L’Osservatorio Permanente sui Giovani e l’Alcol sottolinea la valenza relazionale della movida. La birra tra le protagoniste, più a Roma che a Milano. L’offerta dei locali si rivela fondamentale nella scelta da parte dei giovani.
Solitamente il termine ‘movida’ viene utilizzato e percepito con un’accezione negativa. Ma da una recente indagine dell’Istituto di Tecnologie Biomediche Consiglio Nazionale delle Ricerche e Osservatorio Permanente sui Giovani e l’Alcol nella città di Milano sono emerse considerazioni interessanti. A fronte di elementi problematici (consumo smodato di alcol, eccesso di frequentatori, ecc.) appare in realtà, a un’analisi più attenta, come il fenomeno della movida rappresenti, potenzialmente, una delle migliori occasioni per i giovani di rendere meno sterili luoghi, quartieri e piazze delle città, che rischiano altrimenti di essere vissuti esclusivamente come luoghi della produttività e della funzionalità.
Dall’indagine milanese emerge una sostanziale conferma di un elemento che già in una precedente in dagine a Roma era stato evidenziato con forza: il carattere prevalentemente ludico e socializzante del fenomeno delle movide nel contesto delle grandi città italiane, in deciso contrasto con l’immagine massmediale più diffusa del fenomeno, che lo raffigura nel migliore dei casi come luogo nel quale si consumano comportamenti che mettono a rischio la quiete cittadina e, nel peggiore, come serbatoio di illegalità e devianza.
L’alcol è solo uno dei prodotti, o meglio delle componenti dei prodotti che vengono consumati, del quale si riconoscono in maniera diffusa le proprietà positive in termini di facilitazione nei rapporti interpersonali e nella socialità e di contributo al rilassamento e alla evasione dagli obblighi lavorativi e dello studio nel tempo libero. I possibili rischi legati a un eccesso nel consumo alcolico sono noti e riconosciuti anche dai ragazzi, ma i fenomeni di abuso e di malessere a seguito di un eccesso di alcol sono considerati come incidenti di percorso e comunque come fenomeni decisamente rari. In sostanza, gli abusi e le conseguenze nefaste di un bere eccessivo di prodotti alcolici risultano decisamente minoritari e marginali.
Si conferma quindi anche il rischio legato a un’inadeguata ed eccessiva problematizzazione del fenomeno movida, fino agli eccessi della stigmatizzazione e del suo etichettamento come “malamovida”, come fenomeno sociale cioè del tutto negativo e che produce disagio e illegalità. Come le scienze sociali hanno da tempo dimostrato, la stigmatizzazione produce la criminalizzazione e questa a sua volta crea rischi seri in termini di produzione di comportamenti devianti in larga scala.
ALLA SCOPERTA DELLA MOVIDA MILANESE
CONDIZIONE OCCUPAZIONALE DEI FREQUENTATORI
5 su 10 occupati
3 su 10 studenti
ORARI DI FREQUENTAZIONE
18-20 aperitivo 37,5%
20-22 cena 5,8%
22 e oltre dopo cena/serata 56,7%
SPESA MEDIA PER SERA
Meno di 10 euro 27,4%
Tra i 10 e i 20 euro 63,2%
Tra i 20 e i 50 euro 9,4%
CONSUMAZIONE PRINCIPALE
63,3% cocktails o superalcolici 55% birra
12,5% vino
8,3% analcolici
N.B. consentite più risposte
ESISTENZA DI CONFLITTI CON I RESIDENTI IN ZONA
71,7% no
28,3% sì
PROBLEMI DI SICUREZZA, TENSIONE, ECC. A CUI HAI ASSISTITO
67,5% no
32,5% sì
TRA WEEKEND E APERITIVI
Il campione degli intervistati nelle tre aree della movida milanese (Navigli, Isola e San Lorenzo) ha età compresa prevalentemente tra i 20 e i 29 anni, equamente ripartiti tra maschi e femmine, per la maggior parte in possesso di diploma di scuola superiore, stabilmente occupati o studenti. Le ragioni principali che motivano la scelta di queste zone per il divertimento serale vengono indicate principalmente nella piacevolezza del luogo e nel gradimento per l’offerta di locali ed eventi. Dal punto di vista dei comportamenti dei giovani milanesi intervistati, l’abitudine di frequentare sempre gli stessi locali accomuna i giovani della movida indipendentemente dalla zona frequentata (per il 76,7%).
È nel weekend che si concentrano le uscite dei giovani fino a 29 anni, mentre per gli over 30 si tratta principalmente di uscite infrasettimanali (80%).
Gli orari di frequentazione variano molto da zona a zona, a seconda della presenza di più o meno giovani, anche se il post cena è il più frequentato, segue l’aperitivo e infine la cena. L’orario dell’aperitivo è il più “gettonato” per gli over trentenni (73,7%), mentre si orientano sul dopocena la totalità delle preferenze dei giovanissimi fino a 19 anni e comunque intorno al 70% quelle dei giovani fino a 29 anni. A fronte di una spesa media che oscilla in tutte e tre le aree per lo più tra i 10 e i 20 euro per sera,
i consumi principali dei giovani milanesi consistono quasi esclusivamente in cocktails o superalcolici e birra. A tal proposito, può essere interessante evidenziare il confronto con i dati relativi alla movida romana, laddove emergeva nella popolazione giovanile romana intervistata la netta preferenza per il consumo di birra (56,6%), seguita dai cocktail (24,5%).