Delirium, espressioni sensoriali…

Molto conosciuta e apprezzata nel mercato italiano, la Delirium Tremens fa parte della gamma Delirium, di produzione della Brasserie Huyghe. A determinare il successo di questa birra chiara di medio corpo, oltre al singolare logo e alla bottiglia in ceramica, è l’elevata gradazione alcolica, pari a 8,5% alc.vol. A descriverci la storia e le caratteristiche della gamma è Walter Pasqualini, Agente della Brasserie Huyghe per l’Italia.

Antica brasserie

«Divenuta famosa in tutto il mondo per la sua Delirium Tremens, la Brasserie familiare Huyghe è situata nella cittadina di Melle, a pochi km da Gand, nella regione fiamminga del Belgio, e rappresenta la più antica della zona, tanto che se ne ritrovano delle tracce già dalla fine del 1600. Nel 1906 fu acquistata da Leon Huyghe e ne adottò il nome. Negli anni Ottanta, passò nelle mani dalla famiglia De Laet che, dal momento dell’acquisizione, rese la brasserie oggetto di grossi investimenti, tanto che oggi rappresenta uno dei più moderni e, soprattutto, dei più green del Belgio. L’azienda ci tiene molto a essere considerata la prima birreria verde in Belgio e presta grande attenzione all’abbassamento dei consumi e dei gas serra e al risparmio energetico, puntando molto, per esempio, sull’utilizzo di pannelli fotovoltaici».

La storia della birra

«La nascita della Delirium Tremens (la cui richiesta nel mercato italiano si evidenzia fin dagli anni Ottanta) risale al 1988 e il suo nome deriva dal fatto che chi l’ha bevuta, a “causa” dei suoi 8,5 gradi alcolici, appena dopo aveva i sintomi del tremens. Inoltre, si narra che coloro che avevano avuto la possibilità di berla vedevano degli elefantini rosa; da qui la scelta del logo della gamma. Anche sull’etichetta della bottiglia si riportano degli animaletti strani, una sorta di mostriciattoli che danno la sensazione della malattia del tremens. Questo perché, appunto, l’elevata gradazione alcolica della birra, dopo svariate bevute, portava ad avere queste visioni». Dopo il successo riscosso in Italia, il marchio, con la prima birra, la Tremens, chiara da 8,5% alc.vol., si diffonde in tutto il mondo. Dopo questo primo prodotto, la gamma si espande con un prodotto scuro, la Delirium Nocturnum e nel susseguirsi degli ultimi 30 anni si inseriscono altri prodotti che ampliano la gamma della Brasserie Huyghe.

Nuovi prodotti

«Negli ultimi 20 anni si sono poi aggiunti altri svariati prodotti, che vanno dalla Blanche des Neiges, alla Delirium Red, poi per i 25 anni della nascita della gamma Delirium è nata la Delirium Argentum. La gamma inoltre comprende una svariata selezione di birre alla frutta, le Floris, che vanno particolarmente bene all’estero. Oltre alle birre Delirium, la brasserie Huyghe fermenta anche la birra dell’abbazia di Averbode, ancora oggi attiva. Con l’acquisizione del marchio, la brasserie ha preso in carico la produzione, che in abbazia era limitata, di una birra davvero eccezionale: una specialità multicereale che fa del dry hopping, 7,5% alc.vol, un prodotto unico che darà molte soddisfazioni alla birreria nel futuro. Importante è stata anche l’acquisizione del marchio Mongozo che fa birre biologiche e gluten free; esso fa parte del mercato fair trade, quindi una parte dei ricavati viene devoluta ai paesi africani per aiutare la popolazione locale. Infine, l’ultima nata, nei primi mesi del 2020, è Paranoia».

Pleasant beer cafè

«Chi passa da Bruxelles deve fare tappa al Delirium Cafè, un progetto a livello mondiale che prevede questi locali a tema che offrono le specialità della gamma. E questo pleasant beer cafè vanta sicuramente un primato per quanto riguarda le birre in bottiglia, oltre 3000 etichette, e 75 alla spina, dove la Delirium la fa da padrone. I Delirium Cafè si trovano anche in Francia, Olanda, Giappone e ce n’è anche uno a Roma».

Iniziative

«Continua la campagna pubblicitaria che ha per oggetto dei ragazzi con della schiuma sul naso a forma di proboscide che si ritrova anche nello stelo del nuovo bicchiere Delirium, lanciato nel 2019. La birreria infatti è molto attenta al marketing ed è una delle più attive nel mondo belga».

di Lorena Tedesco