Hofbräu München opera, da più di 20 anni, per arrivare al bilancio energetico nullo: attuando misure per il risparmio delle energie impiegate ed eseguendo interventi conformi alle regole regionali per la stabilità climatica. Il progetto per la salvaguardia del suolo si preoccupa di rigenerare terreni capaci di assorbire CO2 dall’atmosfera.
Pionieri dell’ecologia
Hofbräu München, già nel biennio 2010/2011, in collaborazione con l’Università di Augsburg, ha connesso l’impronta di CO2 della birra al diagramma di flusso operativo denominato ‘dal campo al cliente’. Su questa base, la strategia di lavoro dell’azienda si pone come meta la completa neutralità climatica. Per ottenere questo risultato, accanto alla basilare, necessaria riduzione delle emissioni di processo, si costituisce un secondo importante pilastro: un programma ad hoc di compensazione, coinvolgendo la Regione Baviera.
Amici della natura
Un primo progetto è stato realizzato nel 2017 da Hofbräu München, assieme al Bayerischen Naturschutzfond, tramite la riconversione di una torbiera. Attualmente, in collaborazione con l’azienda indipendente CarboCert, il birrificio aderisce al concept che lega i gas atmosferici che influenzano il clima, alla creazione di humus nel terreno. Il suolo, infatti, è una delle maggiori ‘riserve’ di carbonio organico del pianeta ed è in grado di bilanciarne il contenuto nell’atmosfera, fissandolo e trattenendolo nel proprio substrato. Tramite la creazione e il mantenimento di questo substrato, su terreni incolti, o destinati ad altri usi, si può dunque calcolare, ad esempio, quanta CO2 prodotta si ‘neutralizza’ nel bilancio totale di una determinata area geografica, come appunto una data regione, o di una specifica attività umana.
Quinquennio di progressi
Ad oggi è stato raggiunto un importante risultato: la totalità della CO2 prodotta da Hofbräu München in occasione dell’Oktoberfest di Monaco, considerando sia la produzione della birra, sia le attività di servizio attivate nell’area della festa, viene completamente compensata dalla rigenerazione dell’humus della torbiera, come certificato da un’azienda specializzata esterna indipendente. Nei prossimi 5 anni, HB München si è impegnata per progredire ulteriormente, nella responsabilità verso un bilancio energetico nullo. Manfred Mödinger, consulente esterno per la protezione dell’ambiente del birrificio HB München da oltre 20 anni, ha sottolineato il particolare approccio dell’azienda, che si fa carico in prima istanza delle attività destinate a raggiungere l’importante obiettivo: «Sarebbe fin troppo facile, per HB München, pagare qualche player del mercato globale delle certificazioni energetiche per le emissioni, che si occupino di bei progetti nell’emisfero sud del pianeta. Richiede sicuramente più impegno organizzare direttamente questi progetti, basando innanzitutto le attività su precisi calcoli del reale assorbimento dei gas serra, corredati da una certificazione veramente indipendente. Inoltre, ricordo che HB München nel biennio 2010/2011 era il primo birrificio al mondo, che ha connesso l’impronta di CO2 lungo l’intera catena di valore».