La birra del Caprone

L’oro liquido della Repubblica Ceca che ha conquistato l’Italia è Kozel. Il suo servizio ne fa un’esperienza originale

Una ventina di anni dopo rispetto alla ‘rivoluzione culturale’ generata da Pilsner Urquell, nata nel 1842 come prima birra dorata al mondo, stabilendo così gli standard per tutte le birre chiare che verranno prodotte da allora, nasce Kozel. Precisamente nel 1874 nel villaggio di Velké Popovice, in Repubblica Ceca. Kozel è una Lager che delizia il palato e che, ben presto, diventa la birra ceca più venduta in tutto il mondo.

Nel portafoglio di Birra Peroni

L’icona di questa birra è il caprone Olda, presente sull’etichetta e che, come vuole la tradizione, si può vedere pascolare allegramente davanti allo stabilimento di Velké Popovice. Detto questo e aneddoti a parte, cosa ha a che fare la cultura birraia ceca con quella del nostro Paese? Come è noto nel 2021 la birra ceca Kozel entra far parte del portafoglio premium di Birra Peroni (Gruppo Asahi), dove in Italia viene prodotta negli stabilimenti di Padova e Roma, ed è già presente in 48 Paesi con 4,5 milioni di ettolitri.

Kozel Cut

Una particolarità che differenzia questa birra dalle altre è quello che in gergo si dice ‘fun pours’ ovvero spillatura divertente. Sono i ‘fun pours’ che rendono ancora più originale l’esperienza Kozel creando mix unici nei boccali. Con Kozel Cut, si offre la possibilità di gustare il meglio della Premium Lager e della Dark in un’unica soluzione. Il procedimento di spillatura è semplice quanto straordinario per risultato: si riempie a metà un boccale con Kozel Premium Lager prima, poi completandolo con Kozel Dark. In questa deliziosa dicotomia birra scura e chiara, i colori sono separati, ma i sapori perfettamente bilanciati, creando un gusto unico.

Mix, Cinnamon o Honey Crust?

Diversa esteriormente, ma sorprendente nel risultato finale, è la Kozel Mix: in questa miscela i colori e i sapori si fondono, creando una bevanda omogena di colore ambrato, un perfetto equilibrio, che rilascia un intenso aroma di caramello e uno più velato di luppolo. Dal gusto decisamente più esotico è la Kozel Cinnamon: una spolverata di cannella sulla morbida schiuma di Kozel Dark per conferire alla birra un equilibrio unico, un gusto particolare dato dal contrasto dolce–speziato, per trasportare la serata su note orientali. E infine la Kozel Honey Crust: una miscela di acqua e miele sul bordo del bicchiere da immergere nella cannella e rabboccare con Kozel Dark. Il risultato è un gusto dolce ma piccante al tempo stesso, un sapore che stuzzica il palato, perfetto per momenti di convivialità in ottima compagnia.

Alla conquista del mondo

Perché Kozel è la birra che, partita da Velké Popovice, a bordo del caprone Olda ha conquistato tutto il mondo. Il suo segreto? Semplice: Kozel è la birra che “ha un villaggio dentro”, con tutta la sua allegra voglia di convivialità e di autentico divertimento.

C’È POUR E POUR

In Repubblica Ceca se si chiede una birra generica, in un qualsiasi locale, si riceverà il classico ‘pour’ ceco, ovvero la Hladinka. Questo metodo tradizionale si compone dei seguenti passaggi: si riempie il boccale di birra, si lascia riposare un cappello di schiuma spesso tre dita in superfice, e voilà, pronti per assaporare questo nettare dorato. Come in tutti i ‘pour’ la schiuma gioca un ruolo cruciale, ma nella Hladinka, dona un sapore e una sensazione di cremosità unica, sigillandone oltretutto il sapore. Esistono ovviamente altri ‘pour’ che si possono gustare nei locali cechi e che i baristi di fiducia, i tapster, saranno ben contenti di servire, e sono lo Šnyt e il Mliko. Lo Šnyt si caratterizza nel versare in un bicchiere gran de della schiuma extra, in modo da conferire più cremosità e freschezza rispetto a una semplice birra piccola. É conosciuto come la birra dell’operaio ed è quello che un buon tapster versa

prima dell’inizio di un turno dell’apertura di ogni nuovo serbatoio per assicurarsi che la birra sia in perfette condizioni. Nel Mliko il boccale viene riempito di schiuma densa e pura, schiuma che lascia trasparire i ricchi aromi del luppolo Saaz. In questo ‘pour’ il tapster apre leggermente il rubinetto, lasciando che il bicchiere si riempia di schiuma, parte della quale si depositerà e diventerà birra. La mancanza di carbonatazione crea un’esperienza cremosa e maltata tradizionalmente da gustare a fine pasto.