Una riforma a “somma zero” che si ritiene non produrrà crescita e nemmeno occupazione
L’idea di fondere Irap e Ires, con un aumento dell’aliquota di quest’ultima, si tradurrebbe per le imprese in una revisione a somma zero che non produce né crescita, né occupati. Questo è quanto affermato da Carlo Bonomi, Presidente di Confindustria sul “Sole 24 Ore” del 26 Settembre 2021.
«Una modifica che non produrrà crescita e nemmeno occupazione». Così, in maniera schietta, Carlo Bonomi sintetizza gli effetti che, con la possibile Riforma Fiscale, potrebbero subire le aziende italiane, soprattutto quelle di piccole dimensioni (cuore pulsante del tessuto economico italiano).
L’eventuale abolizione dell’Irap costerebbe allo Stato circa 3 miliardi di euro. Soldi che, purtroppo, verranno pagati dalle imprese italiane. E questo succede perché l’Irap, confluendo nell’Ires, farà solo crescere l’esborso per alcune imprese del nostro Paese.
Pressione fiscale in continuo aumento
Una revisione a “somma zero” insomma. Un provvedimento atteso da anni che, stando ad oggi, non produce alcuna riduzione della pressione fiscale per le imprese. Pressione che, dal 2000 ad oggi è progressivamente aumentata, passando dal 40,6% al 42,3%. Un punto e mezzo sopra la media europea.
Un taglio deciso
Per questo motivo le aziende chiedono un netto taglio della tanto odiata Irap. Tra l’altro, essendo un’imposta regionale, le aliquote applicate possono essere modificate dalle stesse regioni autonomamente. Quindi, la regione più virtuosa ha aliquote più basse e, di conseguenza, le loro aziende crescono di più creando disuguaglianza tra le varie aree d’Italia; viceversa la regione meno virtuosa.
Inoltre, sono anche possibili agevolazioni per categorie, o veri e propri tagli generali di quella ordinaria, incentivando ancor di più la disuguaglianza.
Effetto pandemia
Non dimentichiamo, tra l’altro, che la tanto attesa Riforma arriva in un periodo non positivissimo per le aziende italiane, ancora impegnate a combattere i postumi di una crisi economico-sanitaria senza precedenti. Alla quale, come se non bastasse, si aggiunge anche la quarantena dei dipendenti a carico delle aziende, con costi per quasi 400 milioni (dati: “Italia Oggi” del 22-10-2021).
Scenario incerto
A questo punto la domanda sorge spontanea: quante aziende sopravviveranno a questo momento storico? Ad oggi è difficile stabilirlo, anche se si intravede la luce in fondo al tunnel, lo scenario è ancora grigio e incerto. Ma se ci aspettavamo delle modifiche importanti, riferite soprattutto alla riduzione delle imposte, al momento non sono così sicure, poiché le risorse a disposizione sono poche.
SOLUZIONE TASSE
Fondata da Gianluca Massini Rosati, Soluzione Tasse è la società di riferimento per la pianificazione fiscale in Italia. Si avvale di un pool di 35 commercialisti presenti in tutta Italia, specializzati nel risparmio fiscale, che guidano costantemente imprenditori e professionisti verso le strategie più adeguate alle proprie esigenze per abbattere legalmente il carico fiscale.