Un forte segnale di resilienza e dinamismo dei birrai belgi viene dall’edizione 2022 del celebre festival. Nominati i nuovi Chevalier du Fourquet des Brasseurs, tra cui sei italiani
di Lorenzo Viganò
L’impressione che si è avuta presenziando all’ultima edizione del Belgian Beer Weekend è decisamente confortante e di grande proiezione nel futuro: rivedere sulla Grand’Place di Bruxelles le tende dei principali birrifici nazionali, frequentati per l’occasione da un foltissimo pubblico entusiasta per le specialità birrarie in degustazione, è stato un vero piacere. Si parla di oltre 51 birrifici, che hanno proposto oltre 500 birre del Belgio, dal 2 al 4 settembre, per la gioia di appassionati e intenditori, provenienti da tutto il mondo per questo evento, unico per la sua struttura e lo stupendo scenario che lo ospita.
Dopo tre anni decisamente difficili, l’industria brassicola belga sta finalmente tornando alle cifre prepandemiche, registrando un calo dei volumi, nel raffronto 2019/2021, dell’8,7%, ben inferiore al meno 18,6% relativo all’annata 2019/2020. Un ulteriore segnale di ottimismo viene dalla creazione, nell’ultimo biennio, di 68 nuovi birrifici, portando così il numero totale agli attuali 408. Cifre che confermano sia il dinamismo del settore birrario del Belgio sia il crescente apprezzamento per le specialità della tradizione e le nuove creazioni dei mastri birrai belgi, sempre estrosi e ispirati dalle ultime tendenze di consumo. Il Belgian Beer Weekend, fin dalle sue origini, è anche occasione di incontri, festeggiamenti e celebrazioni, sempre all’insegna della spumeggiante bevanda. Dalla benedizione della botte nella chiesa di Sant’Arnoldo, protettore dei birrai, alle sfilate di carri e delle confraternite, dalle riunioni accademiche alla nomina dei nuovi membri della Chevalerie du Fourquet des Brasseurs, i tre giorni della manifestazione sono sempre densi di iniziative.
Pur considerando il clima di generale ottimismo che ha caratterizzato la manifestazione di Bruxelles, non tutte le nubi si sono diradate e nuove sfide si profilano all’orizzonte: come ha sottolineato Krishan Maudgal, direttore dell’Associazione dei Birrai Belgi, la prudenza è d’obbligo, come insegnano le recenti traversie dovute al conflitto in Ucraina, che ha prodotto un aumento dei costi di energia e materie prime, capace di affliggere la produzione lungo tutta la filiera. Si confida comunque sulla grande capacità dei birrai di far fronte a tutte le difficoltà che si presenteranno, a corto e medio termine, in un così importante settore della cultura e dell’economia del Paese.