BIRRA E SOSTENIBILITÀ

Alla ricerca dell’equilibrio tra competizione economica e salvaguardia ambientale

I cambiamenti climatici e l’arrivo del Coronavirus – per via anche della sua correlazione con l’inquinamento atmosferico hanno trasformato la questione ambientale in un problema urgente, risvegliando l’attenzione verso il tema della sostenibilità. La nuova onda “green” ha attraversato tutte le filiere dell’Horeca, influenzando l’offerta e cambiando le abitudini di consumo. Sia in Italia sia all’estero, oggi, i consumatori tendono a preferire prodotti con un basso impatto ambientale in grado di rispettare gli standard sia in termini di packaging sia di tecniche di produzione. Da un recente sondaggio Ipsos è emerso che il 46% delle persone è intenzionato a cambiare marca qualora un’impresa lo deluda nei comportamenti sociali, ambientali, culturali e politici, mentre uno studio di Accenture del 2020 ha evidenziato come le abitudini di acquisto si siano irreversibilmente modificate con la pandemia.

NUOVI COMPORTAMENTI

Le aziende, da parte loro, cercano di coniugare etica e business privilegiando le produzioni votate al riciclo e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e, grazie all’adozione di comportamenti virtuosi, vedono aumentare il valore percepito del brand. Molte realtà che hanno approfittato di questo stop obbligato per reinventarsi e modernizzare i propri servizi e hanno adottato misure specifiche per minimizzare l’impatto ambientale.

ESEMPI

Sono molte le iniziative intraprese. Ve ne citiamo qualcuna. Il birrificio scozzese BrewDog, in partnership con Eden Project, ha lanciato a febbraio l’iniziativa “Buy One Get One Tree”, impegnandosi a piantare un albero in Madagascar per ogni multipack di birra acquistato nel 2021. L’azienda si è impegnata a pagare per piantare almeno 1 milione di alberi nel corso dell’anno. Brew Dog mira a eliminare le sue emissioni dirette e quelle dell’energia che usa entro l’agosto 2023. Invece, lo scorso 22 marzo, Giornata Mondiale dell’Acqua, Carlsberg Italia ha voluto ribadire il proprio impegno nella salvaguardia di questa risorsa. Essa ha infatti realizzato numerosi investimenti nello stabilimento di Induno Olona (VA) per raggiungere l’obiettivo zero sprechi d’acqua entro il 2030, tra cui l’introduzione del Pastorizzatore Flash, per ridurre i consumi idrici nei processi di produzione, e un depuratore indipendente, per ottimizzare il trattamento delle acque reflue.