Torta nella birra? Potrebbe sembrare strano, ma Cake!, una birra prodotta da Exhibit ‘A’ Brewing Company di Framingham, nel Massachusetts, è effettivamente prodotta con torta e caffè, un’accoppiata ideale. Infatti, nel mash vengono messe 20 torte al caffè con spezie di zucca intere di My Grandma’s of New England. Nella lista degli ingredienti ci sono anche cannella, vaniglia e del caffè tostato leggero. Ambrata e maltata con gusto di caffè e sentori di cannella e vaniglia, è una birra dalla bevuta facile, una birra cosiddetta ‘da pasticceria’, una tendenza della birra artigianale oltreoceano.
INGHILTERRA: SOLO ALCOL FREE
Il successo delle analcoliche oltreconfine è confermato anche dalla nascita sempre più frequente di birrifici che producono solo birre alcol free. È il caso, per esempio, dell’inglese Big Drop Brewing. Adrian Tierney Jones, giornalista e autore di ‘1001 beers: you must try before you die’, indica la Waterslide, la nuova IPA di Big Drop, come una delle migliori birre senza alcol che abbia mai assaggiato. Nata nell’ottobre del 2016 da James Kindred e Rob Fink, Big Drop ha conquistato numerosi premi internazionali, tra cui il World Beer Award, per tre anni consecutivi dal 2019, e il Best Business Innovation da The Society of Independent Brewers.
IRLANDA: CALO DEI CONSUMI NELL’ISOLA VERDE
Secondo Drinks Ireland, i consumi di alcolici in Irlanda nel 2020 sono calati del 6,6%, più della media mondiale, pari al 6%, ma la birra rimane la bevanda alcolica preferita dagli irlandesi, pur con una quota di mercato scesa dal 45% del 2019 al 38%. Dal rapporto emerge che la chiusura dell’Horeca ha visto le vendite di birra in Irlanda perdere oltre il 17% e ha rivelato che meno del 30% della birra venduta nel 2020 era fuori-casa, in calo rispetto al 60% del 2019. In termini di valore, le esportazioni di birra sono diminuite del 17% nel 2020, da 305 milioni di euro a 254 milioni di euro. Il rapporto ha rivelato che questa diminuzione delle vendite totali di birra ha portato a un calo della produzione del 13%. Il presidente di Drinks Ireland, Pat Rigney, ha dichiarato che i trend attesi anche per il 2022 sono il continuo spostamento da parte dei consumatori verso la qualità rispetto alla quantità, una crescita dei consumi delle bevande senza alcol o a bassa gradazione e la crescente popolarità del sidro e della birra artigianale.
MONDO: LE BIRRE PIÙ CARE
Ha un prezzo superiore ai 500mila dollari la birra più cara del mondo, la Allsopp’s Arctic Ale. Questa bottiglia arriva dritta dritta dalla spedizione artica del 1875 guidata da Sir George Nares. A nettissima distanza, con un divario notevole, troviamo la Antarctic Nail Ale con i suoi 1.815 dollari, una birra australiana prodotta con ghiaccio dell’Antartide. Al terzo posto, la Cantillon Loerik 1998, i cui 1.722 dollari sono giustificati da un particolare processo di produzione che allunga notevolmente i tempi.
- The Allsopp’s Arctic Ale – 503.300 dollari
- Antarctic Nail Ale – 1.815 dollari
- Cantillon Loerik 1998 – 1.722 dollari
- Brewdog The End of the Story – 765 dollari
- De Cam e 3 Fonteinen Millennium Geuze 1998 – 616 dollari
- Carlsberg’s Jacobsen Vintage – 400 dollari
- Schorschbräu Schorschbock 57% –275 dollari
- Samuel Adams’ Utopias – 199 dollari
- Brewdog Sink the Bismarck – 107 dollari
- Tutankhamun Ale – 75 dollari
USA: SPUMEGGIANTE SEATTLE
Conta quasi 70 birrifici la città di Seattle, più di quanto possano vantare diversi stati USA. A circa 3 miglia a nord dei grattacieli del centro di Seattle, un terreno industriale è diventato in pochi anni un popolare quartiere di birrifici. Undici fabbriche di birra con le loro taproom, tra cui Cloudburst Brewing, Stoup Brewing, Obec Brewing, Fair Isle Brewing e Holy Mountain Brewing, uno dei migliori microbirrifici della nazione, occupano circa sei isolati di quello che è ora chiamato il Ballard Brewery District. Come indicano dal Chicago Tribune, un amante della birra potrebbe girare qui per giorni, magari utilizzando il passaporto creato per l’occasione che invita a visitare i vari birrifici e a collezionare i timbri che attestano la visita.
CANADA: BIRRA CHE FA BENE ALLE OSSA
Dopo due anni di progettazione, viene lanciata sul mercato canadese una versione analcolica della birra Corona con vitamina D: Corona Sunbrew 0,0%. «Non è solo un’altra birra analcolica – ha dichiarato Felipe Ambra, vice-presidente globale di Corona – ma piuttosto un prodotto con un punto di differenziazione. Dal momento che il segmento della birra analcolica è in crescita, abbiamo voluto affrontare il fenomeno come una grande opportunità commerciale». Il tutto in linea con il posizionamento del marchio Corona, legato al sole e alla vita all’aria aperta.
USA: C’È SESSISMO IN BIRRERIA
Da qualche tempo, l’industria della birra negli States è alle prese con accuse di sessismo e cattiva condotta sessuale. Tra i birrifici sotto accusa, Hailstorm Brewing, in cui il comportamento scorretto ha portato al licenziamento del mastro birraio, e Polyanna Brewing.
SPAGNA: DOVE BERE CERVEZA
Secondo Wild La Enciclopedia de la Cerveza, è il Golden Rock & Beer di Burgos il miglior locale di Spagna dove bere birra artigianale. Viene apprezzato soprattutto per la sua ampia varietà di birre alla spina.
USA: BIRRA A FAVORE DEI NATIVI
Bow & Arrow Brewing, il primo e unico birrificio nativo americano di proprietà femminile, ha lanciato la campagna Native Land Beer, a favore della comunità dei nativi americani. Il progetto prevede una ricetta Native Land che può essere prodotta sia come West Coast sia come hazy IPA condivisa con i birrifici partecipanti e confezionata in una lattina con un’etichetta dedicata all’iniziativa e in particolare al popolo originario della zona. Bow & Arrow, per esempio, riconosce il popolo Tiwa che un tempo viveva nella zona. I birrifici partecipanti si sono anche impegnati a donare i profitti delle vendite a un’organizzazione che beneficia i nativi americani e le loro comunità. Tutti i birrai che vogliono partecipare hanno tempo fino a marzo per produrre e confezionare la loro birra Native Land. Finora, oltre 30 birrerie in tutti gli Stati Uniti hanno aderito alla campagna.
USA: LA LINEA TRA BIRRA E SODA SEMPRE PIÙ CONFUSA
Anheuser-Busch InBev lancia una linea di soda a marchio Bud Light nei gusti cola, cherry cola, arancia e lemonlime. PepsiCo produce una versione alcolica del soft drink Mountain Dew in una partnership con Boston Beer e Coca-Cola ha introdotto una versione alcolica dell’acqua frizzante Topo Chico in collaborazione con la Molson Coors Beverage. È evidente che è in corso una serie di operazioni incrociate, che vedono le aziende di alcolici e di analcolici spingersi le une nel territorio delle altre per mantenere trend di crescita. I consumatori negli USA chiedono prodotti analcolici e a basso contenuto calorico, ma sono alla ricerca anche di sapore. La risposta delle aziende sono prodotti senza zucchero o caffeina, ipocalorici e a basso contenuto di alcol.