Presente e futuro di una realtà distributiva nazionale dal singolare carattere strutturale. Il direttore Vittorio Lombardini ci parla delle diverse iniziative, tra cui la collaborazione con ADAT e la crescita della gamma di birre.
Abbiamo incontrato Vittorio Lombardini, direttore di San Geminiano Italia, che ci ha illustrato la situazione attuale e le strategie future del gruppo distributivo specializzato, sicuro riferimento nel mondo Horeca.
Vittorio Lombardini, direttore San Geminiano Italia
Come si presenta, oggi, la situazione del mercato beverage riferito alla ristorazione?
Credo si possa guardare al presente con un certo ottimismo se si considera questo periodo post pandemico come transizione verso una stabilità dei consumi fuori casa. Dopo un 2020 complicato, con calo di circa il 40% rispetto all’anno precedente per San Geminiano, il 2021 ha visto dimezzarsi questo gap e il 2022 dovrebbe essere di sostanziale pareggio. La buona stagione invernale, il turismo generalmente in ripresa e una promettente estate senza strette sanitarie fanno ben sperare.
Quali sono i punti di forza di San Geminiano per rispondere alle richieste dell’Horeca?
Siamo una grande, libera realtà associativa specializzata nella distribuzione di bevande e prodotti per il catering: oltre 115 soci, con più di 1700 referenze attive, per servire 80 mila clienti. La struttura distributiva, organizzata e gestita centralmente, permette risposte pronte e adeguate alle più diverse esigenze della compagine sociale. Per ogni categoria di referenze i soci esperti, con un coordinatore che li rappresenta in consiglio di amministrazione, selezionano i prodotti migliori e l’operatività più adatta per il loro successo: birra, vino, spirits, succhi, acque, catering e formazione coprono il settore in modo esaustivo. Un altro importante, direi fondamentale, elemento di forza è la collaborazione realizzata con il consorzio ADAT, che ha portato alla creazione di Helios, un consorzio di primo livello, che ci permette di rapportarci ai produttori dell’industria con un’accresciuta rilevanza contrattuale e di sfruttare tutte le sinergie commerciali generatesi da questa unione nel rispetto delle reciproche libertà di azione sul mercato dei due partner.
Quale importanza riveste il prodotto birra in San Geminiano?
La birra resta il pilastro fondamentale del nostro business, anche dopo i recenti scossoni da lockdown. Contribuisce per circa il 35% a valore e il 43% a volume sul totale. Queste cifre testimoniano la specializzazione di San Geminiano per il prodotto birra. Va sottolineato che una grande parte è rappresentata dalle birre a nostro marchio e dalle distribuzioni esclusive, che costituiscono ben il 78% a volume e il 71% a valore di tutto il comparto. Si tratta di un fattore strategico, che ci sprona a migliorare e potenziare sia i nostri brand proprietari sia le importazioni in esclusiva.
Quali novità, a proposito?
Completiamo la gamma Italica con la nuova rossa, da 8 gradi alcol, disponibile in bottiglia e, in un futuro non troppo lontano, anche in fusto. In aggiunta, la linea delle birre belghe è oggetto di revisione, per dar loro maggior appeal e rinnovarne l’immagine. Proseguiamo lo sviluppo della distribuzione delle 5 specialità britanniche del birrificio Camerons di nostra esclusiva, che sono sempre più apprezzate e richieste. Con queste importanti novità e una fattiva collaborazione di tutti i soci, sotto la collaudata presidenza di Stefano Betti, San Geminiano Italia è pronta ad affrontare le prossime sfide e a cogliere le migliori future occasioni offerte dal mercato.