La carriera del Voodoo Child Pub di Caltana, in provincia di Venezia, è oggi più lunga di quella di Jimi Hendrix, il chitarrista rock forse più celebrato al mondo e scomparso appena ventisettenne nel 1970 a Londra. Il locale invece, che porta il nome di una delle canzoni più famose di Hendrix è sempre al suo posto: lungo una strada che attraversa la campagna dell’entroterra veneziano, in quella che, se non ci fossero le insegne, potrebbe sembrare una casa qualunque. E una casa, in effetti, lo è stata a lungo, fin da quando al posto del Voodoo si poteva trovare un bar osteria gestito dai genitori di Vaner Calzavara.

Birreria senza compromessi

L’uomo chiave del Voodoo è lui, che nel 1985 decide di sfidare usanze e costumi degli avventori di allora trasformando il posto in un pub birreria senza compromessi. Via il cibo tipico e i cicchetti, via il vino e lo spritz, aperitivo sacro da queste parti, ma fiumi di Augustiner e musica dal vivo. Ovviamente del genere suonato da Hendrix quindi rock duro con fughe in avanti fino a sconfinare all’heavy metal. Ai tempi una scommessa che aveva le sfumature della pazzia. Nel 1985 la birra in Italia era ancora una cosa declinata al singolare: la classica bionda prodotta con nomi diversi ma più o meno sempre la stessa e considerata come la sorella minore del vino. Senza storia e forse senza nemmeno un granché come dignità.

Ma quello che è successo nel Voodoo e grazie al Voodoo ha rappresentato una vera e propria inversione di tendenza. Amato dai motociclisti, affollato di quella gioventù che aveva iniziato a viaggiare in Europa, dove tra le altre cose aveva scoperto pub inglesi e biergarten bavaresi, il locale di Vaner spiccò rapidamente il volo e divenne un punto di riferimento assoluto, nel quale sono passati e dove si sono innamorati anche molti futuri gestori di pub aperti successivamente.

Diventato Accademia della Birra nel 1996, il Voodoo è stato gestito da Vaner, e da suo fratello Diego, fino al 2009. Poi il passaggio di mano, con i nuovi titolari Michele Corcato e Andrea Tramonti che accettano la responsabilità di mettersi sulle spalle un locale molto grande e, soprattutto, ormai talmente noto da essere diventato quasi una leggenda. Passaggi di questo genere non sono mai una cosa semplice perché locali come il Voodoo hanno un’anima, non sono mai semplicemente buona musica, ottime birre e cucina sfiziosa. Ma, oggi, a distanza di quasi dieci anni dal loro ingresso, il Voodoo continua a brillare come una stella del firmamento. Abbiamo varcato la soglia del magico posto e molto è rimasto di quello che era ma Corcato e Tramonti ci hanno messo anche del loro.

Pub indipendente

«Il cambiamento forse più importante», ci spiega Corcato davanti a un boccale di Augustiner Hell, «è il fatto che siamo diventati un pub indipendente, acquisendo la proprietà dell’impianto di spillatura. Le spine sono passate da otto a tredici e, pur mantenendo ottimi rapporti con alcuni fornitori storici come Interbrau, abbiamo potuto compiere anche delle scelte diverse». Vicino alle vie di Augustiner, Guinness e di Sierra Nevada osserviamo infatti anche quelle di Birrificio Rurale, con la Terzo Miglio, e di Panil, con un’insolita Divina a fermentazione spontanea. «Alcune vie sono fisse, tra cui anche quella del Rurale che è ormai una presenza stabile da circa cinque anni, altre come in questo caso la Panil sono delle guest a rotazione», prosegue Corcato. «Ci piace avere delle vie affidabili sulle quali possiamo contare e divertirci a proporre cose nuove, magari anche osando un po’, a rotazione. La clientela è anche cambiata nel corso degli anni: abbiamo meno motociclisti, o quelli che abbiamo bevono meno di un tempo, e qualche famiglia in più soprattutto nella prima fascia serale». E, non a caso, la prossima mission dei titolari sarà probabilmente quella d’investire nel comparto cucina, che cresce nei consensi e nel fatturato. «Vogliamo introdurre alcuni piatti in affiancamento ai classici panini, toast e qualcosa di cucina bavarese. Ma la birra resta sempre il core business, continua a valere almeno il 60% del nostro lavoro. E poi, ovviamente, c’è sempre la musica dal vivo. Da settembre a maggio i live partono tutti i venerdì e i sabato sera dalle 22.30 a mezzanotte».

Musica che spazia su più generi rispetto a un tempo, forse perché la clientela è oggi più adulta, ma che conserva la sua spina dorsale rock. Del resto, questo è il Voodoo Child Pub ed è sempre bello come un assolo di Jimi Hendrix.