Fatti i primi passi nel mondo del beverage, a partire dall’inizio degli anni Sessanta, in veste di produttori di bibite, la famiglia Leonardi di Ibalt Srl (un tempo Iba.lt, con un punto divisorio e il marchio di bevande “Conca d’Oro”) ha sempre operato nelle Marche, grazie al proprio magazzino di Treia, un bel comune della provincia di Macerata, con poco più di 9mila abitanti. Abbandonata la produzione di gassose e affini, sul finire degli anni Ottanta, l’azienda ha puntato la propria attività di distribuzione, con sempre maggior determinazione, al settore birrario mantenendo la rappresentanza in zona di importanti marchi e importando anche direttamente da alcuni Stati esteri. Un fatturato da 6 milioni e mezzo di euro nell’ultimo anno, per metà grazie “ai luppoli”, la ditta di Treia ha oggi in disponibilità 870 referenze di birra e 370 impianti di proprietà, ed è molto attenta a seguire clienti e trend del settore come la birra in lattina (mentre, proprio quest’estate, ha lanciato un suo catalogo vini). A parlarcene meglio è Leonardo Leonardi, titolare di Ibalt Srl insieme a fratello, zii e cugina. Leonardo ha 47 anni, metà dei quali passati in azienda…
La storia
«Come altre realtà della zona – inizia a raccontare Leonardi, anticipando i prossimi lavori di restyling al sito web aziendale, già affidati a una società del settore – la nostra ditta è familiare e nasce nel 1960 come produttrice di bibite, con mio padre e con mio zio Pietro. La ragione sociale allora era Iba.lt Snc (con il punto in mezzo), mentre ora è Ibalt Srl e ne sono socio insieme ai miei zii, mio fratello e mia cugina: Raffaella, Alberto, Pietro ed Elisa Leonardi. Però ai tempi eravamo conosciuti anche con il nome delle nostre bibite, Conca d’Oro, con cui facevamo gassosa, cedrate, pompelmo, limonata… Fino alla fine degli anni Ottanta abbiamo alternato la produzione, che era comunque il nostro lavoro principale, con la distribuzione, a supporto di questa. Poi però abbiamo smesso di produrre bibite e siamo diventati esclusivamente distributori. Già dai primi anni Settanta eravamo concessionari di Peroni, per esempio, e abbiamo iniziato ad avere in quegli anni i primi impianti. Poi, quando a metà degli anni Novanta sono entrato anch’io in azienda, con la mia grande passione per la birra, abbiamo sempre più ampliato la vendita alla spina e quel mondo degli impianti. In quegli anni abbiamo iniziato anche le prime importazioni dirette, da Inghilterra, Belgio, Germania…».
Risultati e organizzazione
«Il focus principale della nostra azienda, ossia ciò per cui i clienti principalmente ci conoscono, è la birra – prosegue così Leonardi, riferendo dell’affiliazione aziendale al Consorzio CDA –. Ma abbiamo un vasto assortimento. Contiamo all’incirca 870 referenze di birra, 1343 di spirits (con una buona selezione di gin, rum e whisky), 344 referenze food (non il freddo, quanto piuttosto scatolame e farine per pizza) e una cinquantina di cantine per il vino, che è un nuovo progetto con cui siamo partiti proprio dall’estate 2019 con un nostro catalogo e prodotti in esclusiva. Abbiamo chiuso il 2018 con un fatturato di 6,5 milioni di euro, per un 51% appunto riferibile al settore birrario, per 11% analcolici, 10% acque e 10% vini, 9% spirits e per un 9% il resto dei prodotti. Principalmente serviamo le Marche, per quello che riguarda soprattutto le province di Macerata e Ancona, ma arriviamo anche a Fermo e sconfiniamo un po’ in Umbria, nella provincia di Perugia. La nostra clientela è quasi equamente distribuita tra bar (35%), ristoranti (30%) e attività serali (32%), con un restante 3% di altre varie attività. Ci piace seguire principalmente clienti interessati a un buon lavoro professionale e mentalmente aperti a un impegno di livello, piuttosto che inseguire il cliente che cerca il cash&carry. Questo per dire che non siamo tanto interessati a far numero, quanto piuttosto a guardare alla qualità del lavoro con cui vogliamo proporci ed essere riconosciuti. La nostra rete vendita conta 5 agenti di commercio, mentre nella nostra sede di Treia, dove abbiamo un magazzino (dislocato in due unità) di circa 2300 mq coperti, impieghiamo 4 addetti in amministrazione, 3 magazzinieri e 2 tecnici, oltre a 9 autisti ed, esterne, due aziende di supporto come consegnatarie per la manutenzione e installazione degli impianti».
Birra: ampia scelta e servizio al cliente
«Come accennavo prima, dalla birra deriviamo oltre una metà del nostro fatturato – conclude quindi Leonardo Leonardi –. Siamo distributori di marchi come: Interbrau, Forst, AB InBev, Brewrise, Kiem, Regalli, Peroni e Heineken. Mentre importiamo brand come: Bitburger, Ayinger, Zoller Hof, Veltins, Greene King, Belhaven, Huyghe, Brouwerij Van Steenberge, Lupulus, Malastrana. Questo ci permette di avere a catalogo ottime etichette. Nel dettaglio, possiamo dire che il nostro business principale sono i fusti di birra, anche perché abbiamo un buon pacchetto di birre alla spina e siamo estremamente attenti a tutto ciò che riguarda l’assistenza, come anche la formazione, dei nostri clienti. Organizziamo spesso delle visite in birrificio anche all’estero e ci rechiamo con buona frequenza nei locali dei nostri clienti, per seguirli in loco e fornire loro consigli mirati sulla spillatura. Complessivamente, disponiamo di 370 impianti e spesso forniamo tutta l’attrezzatura anche a grandi eventi. Abbiamo inoltre investito nella cella frigo per lo stoccaggio di tutte quelle birre artigianali, italiane ed estere, che non sono pastorizzate, così da preservarne al meglio la qualità. Anche se il nostro focus è la birra in fusto e stiamo proseguendo questa strada di sviluppo, guardiamo ovviamente con interesse anche la vendita di birra in bottiglia e in lattina. Peraltro, per ciò che riguarda la birra in lattina, siamo stati tra i primi a commercializzarla in zona. Intendo ovviamente una birra di qualità, non quelle più commerciali da supermercato, quanto marchi anche esteri dal Nord Europa, o dalla Gran Bretagna».