Il Mondo della Birra è la rivista storica di riferimento per il comparto birrario. Apparve sulla scena nel lontano 1983, una data che sembrerebbe appartenere quasi a un’era geologica fa e, considerando quanto e a quale velocità il settore sia cambiato in questo trentennio, la defini-zione di “era geologica” non appare nemmeno inadeguata.
Ma qui non si vuole rimarcare la storicità della rivista né voler dimostrare quarti di nobiltà, semmai sottolineare che Il Mondo della Birra questo mercato, e tutti i suoi cambiamenti, l’ha documentato sempre. E sempre in maniera equilibrata. Nel 1991 poi, la casa editrice promosse un premio, l’Accademia della Birra, che da subito ebbe un peso impor-tante nella valorizzazione e nella promozione di quello che può legitti-mamente essere considerato l’ultimo anello della catena birraria: la birreria o il pub o in termini più generici, il locale specializzato.
Passione autentica
Era la targa dell’Accademia della Birra, il riconoscimento attribuito a quei locali specializzati che avevano dimostrato passione autentica, spirito imprenditoriale, grande qualità nel servire il prodotto, nella tecnica di spillatura, nell’atmosfera. Insomma, dei templi birrari che svolgevano un ruolo decisivo nella diffusione della cultura birraria. L’idea era nata dalla volontà del compianto Franco Re, al-lora vice direttore della rivista e una delle figure storiche di riferimento sulla scena birraria nazionale, e del direttore e fondatore de Il Mondo della Birra, Silvano Rusmini.
Ed è con lui che, oggi, parliamo proprio delle Accademie della Birra…
Come si arrivò a pensare a questo premio?
«Con Franco avevamo vissuto la nascita di locali fortemente specializzati sulle birre. Erano locali gestiti con grande passione e professionalità e che presentavamo mensilmente sulle pagine della rivista come esempio, ma anche come stimolo per il mercato. All’inizio nascevano un po’ a macchia di leopardo, con prevalenza al nord, poi il fenomeno ha preso piede e si è ramificato sempre di più espandendosi in tutto il Paese. Gli incontri con i gestori di questi locali ci incoraggiarono a far conoscere questa grande passione e professionalità e ad accendere le luci su di loro perché potessero sentirsi an-cora più apprezzati nel loro lavoro e potessero diventare un riferimento per altri… Così ci è sembrato opportuno creare un riconoscimento che li evidenziasse».
Quanti locali venivano premiati ogni anno?
«All’incirca una trentina, ma non c’era un numero preciso e tassativo. L’importante era che la birra fos-se centrale nel lavoro e nell’offerta del locale stesso. Nei primi anni la premiazione veniva effettuata direttamente nel locale premiato, che organizzava una festa invitando amici, clienti e fornitori ad assistere alla consegna della targa dell’Acca-demia della Birra. Erano serate indimenticabili, all’insegna della grande socialità che si vive nei locali birrari. Serate che hanno suggellato rapporti di grande amicizia e stima con i ti-tolari dei locali. Consegnare la targa dell’Accademia della Birra direttamente nei locali era però troppo impegnativo per noi, anche perché i lo-cali erano sparsi in tutta Italia. Trenta locali premiati corrispondevano di fatto a trenta viaggi che si sommavano ai tanti viaggi che già dovevamo effettuare per visitare nuovi locali e le tante fabbriche di birra situate in Italia e all’estero. Decidemmo per-ciò di organizzare una cerimonia di premiazione in un’unica sede e di invitare i gestori a venire a ritirare il premio. Ci sembrò quindi particolar-mente indicata la manifestazione ri-minese di Pianeta Birra che nel corso di alcuni anni divenne l’appuntamento clou del nostro settore».
E ora?
«Ora le Accademie stanno per tornare. Ci siamo fermati nel 2011, in quanto il mercato birrario si stava trasformando e la crisi aveva spinto molti locali a diversificare o a cambiare la loro offerta. Ora però la situazione ha visto una nuova rinascita del settore e pensiamo sia giusto riprendere il filo del discorso, allargando i confini del premio stesso».
Ovvero?
«Selezioneremo nei prossimi mesi un numero di locali specializzati cui attribuire la targa dell’Accademia della Birra, nelle identiche modalità che stavano alla base delle “vecchie” Accademie, ma introdurremo anche un nuovo riconoscimento per quei locali, ristoranti, bar, pizzerie o altro, per i quali il requisito per ricevere un riconoscimento sarà comunque lo stesso: grande attenzione verso il prodotto birra. Inoltre, non dimenticheremo i locali storici che in questi anni hanno mantenuto rigorosamente la loro impostazione birraria, ai quali daremo un meritato riconoscimento “alla carriera” per lo straordinario lavoro che hanno fatto in tutti questi anni e che stanno ancora facendo. Ci sarà infine un riconosci-mento speciale per i fornitori dei locali premiati, che con il loro supporto ed esperienza hanno contribuito al successo di questi locali».
La premiazione sarà sempre a Rimini?
«Esatto. Ritengo che la cerimonia di consegna della targa delle Accademie della Birra durante Beer Attraction 2019 contribuirà a ricostituire nell’evento di Rimini il punto d’incontro degli addetti ai lavori del settore birrario».
Appuntamento quindi alla prossima Beer Attraction?
«Assolutamente si, per conoscere le nuove Accademie della Birra 2019, per incontrare i titolari delle Accademie “storiche”, per conoscere i fornitori che hanno contribuito al loro successo e per brindare tutti insieme con una buona birra».