Marco Zorzettig, titolare del Birrificio Gjulia
Passione e materie prime di eccellenza sono gli ingredienti del successo di una delle prime birre agricole friulane. Ce ne parla Marco Zorzettig, titolare insieme al fratello Massimo, del Birrificio Gjulia.
di Lorena Tedesco
«Birra Gjulia nasce 9 anni fa come frutto del desiderio e della passione di “portare qualcosa di agricolo nel mondo della birra”. Birra Gjulia non è altro che Friuli Venezia Giulia, perché la nostra famiglia ha sempre creduto e puntato sul territorio, reputandolo il fattore più importante. Siamo, inoltre, stati uno dei primi birrifici agricoli friulani, in quanto produciamo anche l’orzo: possediamo circa 30 ettari di orzo, che raccogliamo, portiamo a maltare, insacchiamo e poi portiamo in birrificio. Prestiamo anche grande attenzione all’ambiente, a partire dall’utilizzo di energia rinnovabile fornita dai nostri pannelli fotovoltaici che utilizziamo durante il processo di birrificazione. Abbiamo, inoltre, costruito un pozzo artesiano, a circa 100 m sotto terra, da cui attingiamo alle acque cristalline del Monte Mia che passano proprio sotto San Pietro Natisone dove ci troviamo noi».
Dal vino alla birra
In merito alla nascita di Birra Gjulia, Marco Zorzettig, erede insieme al fratello Massimo di una storica famiglia attiva nel mondo del vino da tre generazioni, aggiunge: «È stata un’esperienza bellissima: il mondo della birra per me era totalmente nuovo perché io arrivo dal mondo del vino, che ha il suo perché e la sua storia, ma anche la birra ha una grande tradizione alle spalle e c’è sicuramente da divertirsi. Per quanto riguarda Birra Gjulia, il suo core business abbraccia in particolar modo l’Horeca e la ristorazione. Noi produciamo diversi tipi di birra, a partire dalla classica bionda, la nostra Nord, la Est che è la weizen, la Ovest l’ambrata e, infine, la Sud che è la nera. Abbiamo scelto i quattro punti cardinali proprio come partenza di quello che sono le nostre birre. Negli anni, poi, abbiamo creato le birre speciali: ci siamo affezionati alle IGA, le Italian Grape Ale, che stanno andando di moda adesso. Abbiamo iniziato con la Grecale, una IGA fatta con il mosto di Picolit; poi siamo passati alla Ribò, fatta con il mosto di Ribolla Gialla. Due mondi e due stili completamente differenti: la prima è una triple, con 10 gradi alcolici, mentre la seconda, più fresca e floreale, ha 6,5 gradi alcol».
Grande novità
«L’anno scorso a luglio, in piena crisi da Covid, mi sono messo in testa di fare una cosa nuova, anzi meglio, dare vita a un nuovo concetto. Così, abbiamo creato l’Agri-ristoro Stazione Gjulia che è proprio adiacente al birrificio. Si tratta di un concept differente: una struttura divisa in due dove, al piano terra, si trova tutta la parte self service, una sorta di agri-ristoro domotico, dove con una speciale carta fedeltà ricaricabile è possibile accedere liberamente alla struttura, anche nei giorni di chiusura, prendere il boccale su cui è scritto il proprio nome, uscire e spinarsi una rinfrescante Birra Gjulia alla nostra fontana di birra. Usufruendo della stessa tessera, è possibile accedere al noleggio delle biciclette e delle e-bike poste nella struttura interna videosorvegliata. Cosi, chi ha la passione per la bicicletta o per le escursioni si può avventurare sui diversi percorsi che offre la nostra valle e, al rientro, può godersi una birra all’aria aperta, abbinandola magari ai nostri salumi, o a dolci tipici friulani come la gubana, per poi magari terminare con un buon distillato di birra, sempre di nostra produzione».