Federico Maria Liperini: consulente aziendale, formatore, coach con una lunga esperienza in Heineken in qualità di beer culture manager e sales capability manager, attività di formazione sul prodotto dedicate ai commerciali interni ed esterni e a chi gestisce o lavora nei locali birrari.
FACCIAMO LE BARRICATE
Sorprendenti. Emozionanti.
E con una battuta di cassa alta, molto alta. Ecco perché tenere le barricate
Certo, l’espressione potrebbe evocare epoche o intenzioni belligeranti, ma nel mondo birrario richiama esclusivamente mastri birrai con intenzioni decisamente…”birrigeranti”. Ebbene sì, oggi vi parlo delle birre barricate. Innanzitutto, collochiamo il termine barricate nella sua etimologia: proviene dalla parola francese ‘barrique’, che identifica delle botti di legno di piccola taglia, da 225 a 230 litri circa. Quindi, con il termine ‘barricate’ si intendono quelle birre (o vini, distillati, ecc.) che fanno maturazioni e affinamento in queste particolari e piccole botti. Sono solitamente molto alcoliche e molto complesse e variano da un colore ambrato scuro fino al quasi nero. Per produrle si fa ricorso in genere a botti già usate, provenienti dal mondo del vino piuttosto che dal mondo dei distillati come il whiskey (o whisky, il come si scrive dipende da…, ma questa è un’altra storia – ndr). Il legno dona alla birra, già ricca di caratteristiche date dalla ricetta, sensazioni uniche, più intense e calde, talvolta legnose, vinose, liquorose, con note di evidente maderizzazione, fino a note di vaniglia e di spezie. Provare per credere. Ideali per il consumo meditativo, ma se volete osare con gli abbinamenti, osate e divertitevi: piatti molto strutturati invernali, dolci con liquore, formaggi erborinati stagionati. Ma adesso a me preme spiegare perché non si può fare a meno di avere in assortimento queste birre, avete letto bene, non si può fare a meno per tre motivi.
ESCLUSIVITÀ
Il primo motivo è l’esclusività. Sono birre esclusive che identificano il locale, tanto quanto coloro che saranno deputati a raccontarle e a venderle ai consumatori. Se inserite nell’eventuale carta della birra, qualificano tutto l’assortimento e tutta la proposta, facendo alzare la percezione della qualità da parte del consumatore. Un po’ come dire «se ci sono queste birre allora anche il resto…».
OCCASIONE DI EMOZIONE
Il secondo motivo è emozionale. Nessuna birra come una ‘barrel aged’, barricata appunto, è in grado di dare emozioni così forti al consumatore. Ogni sorso è un effetto “wow” se ci si abbandona e si libera la capacità sensoriale, iniziando dall’ascolto del racconto. Infatti, a noi/voi compete di preparare il consumatore a questa esperienza, raccontando con la giusta enfasi il prodotto che lo proietterà dritto nel mondo sensoriale di ‘quella’ birra.
FATTORE SORPRESA
Il terzo motivo è sorprendere. Sorprendere il consumatore con una proposta inattesa, sconosciuta fatta in un momento di consumo non usuale. Per esempio:
Cameriere: «Tutto bene signori? Gradite altro?» Tavolo: «Tutto ok grazie, tre caffè e tre amari». Cameriere: «Come? Tre caffè e tre amari? Sicuri? E se volessi sorprendervi con una proposta alternativa?» Se rispondono sì, è quasi fatta, sciorinate il vostro sapere con fare accogliente e proponete la condivisione di una bella barricata, magari accompagnata da cantuccini, piuttosto che da piccoli confetti di formaggio erborinato stagionato, piuttosto che da frutta secca e uva passa. E ricordate: la birra barricata offre battuta di cassa alta, molto alta.
Ciao, vado a fare le barricate, pardon vado a bere la barricate! E voi che fate? Venite con me?