Dove va il settore birrario? Cosa vuole il consumatore? Cosa devono fare i locali?
Le risposte ci arrivano dalle fiere, Beer&Food Attraction in primis, e da rilevazioni oltreoceano
- Un servizio di qualità conferma la sua importanza nonostante i problemi legati ai prezzi e all’inflazione. Per i locali, significa una scelta di birre di maggior qualità in risposta a un consumatore sempre più evoluto e in grado di valutare la differenza tra i diversi prodotti, ma anche una scelta più ampia con tipologie birrarie diverse, tra cui quelle di tendenza, come le IPA e le non filtrate. Il tutto offrendo scelte di ristorazione senza glutine, vegetariane e vegane, ma anche cocktail (con la birra) e proposte analcoliche.
- Il consumatore si aspetta, oltre alla qualità, la creatività. I locali devono fornire sempre nuovi spunti di frequentazione (eventi, degustazioni, abbinamenti, ecc.), mentre i birrifici devono offrire sempre uno stimolo in più per provare e assaggiare pur sapendo che il core business è comunque rappresentato da birre facili e di grande richiamo (spesso Lager, su cui si stanno concentrando le attività dei birrifici USA). La curiosità è comunque un motivo di conquista e avvicinamento del consumatore occasionale e un’opportunità per dare nuovi stimoli ai consumatori affezionati, far percepire loro il lavoro di innovazione e ricerca.
- Consumo analcolico e consapevole. A livello mondiale le vendite di birre senza alcol sono in costante crescita. Ormai tutti i locali devono offrire un’opportunità analcolica e l’alternativa senza alcol si sta diffondendo non solo nel mondo industriale. «Non tutte le occasioni richiedono una birra» ha affermato Lesley Albright, vicepresidente del settore marketing della californiana Sierra Nevada Brewing, che sta lanciando la linea analcolica Trail Pass e Hop Splash Citrus, un’acqua di luppolo analcolica. Addirittura, aprono i pub senza alcol e Toronto presenta il No-Lo Beerfest, un evento unico nel suo genere, che mette in evidenza le birre analcoliche e le opzioni a basso contenuto alcolico, con 15 produttori di birra artigianale che producono birre da 0,5% a 3% di alcol in una gamma di stili.
- Una delle prospettive del settore è la diversificazione. Le acque di luppolo troveranno occasioni anche al di fuori dell’orario di consumo della birra. «Bere più birre analcoliche al mattino sembra strano – dice Bryan Winslow, proprietario della St. Elmo Brewing di Austin, Texas, che produce un’acqua di luppolo. – Ma bere un’acqua frizzante dal sapore di erbe e agrumi è piacevole». Le bevande infuse di luppolo contribuiscono a garantire nuove occasioni di consumo. L’anno scorso la Brooklyn Brewery ha acquisito una partecipazione in Hoplark, azienda produttrice di tè e acqua frizzante analcolici al luppolo. «È un ottimo modo per seguire i consumatori in aree dove la birra normalmente non arriva, pur continuando a lavorare con gli ingredienti della birra» ha affermato Eric Ottaway, amministratore delegato di Brooklyn Brewery, a Seven Fifty Daily, magazine online del settore beverage. Ma la diversificazione non viaggia solo verso la diminuzione di alcol. Appaiono attraenti per margini e valore complessivo più elevati anche i superalcolici, magari a loro volta prodotti con ingredienti utilizzati per la birra.
- Nuove confezioni. Bottiglie e lattine dai formati insoliti possono far scaturire nuove opportunità di consumo. Ecco le bottiglie da mezzo litro o quelle da 75 cl per birre normalmente servite in formati da 33, che così possono aspirare a godere di consumo a tavola. Oppure a lattine per birre ‘pregiate’. La Westbound & Down Brewing di Lafayette, Colorado, ora confeziona birre invecchiate in botte in lattine. “Meno è meglio” dice il capo birraio e socio amministratore Jake Gardner. Il formato più piccolo “si adatta alla nuova era del bere”. Inoltre, ecco che anche le artigianali ‘osano’ il vetro trasparente, non in tutti i casi, ma per birre ‘speciali’, dai colori insoliti e brillanti. È il caso di Tainted Love dell’australiano Matilda Bay Brewery. Le bottiglie di vetro trasparente permettono ai consumatori di vedere i colori vivaci della birra con le ciliegie. È una proposta fresca e moderna, rivolta a un gruppo più giovane che potrebbe non essere ancora appassionato di birre artigianali.
- La birra caratterizza una varietà infinita di prodotti, dai dolci tradizionali come il panettone ai prodotti di bellezza, e adesso anche le caramelle. Sono state lanciate le mentine alla birra Miller Lite. Sono destinate ai consumatori dai 21 anni in su e presentano il fresco sapore della menta insieme a un tocco di birra Miller Lite quando vengono masticate. Secondo il marchio, questo è il modo perfetto per i bevitori per godersi il sapore di Miller Lite senza venir meno all’impegno di evitare l’alcol.
- L’aumento dei costi e della concorrenza, oltre all’evoluzione dei gusti dei consumatori, hanno messo i birrifici di medie dimensioni in una posizione difficile. Negli Stati Uniti si dice che i birrifici si consolideranno per condividere le risorse e sopravvivere. Le pressioni del mercato porteranno ad alleanze per tagliare i costi e potrebbero dare vita a nuovi prodotti frutto delle nuove collaborazioni.
- Tanto quanto la qualità del prodotto, i valori del marchio stanno assumendo un rilievo importante. Si rivelano una prerogativa in grado di fare la differenza. I nuovi consumatori vedono i marchi come un’estensione della loro personalità e si collegano a questi marchi a un livello molto più profondo. I valori di un birrificio possono diventare un potente elemento di vendita. «I consumatori guardano oltre il prodotto in sé e guardano di più all’azienda da cui acquistano» afferma Rob Tod, fondatore della Allagash Brewing di Portland, nel Maine, birrificio che sta raddoppiando il suo status di Certified B Corporation utilizzando un maggior numero di cereali coltivati nel Maine e rafforzando le collaborazioni con enti no-profit e le donazioni alla comunità. Così mentre le multinazionali del settore puntano a valori di sostenibilità e di parità di genere, birrifici di piccole e medie dimensioni puntano a rafforzare il rapporto con le comunità locali. Addirittura, alcuni birrifici utilizzeranno la birra per entrare in contatto con comunità trascurate. La Rupee Beer di Boston produce la Basmati Rice Lager per i consumatori indiano-americani che cercano birre che “risuonino con la loro identità”. Lucky Envelope, un birrificio cino-americano di Seattle, produce birre con ingredienti asiatici e organizza eventi in linea con il target asiatico puntando così ad attrarre un consumatore di birra diversificato e atipico.
- Gran rispolvero di alcuni stili tradizionali regionali del mondo birrario. Importanti produttori tedeschi portano nel nostro Paese Zwickl e Alt, due tipologie di birre in grado di rispondere alla richiesta di novità del consumatore offrendo un’ottima alternativa alle birre artigianali.
- Infine, la territorialità nel prodotto: questa tendenza caratterizza e distingue le birre, le rende uniche e offre un motivo di consumo in più. La produzione artigianale viene profondamente coinvolta da questa prerogativa, in particolare nel nostro Paese, dove esiste una tradizione antica e consolidata nelle produzioni DOP.