Compensazioni, tutela del territorio ed energia rinnovabile. L’azienda di Garessio annuncia che nel 2026 completerà il programma di sostenibilità
Corre e scorre il tempo, si avvicina sempre più un appuntamento imprescindibile per S.Bernardo, che coinciderà con il primo centenario della minerale italiana. «Nel 2026, infatti, S.Bernardo raggiungerà l’impatto zero – indica il direttore generale Antonio Biella. – L’azienda diventerà così completamente neutrale per il pianeta Terra, eliminando o compensando le sue emissioni di CO2. È un traguardo che S. Bernardo non vede l’ora di tagliare». È così partito un ideale conto alla rovescia, un countdown che l’azienda ha voluto condividere insieme ad amici e consumatori con una speciale clessidra realizzata in un’elaborazione artistica delle bottiglie ‘Gocce’. Come ogni anno, infatti, S.Bernardo ha affidato i propri contenitori di vetro, giunti a fine corsa e pronti per andare in pensione, alle sapienti mani degli artigiani siciliani di OraDesign, che donano nuova vita alle Gocce S.Bernardo, disegnate da Giorgetto Giugiaro, trasformandole in vere e proprie piccole opere d’arte. Insieme a questo progetto, S.Bernardo da anni sostiene un’opera sociale affidando altre Gocce ai ragazzi de Il Gabbiano di Cantù, che per il 2024 le hanno tramutate in bottiglie-mongolfiere. Dalle mani degli artigiani della cooperativa brianzola nascono così degli oggetti emblema della sostenibile leggerezza dell’acqua S.Bernardo: la mongolfiera è infatti l’immagine protagonista delle campagne comunicative del brand italiano.
Vicino al territorio
«Raggiungere la piena sostenibilità passa anche dalla vicinanza al territorio, alla sua gente, ai suoi giovani – continua Antonio Biella. – Ed è con questo spirito che S.Bernardo si fa da sempre promotrice dei valori positivi della tutela ambientale e lo fa con partner seri e affidabili, come Slow Food, con cui abbiamo pensato a tre passi cruciali che ci faranno raggiungere l’impatto ambientale pari a zero. Abbiamo abbracciato un progetto ampio, a partire dalla creazione di boschi di città, dove piantumiamo specie arboree ed essenze autoctone in aree metropolitane abbandonate, creando nuovi polmoni verdi per le comunità. In aggiunta, stiamo realizzando la riqualificazione di aree forestali: rendiamo di nuovo efficienti foreste inselvatichite restituendo loro la piena capacità di assorbimento del carbonio. E infine, tuteliamo aree verdi lasciandole libere di sviluppare la loro biodiversità, contribuendo così a compensare le emissioni di CO2. In questo modo otteniamo la sostenibile leggerezza di Acqua S. Bernardo».
Parco eolico
L’acqua minerale S. Bernardo compie un viaggio tra le rocce delle Alpi Marittime in Alta Val Tanaro e sgorga in prossimità di Garessio, in provincia di Cuneo, a oltre 1.300 metri di altezza. Grazie a questo lungo percorso, S. Bernardo si arricchisce di preziosi minerali. «La nostra acqua sgorga in un ambiente incontaminato circondato da prati stabili, dove la presenza umana è rara e gli insediamenti sono inesistenti – racconta Antonio Biella. – Per S.Bernardo la tutela ambientale è davvero un obiettivo fondamentale a cui stiamo lavorando da sempre, con il nostro parco eolico, ma anche promuovendo il consumo di acqua in vetro a rendere e con contenitori che, appunto, rappresentino una risorsa e non un rifiuto». Da sempre attenta alle tematiche ambientali, S.Bernardo ha inoltre ridotto l’impatto ambientale del sito produttivo di Garessio attraverso l’impiego di energia rinnovabile proveniente dal parco eolico situato sul colle San Bernardo, che sovrasta lo stabilimento. Il parco è stato costruito nel 2003 e da allora S.Bernardo lo utilizza per il suo impianto di Garessio, che così funziona per più del 70% ad energia eolica, abbattendo notevolmente l’emissione di anidride carbonica nell’ambiente. In generale, nell’intera produzione di S.Bernardo si può considerare che l’utilizzo di energia verde a Garessio consente di abbattere l’impatto ambientale del 35%. Di azione, in azione S.Bernardo è riuscita ad abbattere e compensare il 78%dell’anidride carbonica emessa ed entro il 2026 dichiara di completare il gap del 22%.