Siamo molto soddisfatti – esordisce Waltraud Kaiser, export director Erdinger, che abbiamo incontrato a Erding, nella sede del birrificio – per il crescente successo che incontrano le nostre specialità: in Baviera e Germania, dove siamo leader di mercato con la weizen e nelle birre analcoliche; in oltre 100 Paesi di tutto il mondo, con la gamma delle birre di frumento, apprezzatissime grazie al loro carattere e gusto originali e inconfondibili».
Quali motivi hanno promosso e sostengono il successo della Erdinger Alkoholfrei?
«Per quanto riguarda l’analcolica, la Erdinger Alkoholfrei, è stato fondamentale averne suggerito il consumo in associazione alla pratica delle attività sportive: come bevanda isotonica, dissetante e con un interessante contenuto di sostanze e di minerali utili dopo l’esercizio fisico, viene consumata molto volentieri da professionisti e dilettanti di ogni disciplina; una mirata azione di marketing e sponsorizzazioni, ha permesso di farla conoscere a un vasto pubblico, che la sceglie ora abitualmente. Il favore incontrato in patria dalla Alkoholfrei, ci ha indotto a proporre due nuovi gusti, che ne ampliano le possibilità di offerta: Zitrone e Grapefruit, ovvero limone e pompelmo, che stiamo lanciando anche in alcuni mercati europei».
Per la gamma delle specialità tradizionali esportate?
«I fattori chiave del loro successo vanno cercati nelle caratteristiche intrinseche di queste birre, la cui ricetta incarna perfettamente la migliore tradizione bavarese delle specialità di frumento. Brassate secondo la Reinheitsgebot, la Legge di Purezza che fin dal 1516 regola la produzione birraria in Baviera, si avvalgono dei migliori malti e luppoli, di un’acqua da sorgente profonda di proprietà del birrificio, e di particolari lieviti, coltivati esclusivamente dal birrificio Erdinger, compatibili con la doppia fermentazione, in bottiglia, fusto e lattina che caratterizza le Weißbier Erdinger. Proprio la cura estrema nelle fermentazioni e nella maturazione, rende le Erdinger estremamente bevibili, leggere anche se corpose e aromatiche, con fresche note floreali e fruttate, graditissime a una vasta fetta di consumatori, a tutte le latitudini del globo. Ogni singola birra viene prodotta esclusivamente nel birrificio di Erding».
Quali sono i Paesi principali per l’export del brand Privatbrauerei Erdinger Weissbräu?
«Le nazioni dove investiamo maggiormente, e otteniamo buoni risultati sono UK, Svizzera, Italia e Austria; bene anche in Irlanda, Olanda, Sud Corea, Giappone, Brasile e Messico. Promettenti per il futuro, ma con qualche incertezza legata ai cambi monetari sono anche Russia e Argentina».
Le strategie per il futuro?
«Proseguire nello sviluppo delle esportazioni, che diventeranno sempre più importanti nel bilancio aziendale; gli investimenti riguardano sia il costante adeguamento della struttura produttiva, sia il marketing. Per ogni mercato, offriamo un differente portfolio, modulato sulle esigenze del mercato, tenendo conto anche delle potenzialità che presentano le diverse specialità Erdinger».