Mentre fino al tardo Medioevo la birra ad alta fermentazione doveva essere bevuta velocemente a causa della rapidità del suo deperimento, con l’avvento della birra a bassa fermentazione le cose sono cambiate.
La birra a bassa fermentazione poteva non deperire per un periodo compreso fra i nove e i dieci mesi e dunque poteva essere conservata più a lungo. Ciò ha aperto agli amanti della birra nuovi mondi di gusto, e ha fin da subito costituito una sfida per i birrai. Si doveva mirare a una conservazione lunga e a freddo.
E questo, molto prima della nascita dei frigoriferi elettrici, era molto complicato. Ma i birrai ingegnosi hanno presto trovato una soluzione: profonde cavità nella roccia o gallerie in montagna o nelle scarpate offrivano non solo spazio, ma anche una temperatura costantemente bassa, di circa otto gradi in tutte le stagioni. In questo modo nei rilievi e nelle colline circostanti sono sorte le odierne cosiddette “Bierkeller” (cantine della birra).
Non filtrata, “dalla cantina”
Poiché il trasporto delle botti verso e dalle cantine era alquanto faticoso, non c’era nulla di meglio che mescere la birra immagazzinata direttamente “dalla cantina”. In primavera fu bevuta la prima birra “in cantina”, nel vero senso della parola. Un paio di tavoli e sedie sotto gli alberi che riparano dal sole e piccoli spuntini come Ziebeleskäs, ravanelli e brezel ancora oggi fanno da cornice a una visita alla cantina. La mescita della birra direttamente “dalla cantina” significa che la birra degustata non ha subito la filtrazione nel birrificio, e dunque resta naturalmente non filtrata.
La Kellerbier Mönchshof non filtrata dal colore dell’ambra ha trovato molti sostenitori e, grazie al suo scarso apporto di acido carbonico e al suo aroma di malto naturalmente morbido ha conquistato rapidamente anche il pubblico femminile.
Visite alle storiche cantine di Kulmbach
Il castello di Kulmbach, noto come Plassenburg, è pieno di buchi, proprio come un formaggio svizzero. Qui le cantine della birra e quelle di maturazione sono state portate allo scoperto a seguito di grandi sforzi e ora costituiscono un’attrazione turistica. Esse consentono lo sguardo a un mondo altrimenti chiuso, sotterraneo, al di sotto dell’intera città.