la legge italiana la denominazione ‘birra analcolica’ è riservata al prodotto con grado Plato non inferiore a 3 e non superiore a 8 e con titolo alcolometrico volumico non superiore a 1,2%. La maggior parte delle birre che qui presentiamo, eccetto quelle che dichiarano lo 0,0%, ha una gradazione alcolica tra lo 0,3 e lo 0,5%.
LE CLASSICHE
Ecco la prima analcolica lanciata in Spagna, mercato con un elevato consumo di birre alcol free:
SAN MIGUEL 0.0. Dal sapore delicato con note erbacee e maltate, risulta moderatamente amara e con una dolcezza finale.
In bottiglia 0,25 l e in lattina 0,33 l.
Vera antesignana del settore, divenuta sinonimo di birra analcolica nei paesi di lingua tedesca, la CLAUSTHALER Classic, lanciata nel 1978 e nel corso di questi anni ampiamente premiata ed esportata nel mondo, è stata affiancata dalla versione Unfiltered, una vera Keller dall’intenso aroma agrumato grazie al luppolo Cascade.
Dal 1839 la TOURTEL, lanciata da Peroni in Italia nel 1990, è la birra analcolica per eccellenza. Leggera e beverina, ha il gusto rinfrescante di una Lager grazie a una nuova ricetta adottata nel 2010.
In bottiglia da 0,33 e 0,66 l. www.tourtel.it
LE STRANIERE
Luppoli Saaz aromatici e orzo primaverile della campagna ceca per la STAROPRAMEN Non Alcoholic. È una Pilsner alcol free pluripremiata disponibile in bottiglia 0,33 l e in fusto in acciaio 30 l. www.molsoncoors.com
JADE 0,0% è la prima birra bio senza alcol introdotta in Francia. Prodotta dal birrificio Castelain, è disponibile anche in due versioni aromatizzate, una al ‘lampone e the verde’ e l’altra al ‘limone e zenzero’. In bottiglie da 0,25 l.
Il birrificio austriaco HIRTER ha ampliato la sua gamma con Freigeist, dissetante, leggera e ipocalorica, è una birra analcolica non pastorizzata, prodotta con malto d’orzo della Carinzia e lievito speciale che regala note di miele. In bottiglia 0,50 l. www.hirterbier.at
Dal birrificio belga De Brabandere arriva KWAREMONT 0.3, Belgian Ale analcolica. È una bionda dal gusto speziato e dal finale dissetante caratterizzato dal luppolo Saaz.
In lattina 0,33 l.
La Sportzot è una Belgian Ale analcolica del birrificio DE HALVE MAAN, produttore della mitica Brugse Zot Blond, di cui mantiene il gusto ricco grazie a una tecnica innovativa di filtraggio naturale. Bottiglia da 0,33 l.
Punk AF è l’IPA analcolica di BREWDOG. Ha luppolatura spinta che compensa la quasi totale assenza di alcol. Leggera al palato, ha finale, oltre che amaro, secco e pulito.
In lattina e in bottiglia 0,33 l. www.alesandco.it
Più che analcoliche, le SO-BEER sono anche vegane e arricchite con un complesso di vitamine B e di minerali e con l’esclusivo Immunoboost, quindi in grado di favorire una migliore risposta immunitaria dell’organismo, un supporto al benessere fisico e mentale e un aumento dell’energia psichica e motoria. Inoltre, hanno basso contenuto di zuccheri e di calorie (45 a lattina). Disponibili in due gusti in lattina da 0,33 l.
LE TEDESCHE
Dal birrificio tedesco GANTER, Weizen analcolica che mantiene le caratteristiche di sapore e frizzantezza di una Weizen classica grazie a una delicata rimozione dell’alcol dopo la maturazione.
In bottiglia 0,50 l.
FREIBURGER Pils analcolica, birra a bassa fermentazione prodotta secondo la Legge di Purezza tedesca. In bottiglia 0,33 l.
Nuova per l’Italia la MÖNCHSHOF Naturtrüb’s Alkoholfrei, una non filtrata, naturale e analcolica dal sapore equilibrato e delicato. Disponibile in bottiglia da 0,50 l con tappo meccanico. www.moenchshof.biz
KAPUZINER Alkoholfrei è una birra ipocalorica (85 kcal ogni 0,5 l), analcolica e ricca di vitamine. È una Weisse, ottenuta dalla birra originale con grado saccarometrico del 4,5%, alla quale è stato sottratto l’alcool con metodo naturale. In bottiglia da 0,50 l.
Anche dall’antico monastero benedettino di ANDECHS, in Baviera, dove i frati portano avanti una tradizione birraria dal 1455, arriva una birra alcol free: la Andechs Weissbier Analcolica. Dal corpo rotondo e morbido, rivela fini sentori di chiodi di garofano e banana, risultato di una curata osmosi inversa. Una leggera dolcezza e una fruttata acidità si uniscono al piacevole amaro del luppolo. In bottiglia 0,50 l. www.birrekiem.com
KULMBACHER Alkoholfrei (alc. 0,0%) è analcolica e ipocalorica. Viene ottenuta togliendo l’alcol durante la delicata metodologia di produzione della Kulmbacher Edelherb conservando la sua amarezza delicatamente aspra e l’aroma di luppolo. In bottiglia da 0,50 l. www.kulmbacher.de
Dalla HOFBRÄUHAUS TRAUNSTEIN, Zwickl senza alcool, una non filtrata, dal colore giallo chiaro con abbondante schiuma e fragranza fruttata di lievito, e una Weissbier analcolica, una birra di frumento rinfrescante che, grazie alle sue proprietà isotoniche, fornisce agli sportivi preziosi ingredienti con un ridotto contenuto calorico. La Zwickl è in bottiglia 0,33 l e la Weissbier in bottiglia da 0,50 l.
BITBURGER Premium Pils Drive 0,0% Alkoholfrei è una birra dal profumo di miele, cereali maturi ed erbe delicate e dal gusto finemente frizzante e molto fresco con note persistenti di luppolo. È disponibile in bottiglia 0,33 l e nelle nuove lattine 0,33 e 0,50 l.
Da KROMBACHER, 0.0 Pils prodotta con acqua di sorgente rocciosa non trattata come tutte le birre del birrificio di Krombach. È beverina e ultra rinfrescante, con un buon equilibrio nel gusto tra malti e aromi di luppolo. In lattina 0,33 l.
WARSTEINER Premium Fresh 0,0% è una birra senza alcol dal carattere corposo con schiuma consistente e retrogusto luppolato e leggermente amaro. Mantiene tutte le caratteristiche tipiche di Warsteiner Premium Pils, ad eccezione del grado alcolico, perché è ottenuta con lo stesso processo di produzione e viene privata dell’alcol tramite un innovativo sistema di dealcolizzazione al termine della fermentazione. È disponibile in bottiglia
0,33 l sia nella grande distribuzione sia in Horeca.
Da HOFBRAUHAUS FREISING arriva una gamma di analcoliche: Urhell Analcolica,
chiara a bassa fermentazione, e Huber Weisses Original Analcolica, birra di frumento chiara ad alta fermentazione, alle quali si affianca Radler Non Filtrata Analcolica, bevanda mista a base di birra a bassa fermentazione e limonata. Tutte in bottiglia 0,50 l.
LE ITALIANE
FORST 0,0% è la prima birra di casa Forst completamente analcolica, ottenuta con un innovativo processo di produzione e l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia che permettono di mantenere il tipico sapore del prodotto originale. È disponibile in bottiglia VAP da 0,33 l per il canale Ho.Re.Ca., nel cluster da 6 bottiglie VAR da 0,33 l per i drink shop e in cluster da 3 bottiglie VAP da 0,33 l, in formato dedicato al canale, per la grande distribuzione www.forst.it
La Freedl del birrificio altoatesino PFEFFERLECHNER è la prima artigianale italiana senza alcol. Colore dorato e sapore luppolato e fresco, ha aroma floreale e dai sentori agrumati. In bottiglia 0,33 l.
NASTRO AZZURRO diventa zero alcol conservando il gusto della Nastro Azzurro tradizionale grazie al Mais Nostrano, una varietà di mais autoctona pregiata coltivata in Italia. Diverso invece il processo fermentativo, effettuato a più alta temperatura e utilizzando un ceppo di lievito speciale che fermenta solo zuccheri semplici, che non produce alcool. Nastro Azzurro Zero è in bottiglia 0,33 l. www.nastroazzurro.it
La 4 Luppoli Zero.Zero è la nuova birra completamente analcolica ideata dai mastri birrai del BIRRIFICIO ANGELO PORETTI. Realizzata con 4 diverse varietà di luppolo, è una birra completamente analcolica, dal corpo leggero e vellutato, dove gli aromi agrumati e speziati dei luppoli si integrano perfettamente con quelli del malto. In bottiglia 0,33 l. www.birrificioangeloporetti.it
Impegnata da anni nel consumo responsabile, HEINEKEN presenta Heineken 0.0, ottenuta rimuovendo l’alcol a fine processo. Il prodotto è sostenuto da campagne di comunicazione di notevole impatto. In bottiglia da 0,33 l.
DA OLTRECONFINE
Dal birrificio danese MIKKELLER arrivano due specialità gluten free: la Space Race, una IPA dagli aromi di frutta tropicale (alc. 6,7%), e Peter Pale and Mary, una Pale Ale con sentori agrumati e un’amarezza contenuta (alc. 4,6%). Entrambe in bottiglia da 0,33 l e in lattina da 0,50 l.
Nata da una collaborazione con l’Unità del Glutine del Centro Superiore di Ricerche Scientifiche in Spagna, DAURA Damm, Lager (alc. 5,4%), che garantisce un contenuto di glutine inferiore a 3 ppm, è stata affiancata da Daura Märzen. I mastri birrai della Fabrica de Cerveza Damm sono riusciti a ottenere una Bock (alc. 7,2%) con intensi aromi di frutta disidratata e secca, miele e torrone e gusto dolce con note di noce moscata, cannella, liquirizia e frutta secca.
Tutto il sapore della originale SAN MIGUEL, ma senza glutine, con San Miguel Sin Gluten. Ottenuta con luppoli di diverse varietà, lieviti con aromi fruttati e malti Pilsner e tostati, è un prodotto equilibrato e beverino con alcol 5,4%.
Nuova da BITBURGER Helles Lagerbier Glutenfrei, chiara senza glutine (alc. 5,1%) dal sapore finemente maltato e luppolato, delicatamente amaro. Durante la produzione, il glutine viene degradato con una procedura speciale. In bottiglia 0,33 l. www.bitburger-birra.it
In arrivo dalla Francia la birra bio JADE Sans Gluten del birrificio storico familiare Castelain, che produce birre biologiche dal 1986. Jade Sans Gluten, lanciata nel 2015, è una lager piacevole e leggera (alc. 4,5%), da cui il glutine viene estratto nella fase finale della produzione. Disponibile in bottiglia 0,25 l.
Vagabond è la gluten free di BREWDOG, deglutinata attraverso l’utilizzo di enzimi: Pale Ale (alc. 4,5%) dalla buona bevibilità con un finale leggermente amaro e resinoso. In bottiglia da 0,33 l e in key keg da 30 l.
Dal birrificio HAACHT, Super 8 Export, una Pils senza glutine dal contenuto grado alcolico (4,8%). Birra beverina, ha schiuma generosa e persistente.
Il birrificio spagnolo NOMADA presenta due gluten free. Hanami è un’India Pale Lager densa e delicata. Ha note fiorite, agrumate e speziate e gusto rinfrescante chesi evolve in un finale amaro e persistente. Alc. 5,8%. Petricor è un American IPA dai sentori tropicali equilibrati dalle note erbacee. Alc. 6%. Entrambe in bottiglia da 0,33 l.
Anche il californiano STONE BREWING ha in gamma una senza glutine. È la Delicious IPA con gradazione alcolica al 7,7%. Grazie ai luppoli americani Lemondrop ed Eldorado, è una birra che rivela un profilo citrico spiccato. In lattina da 0,355 l e in key keg da 30 l.
Una Juicy Ale con un contenuto di glutine inferiore a 10 ppm arriva dagli Stati Uniti grazie a DESCHUTES. È la Lil’ Squeezy (alc. 5%), con note di luppolo che si mescolano in modo bilanciato con i sentori tropicali regalando una sensazione di leggerezza al palato. In lattina 0,335 l.
La già ampia gamma (9 specialità) delle prestigiose GREEN’S si arricchisce di una birra di frumento, una Hefe Weissbier (alc. 5,5%), rifermentata in bottiglia e non filtrata. Prodotta con frumento maltato (60%), malto d’orzo tipo Pilsner
(40%), luppoli Magnum, Hallertau Perle e Hallertau Mittelfrüh. Come tutte le birre di questa gamma, ha un contenuto di glutine inferiore a 3 ppm. In bottiglia 0,33 l.
BRASSERIE 28 presenta una minilinea di gluten free: Blonde, Belgian dorata dall’amaro moderato (alc. 6,8%), IPA, specialità dagli aromi agrumati (alc. 6%), e Triple, birra dalle note caramellate e leggermente speziate (alc. 9%). Come tutte le birre di Brasserie 28, anche queste sono a basso contenuto di zucchero. Blonde e IPA disponibili in bottiglia 0,33 l e in fusti keykeg 30 l. Triple solo in bottiglia 0,33 l.
LE MADE IN ITALY
PERONI Senza Glutine, garantita dall’AIC (Associazione Italiana Celiachia), ha un contenuto di glutine inferiore a 10 ppm. Prodotta con malto italiano 100%, ha gradazione alcolica al 4,7%. In bottiglia 0,33 l.
È ormai un classico nella produzione brassicola italiana la Ioi (alc. 4,7%), gluten free del birrificio agricolo friulano GJULIA. Prodotta da malto d’orzo con metodo artigianale ad alta fermentazione, è non filtrata e non pastorizzata. Presenta un leggero sedimento risultato del processo di rifermentazione in bottiglia. Disponibile in bottiglia da 0,50 l.
La Barbara è l’ultima nata del BIRRIFICIO GRITZ, l’unico in Italia, nonché uno dei pochissimi al mondo, specializzato nella produzione totalmente senza glutine da processo gluten removed. È una Weiss (alc. 5,5%), dal sapore delicato caratterizzato da una piacevole acidità, che va a completare la gamma che comprende anche una Belgian Strong Ale, una Pilsner e un’IPA. In bottiglia da 0,33 e 0,50 l.
Nuova gluten free in lattina da TOCCALMATTO: è Fistfull of Hops (alc. 6%), un’IPA con aromi di pompelmo e mandarino e note tropicali e resinose. In lattina 0,44 l e in fusto keykeg 30 l.
Lager non filtrata nata da uno specifico processo di produzione che abbatte il contenuto di glutine pur mantenendo intatte l’equilibrata piacevolezza e la morbidezza tipiche dello stile classico. THERESIANER Senza Glutine (alc. 4,8%) è dolce e morbida, caratterizzata dalla freschezza del luppolo e dalle note dei lieviti. In formato 0,33 l.
QUEL QUALCOSA IN PIÙ
Altro comparto dei consumi alimentari in crescita è quello dei ‘rich in’ (+ vitamine, + ferro, ecc.). Secondo l’Osservatorio Immagino, negli ultimi 12 mesi i prodotti di questo cluster ha sviluppato un giro d’affari di oltre 2,3 miliardi di euro con un tasso di incremento del 4,2%. Alla base le stesse motivazioni che tendono a privilegiare un prodotto free from.
A sorpresa, una delle categorie del cluster coinvolge anche il settore birrario: parliamo delle birre arricchite con fibre: La mì Amica, una birra non filtrata de La mì Birra (www. lamibirra.it) e Fravort del Birrificio Fratelli Perrella (www.fravort.it). Entrambe con con gradazione alcolica al 4,9%. Si tratta di birre che fanno ricorso all’innovazione JAXplus brevettata da Heallo, che consente di estrarre dalle trebbie la selezione di fibre solubili che contrastano gli effetti negativi di carboidrati e zucchero (gli arabinoxilani) e riutilizzarli. Ciò consente di ridurre anche del 42% il picco glicemico successivo alla digestione e di diminuire la stimolazione insulinica, con evidenti vantaggi per il profilo metabolico nel breve e soprattutto nel lungo periodo.