La cultura di prodotto fa crescere il mercato, spostando i consumi verso categorie con una maggiore marginalità, come sta avvenendo nel caso delle birre speciali in costante crescita (si veda lo speciale sulle birre a elevata gradazione), e aumentando le occasioni di consumo. Sull’altro fronte, il consumatore è sempre più avido di informazioni, stimolato dalla ricchezza degli stili che si va profilando sul mercato birrario italiano. Quindi, le iniziative di cultura intraprese dalle aziende del settore si profilano un’ottima strategia, in grado di rispondere alle richieste del consumo e al contempo allargare il mercato.

Gli eventi

Le operazioni più frequenti sono eventi nei locali in cui si descrive il prodotto a partire dalle materie prime, come fa Warsteiner con le sue serate ‘perfect pour’, che prevedono iniziative di animazione con il coinvolgimento del pubblico sui temi di cultura birraria in generale nonché sul gruppo tedesco.

C’è anche chi, per arricchire la serata, prevede la presenza del mastro birraio o di altre figure chiave del birrificio in grado di rispondere a ogni domanda e a ogni curiosità produttiva del consumatore. In collaborazione con i locali che trattano i prodotti del Birrificio del Monastero di Weltenburg, in Baviera, e il suo rappresentante per l’Italia, Mutinelli Beer & Beverage, vengono organizzate serate durante le quali è possibile prevedere l’intervento del mastro birraio di Weltenburg e al consumatore vengono spiegate le birre proposte e la scelta degli abbinamenti. «Non di rado – spiega Stefano Mutinelli – in queste occasioni riusciamo anche a proporre pietanze cucinate con materie prime fatte arrivare appositamente dalla Baviera e prodotte da piccoli produttori locali».

Ma forse l’aspetto più interessante è l’occasione che questi eventi rappresentano per scoprire la cultura millenaria del prodotto di cui la maggior parte dei consumatori è completamente all’oscuro.

Particolarmente intensa l’attività al consumo di Radeberger Gruppe Italia, che, oltre a organizzare serate nei locali affrontando con il biersommelier Doemens Roberto Parodi il tema del food pairing e con Peter Hasso, responsabile canale Horeca, le diverse tecniche di produzione, intraprende operazioni di ampio respiro. «Su tutte segnalerei la nostra partnership con Slow Food Italia al Salone del Gusto ma anche a Slow Fish, Cheese e Slow Food Village, dove organizziamo corsi di degustazione, workshop e approfondimenti particolarmente indirizzati ai consumatori – spiega Lorenzo Bossi, junior brand manager di Radeberger Gruppe Italia. – Siamo inoltre partner dei Master of Food di Slow Food, per cui abbiamo collaborato alla stesura del modulo sulla Germania, e dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, con cui talvolta collaboriamo con dei workshop riservati agli studenti».

Le visite in birrificio

Ma c’è anche chi cerca di portare il consumatore a sé con le brillanti iniziative delle visite in birrificio. C’è la manifestazione, ispirata a quella delle cantine vinicole, dei birrifici aperti, tradizionalmente a settembre, ma ci sono anche altre numerose occasioni per invitare a visitare la propria sede produttiva. Particolarmente creativi in questo senso i micro birrifici. Tra tutti ricordiamo il birrificio lombardo Hibu, per esempio, che, oltre a organizzare diversi eventi nei locali con abbinamenti gastronomici studiati, in settembre con la Festa di Fine Estate prevede la visita alla propria sede di Burago di Molgora con degustazione. Ma questa è solo una delle numerosissime iniziative che costellano l’Italia birraria da qualche anno e che hanno il merito di aumentare la cultura di prodotto presso il consumatore avvicinandolo sempre di più al settore e spingendolo progressivamente a richiedere un prodotto di qualità superiore.

Visite guidate su prenotazione in date fisse invece per il Birrificio Antoniano di Ronchi di Villafranca Padovana.

Non solo i piccoli aprono le loro porte. È possibile visitare il birrificio Carlsberg di Induno Olona (VA), elegante e suggestivo sito, progettato nell’ottica di coniugare tecnologia e arte, costruito da Angelo Poretti nel 1876.

Tra le aziende con una consolidata tradizione in questo senso, Birra Forst, che prevede visite guidate presso lo stabilimento da giugno a settembre (ogni giovedì alle ore 14.00) con il pagamento di un importo il cui ammontare viene interamente devoluto alla onlus L’Alto Adige Aiuta.

Da sempre l’azienda non si limita solamente a fornire i propri prodotti ai clienti e ai consumatori, ma intende veicolare tutta la ricchezza del suo mondo e la cultura della birra all’interno dei propri ristoranti e locali. Per l’azienda altoatesina il concetto di qualità va oltre il prodotto e si estende alla qualità del servizio offerto, mirando a rapporti di fidelizzazione a lungo termine con i propri clienti e verso i consumatori, impegnandosi come fornitore a tutto tondo. In questo senso, indicano da Birra Forst, è di fondamentale importanza l’attenzione a quanto succede una volta che il prodotto viene offerto al cliente finale ed è proprio qui che Birra Forst si impegna a sostenere al meglio i propri gastronomi con l’assistenza, la manutenzione e lo sviluppo continuo degli impianti di spillatura e, inoltre, con l’organizzazione di visite periodiche presso locali selezionati per offrire consulenza e sostegno.

Anche Fabbrica di Pedavena, nel bellunese, prevede visite guidate su prenotazione tutti i giorni, aggiungendo la possibilità di visitare il museo storico al suo interno “dove si possono ammirare i vecchi strumenti e le attrezzature in uso un tempo per produrre la birra”. Alla fine del percorso c’è anche la possibilità di degustare le birre.

I musei

Eccoci a un’altra meravigliosa opportunità culturale del settore, quella dei musei.

Casa Menabrea è il nome del museo aperto dall’azienda di Biella. Consente al visitatore di ripercorrere la storia della birra Menabrea dal 1846 a oggi attraverso un tour ricco di aneddoti e curiosità. A Casa Menabrea è possibile ammirare i macchinari restaurati originali dell’azienda, gli attrezzi degli antichi bottai e i vari utensili proposti non come “raccolta di reperti, ma testimonianza di vitale attualità”. All’ingresso del percorso di visita, di recente è stato inaugurato Shop Menabrea con un vasto assortimento di merchandising brandizzato.

Anche il Museo Birra Peroni, a Roma, è un viaggio nella storia di questa antica azienda birraria con il resoconto delle numerose acquisizioni che l’hanno fatta crescere negli anni, ma anche con la storia della birra nel nostro Paese da metà Ottocento a oggi, dando così la possibilità di capire come questo mondo si è evoluto sotto il profilo tecnologico sia a livello produttivo sia distributivo.

I nuovi media

Infine, c’è chi fa cultura utilizzando nuovi media. Il birrificio Amarcord ha realizzato una serie di video, per l’esattezza 18, disponibili on line, in grado di affrontare ogni possibile passaggio del prodotto, dalle materie prime alla produzione fino alla degustazione guidata. Provenienza e qualità delle materie prime, cosa distingue una birra dall’altra, le caratteristiche che rendono unico ciascun prodotto, degustazione e abbinamenti: ecco ciò che, secondo Andrea Ciliberti del birrificio Amarcord, maggiormente interessa il consumatore parlando di birra.