I legislatori dell’UE hanno rinunciato a inserire avvertenze sanitarie sulle etichette delle bevande alcoliche e hanno invece raccomandato che includano informazioni sul consumo moderato e responsabile. La risoluzione iniziale EU aveva anche chiesto un divieto di sponsorizzazione sportiva da parte di aziende di bevande alcoliche, ma il testo rivisto ha invece indicato che il divieto dovrebbe essere applicato solo agli eventi principalmente frequentati da minori.
Scongiurate quindi le preoccupazioni di AssoBirra, l’Associazione più rappresentativa del comparto birrario in Italia, per il voto di ieri della plenaria del Parlamento Europeo sulla relazione della Commissione BECA sul Piano Europeo Anticancro.
“La birra in Italia è un prodotto che, nella grandissima parte dei casi, viene consumato in quantità moderate e, soprattutto, l’80% della birra viene bevuta durante i pasti, quindi in un contesto conviviale e coerente con la cultura del bere moderato, che caratterizza le abitudini responsabili di noi Italiani – afferma Alfredo Pratolongo, presidente di AssoBirra. – Nonostante il trend di crescita dei consumi di birra in Italia, il nostro Paese ha un consumo pro capite pari a circa la metà della media europea, che vede Paesi del Centro Europa con consumi anche 4 volte superiori ai nostri, in ragione di un approccio al bere moderato e responsabile dei nostri concittadini. Le misure indifferenziate che non distinguono fra consumo responsabile ed eccessivo danneggerebbero solo imprese e consumatori, senza per altro essere efficaci nel limitare gli abusi della popolazione adulta e nel combattere il consumo dei minori”.
“La birra, fra le bevande alcoliche, è anche quella a più bassa gradazione – continua Alfredo Pratolongo – e offre anche alternative analcoliche dal gusto eccellente, frutto dell’innovazione di prodotto sviluppata dal comparto; anche questi elementi hanno contribuito a rendere il settore storicamente vicino al mondo dello sport a tutti i livelli. Ma soprattutto il mondo della birra è da anni impegnato in campagne finalizzate a comunicare al grande pubblico messaggi mirati a un consumo responsabile dell’alcool. Come comparto abbiamo intrapreso queste azioni per scelta e responsabilità e non per obbligo di legge”.