Il più antico birrificio italiano in attività dà vita, con il ventennale partner, a un’esposizione sulla produzione della birra e del formaggio. Il tutto sfocia in una experience destinata alla multimedialità e all’interattività. Ce ne parla Franco Thedy, amministratore delegato di Menabrea
di Giuliana Valcavi
MeBo è solo l’ultimo tassello di una sinergia imprenditoriale iniziata 20 anni fa. «Tutto è nato dall’idea di creare un formaggio alla birra, partendo, oltre che dalla perfetta simbiosi dei due prodotti, dalla vicinanza fisica delle due aziende, Menabrea e Botalla – racconta Franco Thedy, amministratore delegato e discendente dei fondatori di Birra Menabrea. – Il formaggio viene lasciato marinare nella birra ambrata e poi avvolto nelle trebbie prelevate ancora tiepide dalla sala cottura e lasciato maturare per tre mesi in celle di invecchiamento. Sulla base di questa iniziativa abbiamo avviato una serie di attività sinergiche sul punto vendita partendo anche dal presupposto che Botalla aveva un posizionamento di forza sul canale moderno, mentre Menabrea sul canale Horeca. Ora abbiamo una distribuzione comune e abbiamo sviluppato altre iniziative insieme, tra cui delle confezioni dedicate».
Centro visitatori
Questa collaborazione, basata, come sottolinea Franco Thedy, sulla concretezza, sulle origini e sul territorio, ha portato a creare anche un centro visitatori molto ricco e curato, scaturito «dall’amicizia di due imprenditori e dalla voglia di trasmettere la passione per il loro lavoro e la storia delle proprie aziende attraverso un percorso». «Già mio padre nel 1996, in occasione del 150° anniversario del birrificio e in occasione dell’organizzazione del congresso dell’AITB, aveva creato una piccola esposizione – racconta ancora Franco Thedy. – Nel 2016, in occasione del nuovo congresso dell’AITBM (Associazione Italiana dei Tecnici della Birra e del Malto), abbiamo inaugurato il progetto dello spazio espositivo Casa Menabrea e, proprio allora, abbiamo iniziato a gettare le basi con Botalla di quello che poi è diventato MeBo, per il quale abbiamo creato una società dedicata partecipata al 50% da Menabrea e da Botalla».
Aree tematiche
MeBo, che ha aperto i battenti nel novembre 2019 in uno spazio di fianco allo stabilimento, è sviluppato in 4 aree tematiche. L’area dedicata alla birra conta un numero elevatissimo di strumenti e attrezzature per la produzione brassicola, dai tini di fermentazione alle imbottigliatrici passando per antichi oggetti di laboratorio, tra cui un vecchio misuratore di Doemens. Ampia anche la sezione dedicata al formaggio con strumenti e pannelli informativi e in entrambe le aree dedicate alla storia delle due aziende di recente sono stati installati dei quadri parlanti in grado di agevolare e rendere ancora più coinvolgente la visita.
Total experience
Tanta storia e tanta informazione tecnica, resa divulgativa per i non addetti ai lavori, ma MeBo è anche esperienza e degustazione, ovviamente. Basta attraversare la strada, la via Ramella Germanin dove storicamente sorge il birrificio Menabrea, per trovare ampie sale (perfette anche per cene ed eventi aziendali) dedicate a un’immersione completa nel mondo della produzione della birra e del formaggio con brevi proiezioni multimediali scenografiche a tutta parete che introducono la degustazione. «Attualmente la nostra struttura sta raccogliendo parecchi consensi ed è una delle attrazioni di Biella più visitate – spiega Thedy. – Grazie al passaparola, ma anche al libro La Salita dei Giganti, scritto da Francesco Casolo, che ha venduto ben 35mila copie».
Informazione e formazione
Ma il tutto non finisce qui. Il completamento del MeBo, destinato ad ospitare prossimamente sia corsi di formazione per addetti ai lavori che lezioni informative per appassionati, prevede l’apertura di una nuova ala per rendere pubblico l’archivio storico (45 metri lineari di documentazione della Menabrea, risultata utile anche per la stesura del romanzo di Casolo e l’archivio storico dell’AITB) e la biblioteca, che raccoglie 400 volumi, tra cui alcune pubblicazioni di fine 1500, costituita anche con volumi dati in deposito con l’impegno della custodia e della manutenzione da parte della struttura. Inoltre, sono previste una maggiore interattività e presenza multimediale nell’area espositiva e una nuova area con l’esposizione di bicchieri, specchi e altri accessori brassicoli.
LA SALITA DEI GIGANTI: Recensione di Tullio Zangrando*
È un leggibilissimo romanzo storico il cui sottotitolo, La Saga dei Menabrea, permette subito di capire il contesto nel quale la narrazione si svolge: le vicende delle famiglie fondatrici di una delle più antiche fabbriche di birra italiane, che fra i suoi vanti, vi è anche quello di essere sempre rimasto nella sede iniziale dopo il trasferimento ‘a valle’ da Aosta. La narrazione di Francesco Casolo, resa più attraente grazie ai molti dialoghi dei diversi personaggi, si svolge sullo sfondo delle vicende politiche del nascente Regno d’Italia durante
la seconda metà del XIX secolo. Fra tanti personaggi documentati, un unico nome inventato, quello del mastro birraio Gregor, sicuramente esistito, ma il cui nome non è stato tramandato. A garanzia dell’esattezza delle informazioni, sappiamo che tutto quanto nel libro attiene alla tecnologia birraria e agli accorgimenti per migliorarne la qualità è stato puntualmente e autorevolmente spiegato all’autore da Giorgio Zasio, che nella sua lunga e brillante carriera è stato per parecchi anni consulente della Birra Menabrea.
*ingegnere birrario,
ex-direttore responsabile della rivista Birra & Malto, organo ufficiale dell’AITB