Passione birra

10 vie, 100 etichette in bottiglia e una proposta gastronomica ispirata alla spumeggiante bevanda

di Lorena Tedesco

A Camposampiero, in provincia di Padova, si trova un locale che ha fatto della birra il proprio marchio di fabbrica. Il Beer House è il risultato della fusione di due concept, ristorante e pub con cucina, che si divide tra due filosofie, classica e innovativa, più tutta una serie di deliziosi snack. A connotare ulteriormente il locale è un impianto a 10 vie e un’offerta di oltre 100 etichette di birra in bottiglia. Inaugurato 12 anni fa, il Beer House raccoglie oggi i frutti della passione per la birra e la cucina del  titolare Denis Calzavara che, insieme alla chef Teresa Chiovetta e a Francesca, che si occupa delle birre e della sala, rappresenta il punto di riferimento dell’attività.

Ricca proposta

«Noi – ci spiega Denis – proponiamo esclusivamente birre abbinate a un concetto di ristorazione che vuole superare l’ormai “antico” concetto che vedeva l’abbinamento pizza-birra o panino-birra, per celebrare la nuova visione di Cucina e Birre. La nostra è un’innovativa cucina alla birra, a cui si affianca una cucina più classica con una serie di piatti tradizionali e del territorio, ma anche piatti più internazionali, bavaresi, o della cucina belga o inglese, che vengono proposti in abbinamento con la birra più adatta. Il nostro slogan è “Il ristorante con le birre”: tutti i nostri piatti hanno sempre la birra consigliata, che spesso coincide con quella usata nella ricetta. Poi abbiamo una carta dei dolci, che contempla specialità fisse e fuori menu, ma tutte fatte in casa, anch’esse proposte con l’abbinamento birrario. Ad esempio, al Tiramisù viene abbinata una Bock tedesca, o una Belgian Ale alcolica strutturata, o una Chocolate inglese, oppure ancora una birra italiana di Messina molto liquorosa, da 14 gradi alcolici, realizzata con uva Zibibbo. A fine pasto proponiamo i nostri spirits, tra cui una novantina di etichette di whisky solo scozzesi, più la selezione completa della distilleria italiana Puni, un whisky giapponese a rotazione e il belga Carolus, e i nostri distillati di birra; in questo caso proponiamo sia prodotti italiani (Strada Ferrata, Birrificio Italiano, più i liquori dell’Abbazia delle Tre Fontane), sia stranieri, in particolare tedeschi, anche se vorremmo inserire qualcosa in più dal Belgio e dall’Inghilterra.

Oltre alla cucina vera e propria, infine, facciamo un’ampia serie di snack, proposte diversificate per soddisfare le esigenze della nostra clientela che va dai giovani, alle persone “più adulte”. La snackeria ci porta a lavorare fino a tarda notte, con orari classici del pub, tranne la domenica, quando puntiamo di più sul pranzo».

Da sinistra, il titolare Denis Calzavara,  Francesca e la chef  Teresa Chiovetta

Impianto a 10 vie e birre in bottiglia

«Qui abbiamo 10 birre alla spina tra cui la botte con birra per caduta una volta alla settimana e una pompa fissa a rotazione: attualmente lavoriamo con il birrificio inglese Theakston, di cui proponiamo specialità differenti. A queste si aggiungono 8 linee alla spina fisse, compresa una nostra etichetta, la Live, che vuole essere un concetto dinamico, di vita, una birra che può essere bevuta in qualsiasi occasione, in quanto è facile da bere e ha una gradazione alcolica moderata. Per quanto riguarda le altre tipologie di birre alla spina non abbiamo preferenze: proponiamo birre di qualità spaziando dalle tedesche alle inglesi, a quelle italiane di cui abbiamo sempre 1 o 2 vie a rotazione tra le 8 alla spina, che cambiano giornalmente o settimanalmente. Lì si passa dalle birre di Natale, a quelle più estive, specialità insomma più legate ai momenti dell’anno e alla stagionalità dei prodotti, come per la cucina che vuole sempre proporre prodotti freschi e stagionali e, quando possibile, a Km0.

Per quanto riguarda le birre in bottiglia, ne abbiamo circa un centinaio che crescono di numero nel periodo natalizio, quando la scelta è più ampia, e tutto ciò che proponiamo al tavolo è anche disponibile per l’asporto».

I consumi e i “pezzi forti”

«Il locale accoglie non più di 60 posti a sedere e questo ci consente di poter seguire meglio il cliente e di consigliarlo nelle sue scelte. Questo fa sì che abbiamo tutti clienti abituali e clienti che ci scoprono con il passaparola e che ritornano. Per quanto riguarda i consumi di birra, vendiamo circa 10/12 fusti alla settimana mediamente ma, sul totale consumi, incidono molto, con una percentuale del 25-30%, le birre in bottiglia, di cui disponiamo di un’ampia e diversificata offerta, tra cui la selezione di birre trappiste, o le specialità di birrifici italiani a largo spettro, come Birrificio Italiano e Birrificio Del Ducato, e pure dei microbirrifici del territorio. Il nostro fornitore principale è Ferro Distribuzione, con la maggior parte delle birre alla spina e una parte di quelle in bottiglia, a cui si affiancano gli altri birrifici. Oggi il nostro birrificio di riferimento, con cui stiamo facendo grandi lavori, è Schweiger, con cui abbiamo un contatto diretto e ci consente di importare birre esclusive come la Weizen Dunkel, o la Ferrum, una specialità per loro stagionale che è rimasta qui alla spina per 6 mesi. Con la nostra selezione copriamo un asse Germania, Belgio, Italia e Inghilterra, più una Stout francese, dalla Bretagna, della Brasserie Noyon. In più, in cantina abbiamo i nostri “pezzi forti” che non sono presenti sulla carta e che sono dedicati ai veri appassionati».

SCHEDA DEL LOCALE

Nome del locale: Beer House
Ristorante e pub con cucina
Via Mario Visentin 31
35012 Camposampiero (PD)
Titolari: Denis Calzavara e Teresa Chiovetta
Tel.: 049.5916604
Email: [email protected]
Web: www.ristorantebeerhouse.it
Facebook: beerhousecamposampiero
Instagram: ristorantebeerhouse
Orari: Da mercoledì a sabato 18-2; Domenica 11-2 (lunedì e martedì chiuso)
Fornitore principale: Ferro Distribuzione