Con una community di 40mila utenti tra ristoratori e persone alla ricerca di lavoro nel settore Horeca, Restworld ha già ottenuto la fiducia non solo di piccoli locali ma anche di grandi catene
Tramite la piattaforma di Restworld, chi cerca lavoro può trovare il giusto locale nel quale lavorare a contratto e i ristoratori possono selezionare le persone più giuste da aggiungere al loro team. Ma la startup è qualcosa di più di una semplice occasione di incontro tra domanda e offerta di lavoro del settore. “Il nostro obiettivo – spiega Luca Lotterio, co-fondatore di Restworld – è quello di modificare il paradigma secondo cui la ristorazione è un’attività logorante basata su turnazioni esagerate, lavoro in nero e bassa qualità di manodopera mista a una bassa qualità ed etica imprenditoriale caratteristica del “ristoratore medio”. Vogliamo dare risalto a tutti gli imprenditori e imprenditrici che già valorizzano il proprio staff e fare in modo che si veda la ristorazione come un vero e proprio settore in cui investire e puntare a crescere”
Grazie a una community di più di 40mila utenti, Restworld desidera anche mettere a disposizione di associazioni, ministeri e PA la grande mole di dati (anonimi) raccolti, così che possano essere utilizzati per guidare le scelte che verranno prese in futuro riguardo i CCNL del settore, migliorando il rapporto tra i due attori coinvolti.
Ad oggi, i ristoranti che si sono affidati a Restworld e che ne condividono i valori sono circa 640 e i profili di lavoratori supportati sono più di 47mila. Le posizioni lavorative a cui Restworld ha fatto da tramite sono circa 1500 e le persone che la startup ha aiutato ad essere assunte sono più di 500.
Oltre a piccoli ristoranti e attività ricettive, Restworld è stata scelta da aziende multinazionali come Burger King, Nima e Lavazza ed entro il 2023 punta a scalare e portare il proprio servizio in Europa.