È un immenso paesaggio lunare bruno e grigio. Affascinante. E inquietante.

Con i suoi 3.718 metri il Teide, il vulcano che domina l’isola di Tenerife, Patrimonio Unesco dal 2007, è la montagna più alta di Spagna e il terzo vulcano più alto d’Europa con una spettacolare caldera di 17 km di diametro.

Anche se dal 1909, anno dell’ultima eruzione, il Teide non ha dato preoccupazioni, è costantemente tenuto sotto osservazione da geologi e vulcanologi prima che possa combinare qualche guaio: sanno che da un momento all’altro potrebbe svegliarsi e ripetere il suo show.

Avventura in quota

Una puntata alla scoperta di questo gigante è un must.

I più avventurosi possono passare una notte sul vulcano (ne è concessa una sola) salendo con la funivia al Refugio de Altavista a 3270 metri, attrezzato con cucina e cuccette, per svegliarsi al mattino con vista spettacolare sul cratere e sulle vicine isole di Gran Canaria, La Palma, El Hierro e La Gomera.

L’avventura ha anche aspetti goderecci. All’arrivo della funivia si brinda con spumante Altos de Trevejos, mentre al rifugio si è accolti da un cocktail-cena creato da Erlantz Gorostiza, chef premiato con due stelle Michelin.

Chi predilige avventure meno estreme e visite più veloci può optare per un tour organizzato dalle tante agenzie turistiche dell’isola che permette di godere la vista del Teide, di inoltrarsi in brevi passeggiate dentro la caldera per scendere poi sulla costa settentrionale con soste nei posti più significativi. Come Icod de los Vinos, famoso, come dice il nome, per i suoi vini e per il ‘Drago milenário’, un curioso albero fossile vecchio di quasi mille anni che è il simbolo di Tenerife.

Da Garachico a Masca

Altra fermata è l’incantevole cittadina di Garachico, sulla costa nord. Tre secoli fa era il porto più importante di Tenerife, abitata da mercanti e da famiglie nobili. Così ricca, elitaria e snob che sulle sue strade, lastricate di marmo i poveri avevano il permesso di camminare solo un giorno a settimana.

Ultima tappa il villaggio di Masca, antico covo di pirati, arroccato a mezza costa, da dove l’oceano si scorge appena in fondo a una valle strettissima. Scendere alla spiaggia richiede minimo tre ore. 

La birra delle Canarie

E qui, a Masca, al “Aqui Me Quedo”, l’unico ruspante locale che funge da posto di ristoro, negozietto di souvenir e altro ancora, ho avuto il primo incontro ravvicinato con la Dorada, la birra di Tenerife, la più famosa, popolare e storica birra autoctona delle Canarie.

Mantiene fede al suo nome la Dorada. Servita in bei boccali su cui è disegnato in rosso il profilo del Teide, ha un bel colore paglierino, bollicine scoppiettanti, candida schiuma e trasparenze raffinate. A produrla è la Compañía Cervecera de Canarias, la più antica birreria dell’arcipelago, fondata nel 1939 nella capitale Santa Cruz. Un inizio turbolento durante la Seconda Guerra Mondiale, poi un grande successo.

Oltre alla Dorada nelle sue varie versioni (in lattina o in bottiglia, Especial, Sin, aromatizzata al miele o al limone e così via), da qui escono la Tropical (la birra di Las Palmas) e la Carlsberg, prodotta su licenza. Chi vuole saperne di più può visitare il birrificio con un tour guidato, fare acquisti allo spaccio e degustare birra a volontà con tanto di boccale/ricordo.

Altrove, nelle località di turismo balneare, la Dorada si trova quasi esclusivamente nei supermercati e in alcuni ristoranti popolari. Nei pub che si affacciano sulle passeggiate a mare isolane delle località turistiche si trovano birre internazionali: Budweiser, Corona, Jupiter, Stella Artois, Leffe, Guinness, Estrella Galicia, Carlsberg e così via.

A Santa Cruz

La Dorada scorre però a fiumi nella capitale Santa Cruz, città tranquilla tutto l’anno (con porto frenetico sia per il traffico mercantile, sia per le navi da crociera che vi fanno scalo) che esplode in occasione del Carnevale, secondo solo a quello di Rio de Janeiro (con cui Santa Cruz è gemellata). Un’esperienza da non perdere per gli appassionati di musica e folclore.

Santa Cruz, raggiungibile dalle zone turistiche sia con gite organizzate, sia con i mezzi pubblici, merita una visita. Da vedere l’avveniristico Auditorium dall’archistar Santiago Calatrava, completato nel 2003 sul lungomare di Los Llanos; può ospitare fino a mille persone ed è coronato da una fascinosa cupola a forma di vela (alcuni vi identificano invece un’onda o una mezzaluna).

Il cuore della città è Plaza de España. Nell’immensa fontana al centro della piazza si specchiano edifici art déco fra cui il Palazzo del Consiglio Comunale del 1940. E, ancora, il Castello di San Juan (o Castello Nero) edificato sul lungomare dall’ingegnere militare Leonardo Torriani.

350 km di spiagge

Una passeggiata nella città vecchia fra case color pastello e antiche chiese è un piacevole relax e se si ha ancora tempo si può fare una puntata al mare. Con 58 chilometri di coste cittadine Santa Cruz vanta alcune delle spiagge più belle di Tenerife come Playa Teresitas, con sabbia dorata in un abbraccio di palme.

La Tenerife preferita dai turisti in cerca di sole, caldo, relax o movida a scelta è però sempre quella marina, spalmata su 350 chilometri di spiagge, nere sulla costa nord, bionde e chiare altrove, benedetta dal clima subtropicale (la latitudine è la stessa del Sahara) con una media 24/28 gradi in estate e di 18/24 gradi in inverno, quando la cima del Teide può essere imbiancata dalla neve.

Ampia scelta

Vastissima l’offerta ricettiva fra hotel, all-inclusive, appartamenti, bed&brekfast, per tutte le esigenze. Per esperienza personale suggerirei di evitare un all-inclusive che, offrendo breakfast, pranzo e cena, drink e cocktail gratuiti è una tentazione a non muoversi da lì per i più pigri. Perché nelle zone turistiche c’è una scelta vastissima di ristoranti etnici dall’indiano al cinese, dal giapponese al brasiliano (oltre ovviamente a quelli italiani) e altro ancora per cenare ogni sera con sapori diversi.

Da non perdere

Puerto de la Cruz, sulla costa nord, la pioniera del turismo di Tenerife, affacciata sulle nere spiagge vulcaniche create da papà Teide, e Playa Las Americas, con sabbie chiare, ancora molto trendy nonostante un’edilizia selvaggia ne abbia deturpato l’entroterra e sia torturata da un traffico demenziale, sono fra le località più famose, insidiate da Costa Adeje, località emergente e vivacissima. Ha una lunga passeggiata a mare punteggiata da pub e piccoli ristoranti e da negozi di tutti i tipi, dal souvenir alla moda griffata, dalla farmacia alle agenzie turistiche. E una bellissima spiaggia bionda attrezzata con docce, sdraio e ombrelloni dove crogiolarsi al sole e ammirare le grandi quanto effimere sculture di sabbia create da artisti geniali: il Teide, con tanto di fuoco acceso sulla cima, è sempre protagonista.

Qui, alla sera, si può stendere su una sdraio davanti a uno straordinario tramonto, con il sole che si tuffa nell’oceano e illumina di oro e rosso tutta la costa finché non sparisce nel in mare.