La voglia di sedersi al bar a bere una birra è tanta. I segnali positivi di una ripresa ci sono tutti
di Lorenzo Viganò
Mentre stiamo andando in stampa riaprono i locali. Quale sarà l’accoglienza del pubblico? Il quesito riveste decisamente una fondamentale rilevanza per gli operatori della ristorazione, trascinati loro malgrado in una burrasca economica, tuttora in atto, che dura da oltre un anno. Per provare a immaginare lo scenario che si presenterà ai gestori di locali e alle altre figure professionali della filiera beverage, può aiutarci l’osservazione di quanto accaduto in Sardegna, che ha vissuto, seppur per breve tempo, una ritrovata libertà di movimento dei cittadini.
Grandi aspettative
«La zona bianca della Sardegna – sono le parole di Stefano Baldan – ha riconfermato quello che abbiamo registrato già la scorsa estate: un grande entusiasmo dei consumatori, con risultati commerciali al di là di ogni più rosea aspettativa. La fine del lock-down isolano, seppur breve, ha quindi ancora una volta stimolato una decisa ripresa, e si intuisce che sarà così anche dopo la prossima apertura; noi di Brewrise, fortunatamente, dopo i primi momenti di calibratura, ci siamo organizzati, cogliendo le opportunità che si sono presentate in seguito. E desidero proprio dare un messaggio di ottimismo a tutti gli operatori: bisogna comunicare e organizzarsi al meglio, per farsi trovare pronti, con i magazzini riforniti, alla prossima ripartenza!».
Incredibile incremento
«Se paragoniamo le tre settimane di zona bianca sperimentate quest’anno – ci spiega Gianluigi Pinna di Warsteiner – con lo stesso periodo del 2019, registriamo un paradossale, incredibile incremento di circa il 30% nelle vendite di birra; è il più che probabile effetto del forte desiderio di socialità e dell’entusiasmo per la ritrovata libertà, pur per breve tempo, da parte di tutti i consumatori. Nonostante i picchi nella richiesta di prodotto, passati e previsti in futuro, siamo preparati per evitare qualsiasi problema nelle forniture».
Cambiamento dei consumi
Per Luigi Puggioni, di Doreca, la zona bianca ha evidenziato una cospicua ripresa, accompagnata anche da un certo cambiamento dei consumi: «Il periodo di sblocco, ha visto i consumi di bevande aumentare anche del 20%, specialmente nei ristoranti e nel sud dell’isola. Prevediamo quindi, se sarà una buona estate, ottimi risultati nel prossimo futuro. Le richieste si sono in un certo modo ricalibrate: cresce la voglia di trattarsi bene, i consumatori si orientano verso prodotti di maggior qualità, che siano birre, vini, liquori o cocktail. Bere meno in quantità, magari, ma meglio».
Siamo pronti
Maurizio Sini, di Anglona Drink, fa notare: «La ripresa è stata molto soddisfacente, i clienti hanno realizzato come se non ci fosse stata una chiusura; i baristi hanno visto i consumi concentrarsi nei periodi di liberazione dai vincoli emergenziali. Nonostante la grande attuale incertezza, nel caso di una prossima riapertura estiva siamo pronti con le forniture che si rendessero necessarie».
Fiducia nella ripresa
Cesare Bellussi, di Kulmbacher, espone un’interessante analogia: «Potrebbe esserci un parallelismo tra l’attuale situazione e la precedente epidemia di influenza spagnola, dopo la quale i consumi birrari avevano mostrato una improvvisa impennata; un simile andamento si è palesato già l’estate scorsa, quando si è verificata una grande ripresa dopo l’azzeramento dei dati relativi ai contagi. Sono ottimista anche per la prossima bella stagione: i vaccini, e il clima caldo estivo, contribuiranno molto alla crescita dei consumi birrari. Il periodo di zona bianca della Sardegna ha alimentato l’euforia, pur in presenza delle limitazioni sanitarie. Non dimentichiamoci che una buona birra è un lusso che tutti si possono permettere…».
Esplosione di entusiasmo
«I clienti – è l’osservazione di Gian Mario Asara, di GMK – non si perdono, così durante il periodo di apertura c’è stata una vera esplosione di entusiasmo, con i consumi di birra alla spina che in certi casi sono addirittura raddoppiati! Spariti gli assembramenti con giovani accalcati con la bottiglia in mano e premiati i ristoranti, grazie anche alla saggia decisione politica di tenere aperto fino alle 23 prima del coprifuoco. Siamo ottimisti, con le prenotazioni turistiche consistenti prevediamo di lavorare bene durante le prossime riaperture estive. Aiuta anche il servizio a domicilio».
Più coerenza e maggiore controllo
«Il pur breve periodo di apertura della Sardegna – è la considerazione di Lorenzo Bossi di QBA-Radeberger Italia – è stata sicuramente una consolazione, nel panorama di incertezza attuale. Servirebbe, comunque, più coerenza nella gestione di queste finestre temporali, che producono ottimi risultati per tutti i locali, e più oculatezza, comprendendo nelle aperture gli orari di maggior redditività degli esercizi, come la cena serale. Un controllo maggiore, poi, rassicurerebbe, evitando che si creino aspettative successivamente tradite».
Segnale di ottimismo
L’impressione, dopo aver ascoltato le opinioni dei protagonisti del mercato birrario della Sardegna, ci rimanda a scenari di decisa ripresa, estendibili per analogia al resto d’Italia, anche in caso di semplice allentamento delle norme sanitarie più severe. Un segnale di ottimismo, quindi, pur con tutte le riserve, la prudenza e il realismo del momento; si tratta forse di resistere, in attesa di tempi migliori, sperabilmente a breve termine.