USA: finché birra non vi separi
‘Say it with Sam’ è l’originale promozione sostenuta da Sam Adams, marchio di punta della Boston Beer Company, quest’estate. Presentando un video della cerimonia di nozze che includeva le parole “Sam Adams Summer Ale” nelle promesse di matrimonio si poteva vincere il pagamento del conto del ristorante per una somma di 10mila dollari.
«Le tre coppie vincitrici – ha spiegato Matt Withington, direttore marketing di Samuel Adams – vengono selezionate in base alla loro inventiva».
Regno Unito: avvertenze e calorie sulla birra
Il dipartimento della salute britannico ha proposto che per tutti i prodotti alcolici, birra compresa, vengano riportate le calorie. Anche sui menu dei locali e dei pub così come sulle spine dovrebbero essere riportate le calorie e gli avvertimenti sui rischi di guida in stato di ebbrezza. Secondo alcuni calcoli riportati dal quotidiano “The Sun”, questa iniziativa potrebbe costare 92 milioni di sterline all’industria dell’alcol già devastata dal Covid.
USA: il nuovo divertimento sensoriale
Level 99 è il nuovo locale di Night Shift Brewing. Difficile definirlo. L’unica definizione possibile è ‘una location del divertimento sensoriale o della socializzazione competitiva’, oltre il bowling alla moda o la sala giochi urbana o il ristorante di alto livello. Sono quasi 5mila metri quadrati, con una stanza Ninja, un tempio azteco, un percorso di corde che attraversa lava a led e altre sfide sia fisiche sia mentali. Level 99 è un concetto di intrattenimento molto contemporaneo, che potrebbe essere replicato in tutti quegli spazi suburbani e urbani lasciati liberi dalle crisi commerciali post pandemia.
Regno unito: chiude il pub dei Pink Floyd
Il Flying Pig Pub di Cambridge, famoso per i suoi legami con la band dei Pink Floyd, è destinato a essere demolito. Un piano che lo avrebbe visto in parte mantenuto nonostante i progetti legati a un nuovo sviluppo dell’area è stato respinto e ai gestori sono stati dati sei mesi per andarsene. Per bloccare l’operazione sono state raccolte circa 15.000 firme. Sarebbe un vero peccato. Il pub, rinominato in onore della band traendo ispirazione dall’album con il maiale volante, ha 144 anni di storia e ha attraversato indenne il lockdown.
USA: AB InBev leader per fatturato beverage
È un’azienda birraria la prima per fatturato del settore beverage negli USA nel 2020. Parliamo di AB InBev con quasi 47 milioni di dollari. Tra le prime dieci, come ha riportato il magazine Beverage Industry, troviamo altre tre aziende del comparto birrario: Heineken, con un ricavo di oltre 23 milioni di dollari, Suntory, con 21,6 milioni, e Molson Coors, con circa 10 milioni di dollari.
Aziende beverage in USA fatturato 2020:
- AB InBev
- Nestlé
- Coca-Cola
- Pepsi
- Heineken
- Suntory
- Starbucks
- Diageo
- Keurig Dr Pepper
- Molson Coors
Fonte: Beverage Industry
USA: #MeToo nei birrifici craft
Nei mesi scorsi la birra artigianale americana è stata travolta da accuse di discriminazioni sessuali. Tutto è partito dalla californiana Modern Times Beer, in cui un dipendente è stato accusato di molestie sessuali. Così è partito un movimento #MeToo anche nel comparto delle birre artigianali americane sollecitato da Brienne Allan, una produttrice di birra del Massachusetts, che ha chiesto alle sue followers di condividere le loro storie di abuso, molestia o discriminazione. Nelle centinaia di storie postate da Allan attraverso il suo account @ ratmagnet, le donne che lavorano nel settore hanno condiviso racconti di contatti inappropriati, commenti umilianti sull’aspetto o di essersi viste negare promozioni e pari salario. Alcuni dei post di @ratmagnet hanno anche descritto dichiarazioni razziste e omofobe da parte di manager maschi. Oltre a Modern Times, gli altri birrifici implicati nei post di @ratmagnet includono Original Pattern Brewing Co di Oakland, Humble Sea Brewing Co. di Santa Cruz e Beer Barron Bar and Kitchen, una catena di bar che ha sedi a Livermore, Pleasanton, Oakland e Santa Rosa.
USA: il rincaro delle materie prime
Anche il comparto birrario, come altri comparti produttivi, risente dei rincari dei costi delle materie prime, compresi i prezzi più alti dell’energia e del trasporto. «Il costo del trasporto di un carico di birra o dei suoi ingredienti per 600 miglia è raddoppiato a circa 2.000 dollari per i birrifici di piccole e medie dimensioni a causa dell’alto costo e della mancanza di autisti» ha detto Mitch Steele, cofondatore della New Realm Brewing Co. di Atlanta, al “Wall Street Journal”. A incidere sui costi della birra sono anche i prezzi dell’alluminio, che sono aumentati di circa il 70% da maggio 2020. Steele ha indicato che il prezzo di una lattina è cresciuto da circa 10-15 centesimi, in base alle dimensioni, a circa 25-30 centesimi. I giganti del comparto birrario sono stati comunque più protetti, come riporta il “Wall Street Journal”, perché hanno bloccato i prezzi con alcuni fornitori. Il direttore finanziario di Carlsberg, Heine Dalsgaard, ha dichiarato che la società ha sostenuto costi più alti per l’alluminio, l’orzo e l’imballaggio in particolare, ma non prevede situazioni preoccupanti fino al 2022. La Bank of America ha previsto che Heineken sosterrà un aumento dei costi per l’alluminio di circa il 10%, che porterà a un aumento dei prezzi del prodotto finale dal 4% al 5%. Saranno un po’ più contenuti i rincari affrontati da AB InBev e Carlsberg.