La birra è la bevanda favorita della popolazione iberica, che la sceglie nelle numerose occasioni di consumo della giornata. Abbinamento ideale, le gustose ‘tapas’
di Lorenzo Viganò
La spumeggiante bevanda abbonda sui tavoli di bar e ristoranti spagnoli, impreziosendoli con eleganti riflessi dorati. Come prevedibile, le birre chiare di moderata gradazione alcolica sono le protagoniste delle bevute, estive e non, dato il clima tendenzialmente caldo del Paese, con l’eccezione di regioni come Asturias, Galizia, Cantabria e Paesi Baschi, che affacciandosi all’Oceano Atlantico conoscono estati più fresche, che fanno apprezzare anche vini e sidri, in alternativa. Come emerge dallo studio demoscopico, effettuato da Cerveceros de España, associazione che comprende oltre 50 birrifici sia mainstream sia artigianali, la birra si conferma come prodotto trasversale, diffuso in tutto il Paese, senza distinzione di livello socio-economico, conosciuto e scelto da un’ampia fascia di consumatori e consumatrici di ogni età.
Le cifre
Riferendosi ai dati del 2019, quindi anteriori agli sbalzi generati dalla situazione pandemica, si evidenzia un consumo pro-capite di 52 litri annui. In 7 occasioni su 10, la birra viene accompagnata da cibo. Nel fuori casa, oltre il 30% è durante pranzo o cena, il 30% all’aperitivo, il 32% prima di cena o la sera; in queste due ultime occasioni, sono presenti anche tapas o pinchos. Interessante notare che la Spagna è il primo produttore e consumatore di birra analcolica, con un consumo pro-capite del 13% sul totale. Sempre riferendosi al 2019, la produzione annua spagnola ha superato di poco i 39 milioni di ettolitri. Gli ultimi dati ci danno 7 milioni e mezzo di ettolitri per il primo trimestre 2022 con un incremento sul medesimo periodo dell’anno precedente di oltre il 9%.
Preferenze geografiche
La Spagna è una nazione birraria, con preferenze spiccatamente regionali nella scelta dei marchi. Il consumatore, in ogni area del Paese, sceglie la sua birra d’elezione e resta fidelizzato al marchio, con tre brand predominanti: Mahou, Amstel ed Estrella de Galicia, che nell’arco di tempo compreso tra maggio 2021 e maggio 2022, costituivano rispettivamente il 34,7%, il 10,1% e il 7,7% degli acquisti nazionali. Secondo dati riportati dal quotidiano La Razon, a Madrid è Mahou a predominare, così come in Andalusia è Cruzcampo e in Galizia è Estrella Galicia. Anche il consumo pro-capite varia molto a seconda della regione, con picchi di 104 litri annui nelle aree urbane di Madrid, Siviglia, Malaga e Barcellona.
UN SECOLO DI STORIA
100 anni fa, nel 1922, i principali produttori di birra spagnoli hanno avuto l’idea di unire le forze, per dare vigore e sviluppo al settore: nasceva così l’associazione spagnola per la produzione birraria, battezzata Cerveceros de España. Attualmente, questa organizzazione rappresenta quasi la totalità della produzione del Paese. È stata fondata da brand presenti ininterrottamente fin dai suoi inizi: Mahou, Damm, Cruzcampo, Estrella Galicia, Ambar, ai quali si sono aggiunti via via negli anni molti altri produttori, portando a oltre un centinaio gli attuali associati. Cerveceros de España offre a tutte le compagnie che ne fanno parte tutta una serie di servizi destinati a sviluppare le loro attività e il supporto di un team di esperti in ogni settore connesso alla produzione e al commercio della birra, includendo gli aspetti legislativi. In contatto con le associazioni internazionali del settore, promuove anche le esportazioni, le innovazioni tecniche e la ricerca. Il centenario dalla fondazione rappresenta un’occasione per ricordare tutto il valido lavoro svolto fino ad oggi e impostare le attività future di un settore, quello birrario, di rilevante importanza nel panorama economico e sociale della Spagna, tenendo conto delle nuove tematiche come sostenibilità e preservazione dell’ambiente.
PAIS DE CERVEZAS
A fine maggio a Madrid si è svolta la prima edizione del festival Pais de Cervezas, una manifestazione dedicata alla cultura e alla produzione birraria della Spagna. Patrocinata dall’associazione Cerveceros de España, la manifestazione madrilena ha riunito 50 birrifici, provenienti dalle diverse regioni del Paese, negli spazi dell’IFEMA, il moderno quartiere cittadino dedicato alle esposizioni e ai congressi. Aperta al pubblico, che ha potuto degustare le specialità brassicole portate dai produttori e dialogare direttamente con i birrai presenti, la manifestazione ha ospitato anche seminari e conferenze. Al centro degli interventi, la cultura birraria tradizionale e le innovazioni che stanno conquistando i consumatori spagnoli di birra, sempre curiosi e attenti ai più recenti sviluppi nel gusto della popolare bevanda. Nel programma anche degustazioni gastronomiche in abbinamento alle birre e un’area con food truck.
Nella foto qui sopra, a sinistra, Mikel Rius, organizzatore della prima edizione di Pais de Cervezas a Madrid e fondatore del Barcelona Beer Festival e, a destra, Laura Grani, responsabile ufficio stampa di Pais de Cervezas, con gli inviati de Il Mondo della Birra, Lorenzo Viganò e Alessandra Costanzo
TAPAS, IMMANCABILE SPUNTINO
È quasi impossibile, sbirciando sui tavoli dei bar spagnoli in diversi momenti della giornata, vedere un bicchiere di birra senza l’accompagnamento delle tapas, tipico spuntino mediterraneo, declinato nelle sue diverse forme, agrodolce, dolce o salato, ma sempre gustosissimo e variopinto. Di infinita varietà, le tapas sono preparate con ingredienti della produzione alimentare spagnola: essenzialmente salumi, formaggi, pesce, crostacei, verdure. Unico limite, la fantasia di chi le prepara. Servite in singole piccole razioni, o in un
‘plato combinado’ che ne presenta differenti versioni, le tapas sono piacevoli e stuzzicanti, si gustano a tutte le ore del giorno e della notte, nutrono senza appesantire la digestione e chiamano fresca birra tra un assaggio e l’altro. Semplicemente geniali! Difficilissimo risulta stilare un elenco delle tapas proposte nei locali di tutta la Spagna: ci sono comunque dei ‘classici’, che si possono incontrare quasi ovunque. Il re delle tapas, per così dire, è il famoso ‘jamon iberico’, prosciutto crudo spagnolo stagionato. Altro salume gettonatissimo è il ‘chorizo’, salame piccante molto saporito. Olive e crocchette impanate fritte a base di purè di patate e variamente ripiene, sono ineludibili. Pan con tomate, una versione più sottile della nostrana bruschetta, con pomodoro, olio d’oliva e sale, riscuote grande successo. Gamberi cotti con una gustosa salsa di burro e aglio, soddisfano la voglia di crostacei. La ‘tortilla española’ è un altro classico, a base di patate e cipolle. E poi, peperoni verdi fritti, calamari in pastella, ‘pulpo alla gallega’, acciughe marinate, cozze, alette di pollo fritte…tutti bocconcini degnamente innaffiati dalla spumeggiante bevanda di malto. Da non dimenticare gli assaggi di queso: la scelta di formaggi tipici spagnoli è varia e sempre meritevole.
L’ULTIMA MODA: IL TAPEO
Il tipico spuntino ‘alla spagnola’ con bevande e piccoli assaggi sta diventando sempre più diffuso nel nostro Paese. Lo ha rilevato anche lo studio eseguito dall’Istituto Piepoli per l’Osservatorio Birra e svolto in collaborazione con Partesa che ha interpellato 200 gestori e proprietari di ristoranti, pizzerie, bar, pub, hotel e locali del Paese. Le risposte degli addetti ai lavori delineano un futuro più ‘liquido’ rispetto alle vecchie coordinate del fuori casa, momenti e finestre temporali finora definite e sequenziali (colazione-spuntino-pranzo-aperitivo-cena) domani si dilateranno sempre di più. Simbolo di questo cambiamento è il tapeo tipico della tradizione spagnola, che prevede l’assaggio di cibo e bevande per tutto il pomeriggio. «Queste nuove occasioni di consumo, sempre nel segno della convivialità e della cultura di prodotto, premiano la birra – ha affermato Massimo Reggiani, amministratore delegato di Partesa. – Parliamo
di una bevanda poco o per nulla alcolica, leggera e trasversale, già amatissima dagli italiani e perfetta per conquistare queste nuove occasioni di consumo».