Vinhood costruisce un ponte tra le persone e la filiera dei prodotti, sulla base dei loro gusti, interessi e conoscenze
La start up Vinhood nasce nel 2016 dall’idea di tre amici (oggi soci) uniti da una passione singolare: la curiosità sul gusto. Spinti dal desiderio di aiutare le persone a orientarsi in questo comparto sensoriale, creano così un innovativo sistema capace di colmare il gap tra due mondi, favorendone l’incontro. Oggi l’azienda è composta da circa 35 persone, oltre a un ampio dipartimento di esperti di prodotto internazionali.
Ce ne parla Matteo Parisi, co-fondatore del progetto.
Doppio approccio
«Vinhood nasce 5 anni fa con una mission molto semplice: unire il mondo dei consumatori con quello relativo alla filiera dei prodotti. Ci siamo accorti che il consumatore in genere non aveva abbastanza informazioni o tempo per scegliere con consapevolezza i prodotti che acquistava o degustava. Dall’altra parte c’era invece la filiera che aveva molti “contenuti”, ma non riusciva a costruire un dialogo con i consumatori. Così, abbiamo lavorato su due livelli: il primo è quello della comunicazione marketing, dove abbiamo raggruppato i prodotti con le stesse caratteristiche di gusto, creando delle famiglie denominate “Caratteri gustativi”. Siamo partiti con il vino – dove abbiamo creato 16 famiglie con dei nomi semplici per renderle più comprensibili – ma poi abbiamo fatto la stessa cosa anche con la birra, in modo da creare delle nuove “geografie”. In secondo luogo, abbiamo approcciato i prodotti con un criterio più tecnologico, creando una “bussola” basata sui nostri algoritmi che consentisse di navigare in queste nuove geografie. Tramite l’introduzione di logiche di neurogastronomia siamo stati in grado di creare degli algoritmi che, con 7 domande su cosa ti piace, ci consentono di profilare il tuo palato e quindi di poterti assegnare uno di questi “Caratteri gustativi”».
Nuovi ambiti di azione
«Per verificare la validità del nostro approccio e valutare l’efficacia del nostro test, lo abbiamo sperimentato presso varie università. Abbiamo così potuto appurare che all’80-90% riusciamo a indirizzare l’utente verso la categoria corretta. Questo ci ha spinti a svilupparci ancora di più in ambito gustativo e così, dopo il vino e la birra, abbiamo spostato l’attenzione verso il caffè, il tè, il pane e stiamo lavorando su altri prodotti. Ci siamo anche dedicati alla creazione di servizi e soluzioni utili per consentire agli utenti di entrare in contatto con i prodotti, per aiutarli nella scelta e iniziare con loro un percorso di educazione verso il prodotto stesso».
Sensory team e digitalizzazione
«Noi in sostanza facciamo due cose. Da una parte studiamo il prodotto tramite il nostro dipartimento di analisi sensoriale, con esperti della birra – affiancati anche dal giudice internazionale Simone Massenza – che valutano l’approccio verso i prodotti da parte degli utenti, italiani e stranieri. Dall’altra, abbiamo digitalizzato l’approccio creando, ad esempio, delle schede prodotto della birra che arrivano al consumatore finale tramite il QR Code, chioschi presso i punti di consumo, o attraverso l’e-commerce. Infine – conclude Parisi – la nostra attività interessa anche il distributore, come la gdo. Vorremmo inserire i nostri chioschi sulla birra negli store, per indirizzare l’utente al proprio carattere gustativo e quindi alle birre giuste per lui.
Obiettivo finale di Vinhood è arrivare a uno studio a 360° sul gusto, con test non solo lato palatale e gustativo, ma anche mirati a comprendere chi è il consumatore e il perché delle sue scelte.
Il supporto di Vinhood al mondo Birra
Concretamente, il supporto di Vinhood agli operatori business del mondo birrario (produttori, punti di consumo o retail) si compone di tre anime, personalizzabili in base alle esigenze: soluzioni di aiuto alla scelta (attraverso un algoritmo che, tramite un test, è in grado di capire i gusti e le esigenze dei clienti e suggerire loro il prodotto più adatto), contenuti as a service (per arricchire e personalizzare i contenuti dei brand sui driver di scelta dei clienti, che siano valoriali, etici o quantitativi), eventi e animazione punto vendita (tramite l’organizzazione e la promozione di eventi in store o digitali per valorizzare l’offerta di brand e di prodotto).
I risultati?
I numeri parlano da soli: 100% tasso di apertura del Widget, 83% test completati, 45% di utenti che cliccano sui cataloghi online, 13% di lead generation. A cui aggiungiamo un +4% medio di aumento delle vendite e un 5% di incremento del tasso di fidelizzazione (qui tutte le info: https://www.vinhood.com/business/).