Certe storie fa piacere poterle raccontare e quella della Cooperativa Birrificio Messina è una di queste. È la storia di 15 siciliani e Mastri Birrai che nel 2013 hanno coraggiosamente deciso di investire il proprio TFR per fondare una Cooperativa e di iniziare la produzione di due nuove birre: Birra dello Stretto e Birra dello Stretto Non Filtrata. Queste birre, originariamente distribuite solo in Sicilia da quest’anno potranno essere gustate in tutta Italia grazie ad un’importante collaborazione.
Grazie, infatti, ad una partnership tra HEINEKEN Italia e la Cooperativa, le birre dei quindici verranno commercializzate in tutta Italia tramite Dibevit Import, società dedicata all’importazione di birre premium e speciali.
Birra dello stretto
Lager di puro malto d’orzo da 5% vol. – confezionata in bottiglie da 33 cl- porta un nome emblematico e promettente. Emblematico perché lo stretto è quello di Messina, anello di congiunzione con l’Italia, e promettente perché è attraverso lo stretto che si muove alla conquista del mercato italiano. Dorata, equilibrata nei profumi e nel gusto tra le note di malto e quelle dei luppoli, si propone come birra all day, capace di accompagnare bene snack, toast e panini così come risotti e carni, sia rosse sia bianche. Nella sua semplicità è birra complessa, perché “giocare” semplicemente con gli ingredienti base (acqua, malto, luppolo e lievito) richiede perizia ed esperienza.
La Cooperativa ne propone una seconda versione, questa volta non filtrata. La “spina dorsale” resta la stessa, ma se l’aspetto velato la stacca dalla sorella, gli aromi percepiti sono più complessi, introducendo qualche leggera nota speziata, e il gusto si fa più pieno e rotondo con un amaro meno incisivo rispetto alla versione classica. I gradi alcolici restano quelli, 5% vol, il che la rende sempre una birra da bere in qualunque momento della giornata, ma il carattere diverso l’avvicina anche a piatti di pesce e formaggi di media stagionatura.
Il fatto infine che siano due birre dalla matrice comune ma dallo “sviluppo” differente ne fanno un interessante caso didattico per chiunque volesse approfondire un po’ la propria consapevolezza birraria. Degustarle in sequenza infatti fa capire quanto due birre che hanno tanto in comune possano non assomigliarsi per un singolo dettaglio. Il che fa auspicare la presenza nei locali di entrambe le “sorelle” dello Stretto. È un’opportunità abbastanza rara in campo birrario, forse unica. Sarebbe davvero una sciocchezza farsela sfuggire.