USA: LATTINE PIÙ CARE
In aumento il prezzo delle lattine. Secondo un rapporto del “Wall Street Journal”, i prezzi dell’alluminio sono saliti del 24% negli ultimi sei mesi e il settore affronta nuove difficoltà. Questo si tradurrà, come è stato anticipato, in un aumento dei prezzi al consumo della birra in lattina. Cambierà anche la modalità di ordinazione ai produttori di lattine da parte dei produttori di birra, in particolare i piccoli birrifici potrebbero trovarsi penalizzati perché si sta innalzando l’ordine per i quantitativi minimi (Ball Corp, una delle più importanti aziende del packaging in alluminio, parla di 1 milione di lattine). Ciò potrebbe portare all’acquisto di lattine vuote, alle quali verrebbe applicata una guaina termoretraibile o un’etichetta sensibile alla pressione, soluzioni più costose e con qualche problema di riciclo.
USA: BIRRA & MARZAPANE
Il marzapane, dolce molto amato in Germania, sta venendo preso in considerazione nella produzione craft USA per la sua compatibilità con le birre al malto e in particolare con Stout e Porter. Al momento, piuttosto che aggiungere il marzapane vero e proprio durante il processo di produzione, spesso vengono utilizzate mandorle tostate o estratti aromatici per simulare il suo sapore. Per esempio, 3 Nations a Carrollton, Texas, produce una versione della sua Devout Imperial Golden Stout con estratto di mandorle e caffè. The Bruery in Placentia, California, per l’Imperial Stout invecchiata in botte Marzipandemonium aggiunge “il carattere delle mandorle” più la vaniglia “per imitare le note dolci e nocciolate che si trovano nel marzapane”. Ma c’è anche chi usa lo stesso marzapane come ingrediente. Brian Rooney, cofondatore di BKS Artisan Ales a Kansas City, Missouri, ha sperimentato diversi prodotti a base di pasta di mandorle, nonché come e quando aggiungerli, arrivando recentemente, in Holstein, a presentare Chocolate Marzipan, una variazione della Holstein Milk Stout.
BELGIO: BEER EXPERIENZE, NUOVO EVENTO BIRRARIO
Ad Anversa, il 17 e 18 giugno si terrà Beer Experience, un nuovo evento di primo piano volto alla condivisione delle conoscenze non solo tra i produttori di birra, ma anche tra gli stessi produttori e i loro fornitori, destinato a diventare un punto d’incontro tra i membri dell’industria della birra dei paesi del Benelux e i loro vicini del nord della Francia, della Germania occidentale e del sud dell’Inghilterra. Sarà possibile partecipare a presentazioni e work-shop, imparare tecniche di produzione birraria e scoprire innovazioni a livello di ingredienti e servizi. L’evento è organizzato da Waagnatie Expo and Events, gestito da André Wens e Nick Veldeman, e BeComev: Beer Communications and Events, gestito da Thomas Costenoble e Luc De Raedemaeker.
SPAGNA: CARO CERVEZA
In Spagna oggi una birra costa il 3,8% in più rispetto a un anno fa. Meno elevato il rincaro per le birre rosse (+1,2%) che per le birre analcoliche (+1,9%), le quali conquistano sempre più spazio.
NORVEGIA: HANSA A ROYAL UNIBREW
Royal Unibrew, già proprietaria del 25% dell’azienda, ha stipulato un accordo per acquisire il restante 75% di Hansa Borg Bryggerier, ottenendo così una proprietà del 100% della società. Hansa Borg Bryggerier è la seconda più grande azienda birraria e di bevande della Norvegia (birre, sidro, bibite, acque, vini, ecc.) con quattro birrifici e un impianto di imbottigliamento in tutto il Paese.
GERMANIA: IL PREZZO DEL MALTO RADDOPPIA
Secondo quanto dichiarato da Gunnar Zinke, direttore dello stabilimento Becks di Brema, in un’intervista pubblicata sul settimanale “Die Zeit” in marzo, anche il settore birrario, come la maggior parte dei comparti produttivi, risente di incrementi dei prezzi. In particolare, è il malto a subire i rincari più importanti. Subito dopo seguono i pallets in legno con un aumento dell’87%. Solo il 10% il rincaro per le bottiglie in vetro e le etichette in carta.
Rincari febbraio 2021 – febbraio 2022
(**) Secondo statistiche Governo tedesco
MONDO
CRISI RUSSIA-UCRAINA
L’Ucraina è tra i primi cinque produttori globali di orzo e la grave crisi attuale potrebbe portare a interruzioni della fornitura e a un aumento globale dei prezzi. United Breweries, posseduta in maggioranza dalla multinazionale olandese Heineken, ha riferito di essere ottimista per i mesi estivi e di aver lavorato per massimizzare le forniture sulle aspettative, dopo due estati negative, di una maggiore domanda. Un portavoce di United Breweries ha dichiarato: «Con la crisi attuale, prevediamo che le pressioni dell’inflazione e le interruzioni della catena di approvvigionamento accelereranno nel breve termine. Stiamo lavorando attivamente per mitigare l’impatto attraverso una combinazione di produttività, controllo dei costi, ottimizzazione e contenuti aumenti di prezzo per i quali siamo in trattative con i governi statali».
AB INBEV: PIÙ RICHIESTA DI MARCHI PREMIUM E SUPERPREMIUM
La più grande azienda mondiale del settore birrario, la Anheuser-Busch InBev, ha visto aumentare le vendite del 12,1% negli ultimi tre mesi del 2021. Il risultato positivo è stato raggiunto grazie alla forte domanda di prodotti premium e superpremium. AB InBev ha informato che il segmento, che include Michelob Ultra Pure Gold e Goose Island, ora costituisce circa un terzo delle sue entrate, in aumento di 2 punti percentuali dal 2020.
LA TOP 10
AB InBev si conferma il primo gruppo birrario a livello mondiale. Però, rispetto all’anno precedente, secondo i dati Barth, nel 2020 ha perso quasi 4 punti percentuali, passando dal 29,3% al 25,7% di share totale. A netta distanza, Heineken con il 12% e al terzo Carlsberg con il 6%, in ascesa dal quarto posto sopravanzando China Snow Breweries. Da registrare la perdita di posizione del gruppo cinese Yanjing, passato dall’ottavo al decimo posto, e l’ingresso tra le 40 più importanti aziende del settore del birrificio Veltins, giusto in quarantesima posizione.
- AB InBev
- Heineken
- Carlsberg
- China Snow Breweries
- Molson Coors
- Tsingtao Brewery Group
- Asahi Group
- BGI/Group Castel
- Efes Group
- Yanjing