Aumento accise, etichette anti-alcol, rincaro materie prime ed energia e inflazione. Tanti i problemi con cui il comparto si deve confrontare. Indispensabile una stretta collaborazione tra le associazioni del comparto. Ecco le parole di AssoBirra
Vogliamo parlare di futuro del comparto birrario italiano, ma nell’immediato e a breve quali sono i problemi più importanti? Ce ne parla, in rappresentanza di tutta l’industria di settore, Alfredo Pratolongo, presidente di AssoBirra: «Dopo una prima interruzione della tendenza decennale positiva del mercato della birra a causa della pandemia, il settore è tornato a crescere dal 2021, stimolato anche da una riduzione delle accise, che purtroppo era stata prevista soltanto per il 2022. Nella seconda parte dello scorso anno, invece, il comparto ha subito un nuovo arresto a causa degli aumenti dei costi delle materie prime e dell’inflazione e ci sono segnali che portano a pensare che questo trend possa perdurare anche durante il 2023. In questa situazione di difficoltà per produttori, distributori, punti di consumo e consumatori, le accise sono tornate ad aumentare dal 1° gennaio 2023 perché purtroppo le proposte di proroga non sono state accolte nella Legge di bilancio, nonostante la richiesta sia stata condivisa e sostenuta da tutte le associazioni del comparto (AssoBirra, Coldiretti e Unionbirrai). Tra l’altro, sottolineiamo sempre che la birra è l’unica bevanda da pasto su cui gravano le accise, con un impatto negativo su tutti i player della filiera, consumatore compreso. In merito alle recenti vicende legate alle etichette anti-alcol, invece, riteniamo importante ricordare che la birra in Italia è un prodotto che, nella grandissima parte dei casi, viene consumato in quantità moderate e, soprattutto, durante i pasti, quindi in un contesto conviviale e coerente con la cultura del bere moderato, che caratterizza le abitudini responsabili di noi italiani. Un intervento di quella portata comporterebbe un rischio significativo per gli operatori: quello di subire una demonizzazione ingiustificata del consumo della birra, senza distinzione tra consumo e abuso, con una impostazione che potrebbe penalizzare la filiera, incoerente con le modalità di consumo e la cultura della birra nel nostro Paese». Quali i programmi di intervento in proposito di AssoBirra? «Siamo da anni impegnati nel percorso per la riduzione fiscale e, in particolare, per portare avanti un piano strutturale di diminuzione delle accise – risponde Alfredo Pratolongo. – Continueremo a presentarci come un settore unito, che non chiede aiuto, ma sostegno alla crescita economica e competitiva della filiera, nonché allo sviluppo di una cultura italiana della birra sempre più apprezzata, anche all’estero».
Foto: Alfredo Pratolongo