Maniva, non solo birra. L’evoluzione del fuoricasa

Qualità e capacità di distinguersi. Queste le caratteristiche delle nuove proposte firmate Maniva destinate all’alta ristorazione nel canale Horeca.

Il trend di crescita che da alcuni anni interessa il mercato della ristorazione ha veicolato il lancio di prodotti eccellenti, in grado di intercettare le richieste della clientela Horeca. Questo vale anche per l’acqua minerale, con novità di prodotto che seguono l’evoluzione del fuori casa. È così che l’azienda bresciana Maniva, da sempre attenta al canale Horeca, ha dato una propria interpretazione alle rinnovate esigenze e si è strutturata per offrire risposte chiare tramite un’esclusiva linea di prodotti nella gamma vetro. Ce ne parla Michele Foglio, amministratore delegato di Maniva.

Ormai, per essere vincenti, occorre proporre sul mercato prodotti in grado di distinguersi. Quali sono le vostre proposte per l’alta ristorazione nel canale Horeca?

«Nell’ultimo triennio Maniva ha canalizzato investimenti, attenzioni, sforzi sul canale Horeca e sul fuoricasa attraverso lo sviluppo della gamma vetro che ha visto il lancio, prima, della bottiglia Chef Maniva, che ha avuto grande successo sul mercato e ci ha consentito di fare un salto di qualità nel canale Horeca. Poi, della bottiglia bordolese Classica, presso la Sorgente Verna, che è il nostro stabilimento satellite in provincia di Arezzo, nel cuore del Parco delle Foreste Casentinesi. Un’acqua storica dei fiorentini (nota fin dal 1638) che abbiamo rilevato nel 2006, momento in cui versava in una situazione di difficoltà, e che abbiamo poco alla volta rilanciato dedicandolo al 100% al vetro, data la vocazione di Sorgente Verna verso il vetro a rendere. La bottiglia bordolese Classica è stata rivisitata e modernizzata rispetto a quella standard: abbassandola e allargandola le abbiamo dato più corpo e un’identità, in più, l’abbiamo impreziosita con un giglio fiorentino in rilievo sul vetro e sul tappo, come se fosse la “firma” della bottiglia. Abbiamo voluto dare un gusto rinascimentale alla bottiglia Classica per proporci al mercato della ristorazione di alta gamma con una bottiglia particolare, capace di distinguersi. Da ultimo, proprio poco prima del lockdown, abbiamo presentato una bottiglia molto moderna: si tratta di AQ di Acqua Minerale Balda (fonte gemella di Maniva) da 75cl.: compatta e dalle forme elegantemente contemporanee, presenta in rilievo sulla spalla il marchio AQ (dove AQ sta per Alta Qualità o per acqua), una sorta di segno grafico che identifica la bottiglia. AQ farà da traino alla gamma Balda, presente anche in altri formati, al fine di rilanciare il marchio destinato esclusivamente all’Horeca. Grazie a questi 3 lanci, nel canale Horeca stiamo performando rispetto al mercato in misura significativa. Stiamo anche allargando la distribuzione, in quanto i distributori vedono in Maniva la possibilità di avere più marchi, più formati e più tipologie di bottiglie per andare a coprire più segmenti di vendita e questo, unitamente al restyling che abbiamo operato anche sulla gamma PET, come la gamma Prestige dedicata all’Horeca, ci aiutano a migliorare la proposta. Tutto ciò unito al fatto che abbiamo delle fonti, qui a Bagolino, Maniva e Balda, alpine di montagna, leggere, iposodiche e con un pH alcalino, che anche nell’Horeca e nel fuoricasa rappresenta un plus, un valore che si può comunicare».

Come si può raccontare il valore del pH alcalino ai propri clienti?

«Oggi l’alimentazione alcalina rappresenta un trend alimentare che si sta consolidando a livello mondiale. Seguendo una dieta bilanciata, a base di frutta e verdura, facendo attività fisica e bevendo un’acqua come Maniva, con un pH marcatamente alcalino pari a 8, è possibile aiutare il metabolismo per combattere l’acidosi metabolica e migliorare il nostro benessere. Quindi è uno stile di vita sano che va a completarsi anche bevendo un’acqua che ha un pH alcalino».

Oltre al prodotto, quali sono i valori aggiunti che potrebbero spingere un F&B Manager o il titolare di un locale a stringere unapartnership con Maniva?

«In primo luogo, senz’altro, la qualità delle fonti imbottigliate e del prodotto, quindi il packaging accattivante che si propone in maniera molto attuale per quello che è il mercato di oggi, ma anche con una sua distintività. La nostra azienda è nata 20 anni fa, è cresciuta parecchio e inizia oggi a sviluppare un fatturato e dei volumi che sul mercato si sentono, ma è rimasta un’azienda familiare, che vive con i piedi per terra e mantiene la sua politica commerciale stabile negli anni e cerca di essere vicina al cliente. In più, ci teniamo a utilizzare un certo fair play, evitando di fare ricorso a un marketing speculativo. In più, se parliamo di responsabilità sociale d’impresa, Maniva, nei limiti delle sue possibilità, cerca di esserci sempre. Cerchiamo di avere una visione, nei limiti del possibile, legata al territorio: abbiamo, infatti, una partnership forte con il Comune di Bagolino, con la Comunità Montana di Valle Sabbia e con la Provincia di Brescia C’è l’orgoglio di appartenere a questo territorio e di sostenerlo, anche attraverso le associazioni e le piccole realtà locali, soprattutto in questo periodo difficile, perché noi qui ci viviamo».

Cosa ci può dire in merito alla vostra distribuzione?

«Maniva ha una distribuzione nazionale: anche se il cuore è qua, nel nord Italia, abbiamo dei clienti carissimi nel Sud Italia, come pure realtà importanti in Sardegna, alle Eolie, ecc. Sono molte le aziende del mezzogiorno che si sono legate a noi perché offriamo il rispetto di zona e abbiamo cura del cliente, che andiamo a trovare di persona due volte all’anno. Maniva ha circa 300 distributori, nei vari canali, quindi possiamo dire di essere presenti, a macchia di leopardo, in tutte le regioni d’Italia».

Progetti futuri?

«Siamo fiduciosi sul futuro e per il 2021 abbiamo già in programma nuovi investimenti, soprattutto destinati al mondo del fuoricasa, come un nuovo formato e altre cose che che stiamo organizzando in questo periodo. Quindi guardiamo avanti, vogliamo crescere, ne siamo convinti, mantenendo però questo approccio al mercato di forte vicinanza ed elasticità».