Intervista: Ambizione e ottimismo

Il dream big di AB InBev nelle parole di Arnaud Hanset, da quasi un anno country director Italy del colosso birrario internazionale.

Di Lorenzo Viganò

Come si posiziona AB InBev sul mercato birrario internazionale e, in particolare, su quello italiano?

AB InBev è il maggior player birrario internazionale, con oltre 500 brand, tra cui Corona, Leffe, Stella Artois e Beck’s. Operiamo in oltre 50 Paesi del mondo, dando lavoro a 164 mila persone. Il mercato italiano è centrale nelle strategie del gruppo: non a caso, i nuovi uffici a Milano, in piazza Gae Aulenti, sono anche il quartier generale della Central Europe Business Unit. Il trasferimento nel cuore del capoluogo lombardo rappresenta un passo fondamentale verso le prospettive di crescita e posizionamento di AB InBev in Italia, costituendo il simbolo della nostra ambizione e il desiderio di affermazione su questo mercato: nella nuova sede lavorano 240 impiegati di 13 nazionalità diverse. La nostra ambizione per i prossimi anni è diventare i numeri uno nella creazione di gusto per i consumatori, grazie al nostro portfolio di birre premium e superpremium.

Che indicazioni arrivano, riguardo ai trend di consumo birrario, dopo la riapertura?

Abbiamo notato un ulteriore avvicinamento dei consumatori verso la birra e in particolare verso i marchi premium e superpremium, dunque un’accelerazione del trend della “premiumization”. I consumatori sono incuriositi e vogliono provare nuove cose, ponendo sempre particolare attenzione al gusto e alla qualità. Siamo positivamente sorpresi anche dai risultati dopo l’allentamento delle misure restrittive: alla riapertura, i locali si sono completamente riempiti! I consumi, poi, hanno ripreso come se non ci fosse stata interruzione, quasi sui livelli registrati prima della pandemia. Questo premia anche il nostro impegno durante le chiusure: un periodo in cui abbiamo voluto rimanere vicino ai nostri clienti, anche con l’attivazione del contest Draught Masters 2021. Chi saprà spillare alla perfezione Stella Artois, marchio di eccellenza AB InBev, vincerà premi e visibilità online e offline: è una grande soddisfazione che 407 locali provenienti da tutta Italia vi abbiano partecipato. Inoltre, in partnership con Dishcovery, abbiamo finanziato l’adozione da parte di alcuni punti vendita del servizio di menu digitale e l’attivazione di servizi di delivery con pagamento digitale, aiutandoli a riadattarsi al nuovo contesto e a prepararsi alla riapertura.

Quanto incide la presenza dei marchi premium e superpremium nel portfolio AB InBev?

I marchi premium e superpremium sono al centro della nostra strategia commerciale. Focalizzandoci su questi marchi, celebriamo la qualità, principale driver per i consumatori italiani. I risultati delle vendite ce lo confermano. I consumatori, infatti, hanno premiato le nostre birre specialities, in particolare Leffe, che rappresenta la nostra hero speciality e che nel primo trimestre 2021 è cresciuta a valore a doppia cifra. Incremento a valore a doppia cifra anche per Corona, perfetta per gli aperitivi, Stella Artois e Tennent’s Super. In totale, AB InBev nel primo trimestre 2021 raffrontato allo stesso periodo dell’anno precedente, è cresciuta del 27,4% a valore, spinta proprio dal portfolio premium, guadagnando quasi un punto della quota di mercato, secondo Nielsen. 

C’è una forte tendenza verso un consumo più consapevole di bevande alcoliche e una maggiore attenzione ai temi ambientali: come risponde AB InBev?

Smart drinking e sostenibilità sono i due pilastri. In quanto maggior produttore birrario mondiale, crediamo che nessun impegno contro il consumo dannoso di alcol sia più importante del nostro. Vogliamo, e dobbiamo, essere parte della soluzione, non del problema. Per questo incoraggiamo uno stile di vita più consapevole e responsabile. Negli ultimi mesi, abbiamo organizzato un webinar e una degustazione ad hoc sul tema, con lo scopo di enfatizzare il gusto nel bere, ma sempre in modo responsabile. Non a caso, tra le birre inviate per la degustazione, abbiamo inserito anche la Beck’s Blue: la nostra buonissima birra analcolica. Vogliamo pertanto fornire una scelta consapevole al consumatore, che speriamo di “educare” a un consumo attento e informato. Per quanto riguarda la sostenibilità, si è da poco celebrato il World Environment Day: AB InBev ha coinvolto i propri dipendenti e la comunità milanese in un’azione di street cleaning a Milano, in collaborazione con l’associazione We Are Urban, per ricordare che il nostro lavoro deve avere sempre un impatto positivo sull’ambiente circostante. La sostenibilità, infatti, non è parte del nostro business, ma è il nostro business. Una mission peraltro fortemente legata a quanto richiede il consumatore finale. Gli obiettivi di sostenibilità di AB InBev da realizzare per l’anno 2025 sono tanti e ambiziosi: spaziano dall’agricoltura intelligente alla preservazione dell’acqua, dal packaging circolare alla salvaguardia del clima.