Attenzione alle risorse naturali, riciclo, ma anche social footprint e recupero dei materiali esausti. Queste e altre le soluzioni migliori per salvaguardare l’ambiente durante i processi produttivi.
In merito al tema della sostenibilità, il birrificio francese Deck & Donohue dichiara un approccio olistico con limiti alla crescita. Attenzione per acqua, energia, emissioni CO2, trattamento acque, ma anche social footprint, promozione riciclo e riuso e contenuto alcol non oltre il 9%. «Dal 2013 – affermano – l’80% del malto acquistato era certificato biologico. Con il tempo lo abbiamo aumentato al 100% sulla maggior parte delle nostre birre. La maggior parte del luppolo che usiamo non è certificato biologico (data la sua scarsa disponibilità), ma il Ministero dell’Agricoltura prevede delle deroghe affinché le birre possano essere certificate biologiche anche con luppolo convenzionale; puntiamo comunque ad avere tutto il nostro luppolo certificato come biologico entro il 2022». E continuano: «Ci preoccupiamo anche del riutilizzo dei rifiuti che la nostra attività genera. Per questo diamo i nostri cereali esausti, i malti cotti, al sito agroforestale di Monts Gardés; qui, la feccia, inizialmente destinata a nutrire gli animali della fattoria, è stata gradualmente usata per arricchire il terreno con risultati convincenti. Per quanto riguarda l’energia e le risorse naturali che usiamo per produrre le nostre birre, nei nostri programmi, entro agosto, tutta l’elettricità e il gas utilizzati saranno certificati “energia verde”. In più, vogliamo contribuire alla sensibilizzazione sui temi della stagionalità e dell’uso di ingredienti locali».
Birra Peroni ha sottoscritto contratti di fornitura di energia rinnovabile da impianti esistenti, certificata con garanzie d’origine, e dal primo gennaio i suoi siti produttivi di Roma, Bari e Padova si alimentano con energia eolica, fotovoltaica e da biomasse.
Inoltre, dai processi di depurazione delle acque reflue l’azienda produce biogas che impiega nella produzione di energia sia termica sia elettrica, con impianti di cogenerazione alimentati interamente con questo combustibile. «Con l’acquisto di energia certificata – dichiara Roberto Cavalli, integrated supply chain director Italy dell’azienda – Birra Peroni riduce le emissioni di CO2 del 30% passando da 4,51 kg CO2/hl a 3,18 kg CO2/hl e prevediamo di arrivare a una riduzione del 50% entro il 2025». In 10 anni, aggiunge la nota, Birra Peroni ha ridotto il consumo di acqua per ettolitro di birra prodotto del 34%, il consumo di energia termica del 39% e il consumo di energia elettrica del 25%.
Cresce sempre più l’impegno sul fronte della sostenibilità ambientale di Heineken, che in Spagna riceve da Saica Natur il sigillo “From Waste to Resources: Zero to Landfill”. Un riconoscimento ottenuto in particolare per l’impegno messo in campo nello stabilimento Cruzcampo di Jaén, che ha riciclato oltre 1.148 tonnellate di rifiuti nel 2020 .Tale certificazione, infatti, viene rilasciata solamente se il recupero netto dei rifiuti è pari o superiore al 95%; in Spagna Heineken è l’unica beverage company ad aver raggiunto questa soglia. «Questo traguardo – ha dichiarato Guillaume Duverdier, presidente del Gruppo in Spagna – rappresenta un grande passo avanti nella nostra ambizione di diventare il primo birrificio a emissioni zero in Spagna entro il 2025. Una sfida che raggiungeremo grazie al nostro impegno per l’economia circolare e le energie rinnovabili, producendo birre che piacciono al mondo, alle persone e al pianeta». Lo stabilimento Cruzcampo è di fatto uno dei fiori all’occhiello del Gruppo: utilizza esclusivamente energia rinnovabile al 100% e riesce a riciclare completamente l’acqua delle birre prodotte.
Carlsberg Italia, filiale italiana del Gruppo Carlsberg, è Official Beer Partner di RoGUILTLESSPLASTIC 2021, il progetto internazionale – ideato e organizzato da Rossana Orlandi – che mette in mostra la sostenibilità, la responsabilità e l’emozionabilità del design realizzato con materiali di re-Waste. Durante la Milano Design Week (dal 4 al 12 settembre scorsi) l’azienda ha presentato al TrashFormation Village, presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano, il proprio esempio di circolarità: una linea di design sostenibile che nasce dai fusti di birra in PET DraughtMasterTM giunti a fine vita. “Produrre birra per un oggi e un domani migliori” è la mission del Gruppo Carlsberg, perseguita anche attraverso investimenti in tecnologie innovative che mirano allo sviluppo di un’economia sempre più circolare. Tra gli oggetti di design realizzati con materiali di re-Waste anche Ocean OC2, linea di arredi da giardino realizzata con i fusti di birra in PET DraughtMasterTM giunti a fine vita, frutto di una collaborazione tra l’azienda danese Mater, il Gruppo Carlsberg e le aziende Re-Plastic e Lendager Group. Mentre presso i Chiostri del Museo – denominati Hall of Waste – è stato possibile degustare birra Carlsberg al Carlsberg Circular Bar, realizzato su progetto dell’architetto Lucio Micheletti e arredato con materiali ottenuti a partire da fusti DraughtMasterTM esausti.