Doppio Malto inaugura il suo secondo locale a Milano, raggiungendo quota 30 locali in Italia e all’estero. Ne parliamo con Giovanni Porcu, CEO & founder di Foodbrand
Un ristorante più raccolto, un luogo dove trascorrere una serata in coppia o con gli amici bevendo ottima birra artigianale in un ambiente accogliente e rilassato. Sono queste le caratteristiche del nuovo locale Doppio Malto inaugurato recentemente a Milano, in zona Porta Romana. Il locale si propone come un “posticino felice”, più intimo rispetto agli altri del marchio nato a Erba. Non cambiano però i capisaldi che da sempre contraddistinguono Doppio Malto: un menu di birre artigianali capaci di conquistare sin dal primo sorso, alle quali si affianca una proposta gastronomica stuzzicante. Per il brand, si tratta della seconda apertura nell’area metropolitana, dopo quello inaugurato nel 2020 in viale Liguria, che si aggiunge a quello aperto nel 2016 nell’hinterland, a Scalo Milano Outlet&More. Ne abbiamo parlato con Giovanni Porcu, CEO & founder di Foodbrand Spa, titolare del marchio Doppio Malto.
Giovanni Porcu
Come si è evoluto il brewpub al punto di arrivare ad aprire ben altri 30 punti? Cosa lo ha reso possibile?
«Beh, quello che è successo è che abbiamo lavorato per fare della combinazione brew restaurant che nasce accanto alla fabbrica di birra un format in grado, appunto, di essere replicabile. Lo sguardo era rivolto al settore della ristorazione cosiddetto “fast casual”, dove la prontezza del servizio si affianca a una grande cura dei dettagli, nonché a un’offerta di prodotto decisamente più elevata rispetto a quella dei fast food. Noi partivamo avvantaggiati, perché partivamo governando il nostro prodotto core: la birra. Abbiamo lavorato sul tipo di offerta, sul menu e sul racconto delle nostre birre. Ma credo che la vera svolta sia stato – e sia, perché non è certo terminato – il lavoro sul brand. Abbiamo lavorato sull’esperienza che il buon cibo e la buona birra dovevano regalare ai clienti: la felicità. Così è nato il concept “un posto felice”».Riguardo al mastro birraio fondatore, Alessandro Campanini, è ancora presente?
«No, dopo tanti anni di intensa e felice collaborazione, c’era per entrambi la voglia di cambiare e di esplorare nuove possibilità e le strade con Alessandro si sono divise».
Come e quando è avvenuto il suo ingresso?
«Il birrificio di Erba è nato nel 2004 e il mio ingresso, con Food-brand, è arrivato nel 2016».
Che scelte sono state fatte per operare questa trasformazione?
«Più che trasformazione io parlerei di evoluzione. E per spiegare cosa intendo devo fare una premessa. Oggi i consumatori sono sempre più attenti e consapevoli, non solo a che cosa mangiano (la qualità del cibo e del servizio sono prerequisiti, che non sono neanche in discussione), ma anche a che tipologia di brand scelgono. Quali sono i valori del brand? Quali sono i suoi punti forti e, soprattutto, che tipo di esperienza quel brand propone al cliente? Il nostro lavoro è principalmente su questo tema. Diciamo sempre che Doppio Malto è un posto felice ed è questa la nostra forza: proporre ai clienti non soltanto buon cibo e buona birra, ma prenderci cura del loro tempo libero, offrire loro un ambiente favorevole a momenti di svago e condivisione. Una buona grigliata accompagnata da una buona IPA ti porta sempre nuovi clienti, ma a farli tornare è la certezza di un posto felice. Ecco, l’evoluzione di Doppio Malto è partita da qui, dall’aver messo il cliente al centro dei nostri progetti, nella maniera più radicale possibile».Che tipo di “collaborazioni” sono state create per creare questo nuovo format?
«Noi come Foodbrand siamo dovuti crescere, avvalendoci di tanti professionisti esterni, ma soprattutto rafforzando la squadra interna: dipartimenti come Construction, che segue il design di tutti i nostri locali, e Marketing, sono cresciuti molto con il progetto Doppio Malto. Lo stesso si può dire per Risorse Umane e Operations e Supply Chain, che oggi governano una rete di oltre 30 locali tra Italia, UK e Francia».
È vero che è coinvolto anche il Gruppo Cremonini…?
«Mi dicono che sia una voce che gira da tempo. La verità è che no, non lavoriamo con il Gruppo Cremonini. Almeno per ora!»
IL MENU DI DOPPIO MALTO
Da un antipasto a base di guttiau, grana Bella Lodi e pancetta, all’hamburger caprino e cipolla, fino a intramontabili classici come la brace mista o la pizza parmigiana e fiordilatte, il menu di Doppio Malto è in grado di accontentare anche i palati più esigenti. Ovviamente non mancano piatti a base di birra come la salamella cotta con la birra Honey IPA, o il birramisù, nonché proposte dedicate ai vegetariani e menu baby. Per quanto riguarda le birre, invece, quelle spillate nel locale, tutte prodotte artigianalmente dal brand nei birrifici di Iglesias ed Erba, sono 14: dalle Super Chiara alla Bella Rossa, passando per pinte piccanti e balsamiche, fino all’Extra Bitter.