IRLANDA
Con la Guinness STOUTie, ci metti la faccia!
La Guinness Storehouse di Dublino rappresenta uno dei luoghi più visitati della città. Con i suoi sette piani di acciaio, la fabbrica della Guinness ospita un museo e il Gravity bar, situato al settimo piano, un locale panoramico che vanta una visuale a 360° sulla città. Oggi i visitatori del Guinness Storehouse di Dublino possono vivere una nuova, speciale esperienza: ordinando una STOUTie potranno gustare una birra personalizzata grazie a una stampa fotografica perfetta del proprio selfie riprodotta sulla schiuma della famosa stout bianca e nera. Con un vero e proprio spirito d’innovazione, la STOUTie supera ogni confine, e utilizza la tecnologia per aggiungere estratto naturale di malto sulla sommità di ogni pinta di Guinness, creando così il disegno voluto. Basta inviare i propri selfie a una macchina installata nei pub in modo che questa possa “stampare” (con un inchiostro organico a base di malto) la foto sulla schiuma della pinta di birra. Un modo nuovo e rivoluzionario per godersi la propria pinta. La STOUTie continua con orgoglio la tradizione di innovazione e sperimentazione di Guinness. «La famosa schiuma cremosa della Guinness è la tela perfetta per la STOUTie – ha dichiarato Stephen Kilcullen, Responsabile per la Qualità e Mastro Birraio. – E quale posto migliore al mondo per fare quest’esperienza se non il Guinness Storehouse?».
BELGIO
Huyghe investe 9 milioni di euro in barba al Coronavirus
Il 2020 è un anno che nessuno dimenticherà facilmente. Il settore birrario ha subito pesanti ripercussioni a causa dell’emergenza Coronavirus, una crisi che ha colpito duramente tutti i birrifici. In particolare, il birrificio Huyghe, quest’anno ha visto il suo fatturato diminuire del 15% (nel periodo 1 gennaio – 30 settembre) rispetto allo scorso anno. L’anno però era iniziato molto bene: nei primi due mesi del 2020, infatti, il birrificio aveva registrato un incremento complessivo del fatturato del +17%. Alain De Laet, CEO del birrificio, dichiara: «La crisi dovuta al Covid-19 ci ha colpiti duramente, ma fortunatamente negli ultimi anni siamo riusciti a costituire un cuscinetto finanziario. Questo ci ha permesso di mantenere a bordo tutti i membri del personale. (…) Inoltre, vediamo che alcuni mercati si stanno riprendendo. Negli USA, ad esempio, siamo su un binario leggermente positivo, in parte grazie al fatto che non ci sia mai stato un blocco completo e, soprattutto, grazie ai dati in forte crescita dell’off trade. Anche la Cina mostra una leggera crescita». A causa della pandemia, la maggior parte delle aziende sta congelando gli investimenti, ma non Huyghe, che ha continuato lungo la strada degli investimenti – già intrapresa negli ultimi anni – che hanno reso il birrificio uno dei più sostenibili del Paese. Nonostante il calo del fatturato, infatti, Huyghe ha investito quest’anno non meno di 9 milioni di euro in vari progetti (il nuovo birrificio Haeseveld a Sint-Amandsberg, il nuovo birrificio locale St Idesblad a Koksijde, un nuovo impianto di propagazione del lievito, un nuovo mulino a martelli nella sala della birra,…), oltre all’acquisizione – per oltre 3 milioni di euro – di terreni vicini intorno al birrificio, in vista di future espansioni. Nel corso dell’anno, il birrificio ha ottenuto numerosi riconoscimenti nelle competizioni birrarie: 7 medaglie all’International Beer Challenge, una delle competizioni birrarie più importanti al mondo (Oro per Delirium Tremens, Argento per Delirium Argentum e St Idesbald Rousse, e Bronzo per Averbode, La Guillotine, Delirium Red e Blanche des Neiges), Medaglia d’Argento (con Delirium Tremens e la birra dell’abbazia Averbode) e Medaglia di Bronzo (con Delirium Nocturnum e Delirium Red) ai World Beer Awards e l’Oro (con Delirium Tremens e Delirium Red) ai Meiningers International Craft Beer Award.
Alain De Laet.