Definirla geniale o, al contrario, catastrofica è ancora presto.

La nuova campagna pubblicitaria firmata da Carlsberg UK può, però, essere perlomeno definita sorprendente.

Si tratta di una campagna pubblicitaria da 20 milioni di sterline, nata per i social, dove Carlsberg UK ammette che la propria birra “NON è probabilmente la migliore al mondo”. Dichiarazione che ha creato un’ondata di critiche negative sui social.

Un riposizionamento radicale che rovescia, senza giri di parole, il claim sbandierato in tutto il mondo dalla multinazionale danese fin dal 1973.

La nuova campagna mira a rilanciare il marchio in occasione dell’uscita della nuova Carlsberg Danish Pilsner, completamente rinnovata “from head to hop”.

Con questa strategia Carlsberg UK invita un’intera generazione a ri-testare e ri-valutare lo storico marchio danese.

«Abbiamo perso la strada maestra – ha dichiarato Liam Newton, vice presidente marketing Carlsberg UK. – Ci siamo focalizzati sulla quantità perdendo di vista la qualità: diventando uno dei prodotti più chip e non uno dei migliori. Così, per mantenere la nostra promessa di essere la miglior birra al mondo, abbiamo deciso di ripartire da zero». Una mossa che, nelle parole del Direttore Marketing di Carlsberg UK, Lynsey Woods, dovrebbe riportare il marchio nell’alveo dell’autentica eredità del suo fondatore JC Jacobsen.

Dopotutto, riconosce James Joice, dirigente socio di Fold7, agenzia alla base della campagna, «oggi, l’onestà di un marchio è il valore più potente che ci si possa essere. Anche se è molto raro vedere esempi di ammissione di colpa o di promesse non mantenute. Carlsberg ha non solo avuto il coraggio per farlo, ma ha fatto anche qualcosa per migliorarsi».

Ecco dunque la “New Carlsberg Danish Pilsner”, con tanto di hastag #newbrew. Nuova nel gusto e nuova nella veste. L’obiettivo è chiaro: cambiare il modo in cui le persone vedono e giudicano Carlsberg, facendole di nuovo innamorare del marchio danese e della sua birra.

Un’operazione fatta con il cuore in mano. Drastica, autocritica e non priva di pericoli. Sono in molti a chiedersi, infatti, quale sarà l’esito finale e la reazione dei consumatori. Sarà un karakiri o un grande successo?